Giuseppe Pollicelli, Libero 4/7/2012, 4 luglio 2012
L’AUTISTA-ZOMBIE MORDE UNA SIGNORA SUL BUS
La frase di lancio di Zombi, secondo capitolo (datato 1978) della leggendaria saga cinematografica sui morti viventi diretta dall’americano George Romero, recitava: «Quando non ci sarà più posto all’inferno, i morti cammineranno sulla terra». Che si trattasse non solo di uno slogan ma anche di una funesta profezia? La domanda è lecita, poiché alcuni episodi di cronaca nera verificatasi negli ultimi tempi fanno sospettare che, nell’oltretomba, vi sia un sovraffollamento degno delle spiagge romagnole in alta stagione, e che tra di noi abbiano davvero iniziato a circolare mangiatori di carne umana inesplicabilmente fuoriusciti dalle loro bare. L’ultimo caso, risalente a martedì della scorsa settimana ma reso noto ieri, è quello che ha per protagonisti un autista di autobus, tale Dong, e una povera donna di nome Du. Teatro della vicenda è Wenzhou, una città di oltre un milione di abitanti situata nella parte più orientale della Cina. Il signor Dong, in stato di alterazione a causa di un eccessivo consumo di alcol, subito dopo aver terminato la pausa pranzo si è recato alla stazione degli autobus e lì, individuata un’automobile a bordo della quale vi era la malcapitata Du, è salito sul tettuccio della macchina cominciando a colpire il parabrezza con pugni di inaudita violenza. Comprensibilmente terrorizzata, Du ha aperto lo sportello ed è schizzata fuori ma - come insegnano centinaia di film horror - non avrebbe potuto compiere una scelta più sbagliata. Dong si è infatti avventato su di lei e ha preso a morderle ripetutamente la faccia, fino all’arrivo delle forze dell’ordine che, non senza fatica, sono riuscite a staccare l’aspirante zombi dalla propria vittima e ad arrestarlo. Du, adesso, dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico per provare a riparare i danni subiti al naso e alle labbra. Come dicevamo, la cosa più inquietante di questa spaventosa storia è che arriva buon’ultima dopo una serie di analoghe vicende al centro delle quali vi sono tentativi, più o meno riusciti, di cannibalismo: da un senzatetto di Miami morso in faccia da uno squilibrato nudo fino a un gay canadese che, dopo avere in parte divorato il suo amante, ne ha spedito in giro alcuni pezzi, passando per uno studente del Maryland che ha mangiato cuore e cervello del suo compagno di stanza. Insomma, c’è da preoccuparsi sul serio: magari si tratta davvero di un misterioso virus che «zombizza» la gente e la induce all’antropofagia, o forse sono avvisaglie dell’imminente fine del mondo preconizzata dall’ormai famigerato calendario dei Maya. Una cosa è certa: se gli autori della popolarissima serie tv The Walking Dead, incentrata sui morti viventi, non si sbrigano a portare a termine la terza stagione, rischiano di ritrovarsi tra le mani un documentario più che un’opera di fiction.