MAURIZIO MOLINARI, La Stampa 5/7/2012, 5 luglio 2012
Drake, il mago dei venti Progettava aerei e missili poi inventò il windsurf - Inventando in un garage di Santa Monica la combinazione fra un asse ricurvo e una vela asimmetrica Jim Drake diede alla luce il windsurfer e nel giorno della sua scomparsa, a 83 anni, l’America ne paragona il genio a quello di Steve Jobs
Drake, il mago dei venti Progettava aerei e missili poi inventò il windsurf - Inventando in un garage di Santa Monica la combinazione fra un asse ricurvo e una vela asimmetrica Jim Drake diede alla luce il windsurfer e nel giorno della sua scomparsa, a 83 anni, l’America ne paragona il genio a quello di Steve Jobs. Drake era un californiano con la passione per i vettori capaci di sfidare ogni velocità. Nato a Los Angeles nel 1929 e laureato in inge g n e r i a a Stanford nel 1951, lavora per alcune delle aziende che affiancano il Pentagono nella ricerca di aerei e armi capaci di gareggiare con l’Urss durante la Guerra Fredda. Il maggiore punto di forza dell’industria sovietica era il settore missilistico ed è proprio su questo terreno che Drake sceglie di cimentarsi, prima alla North American Aviation e poi alla Rand Corporation, partecipando alla sviluppo dell’X-15, l’aereo a guida umana che stabilisce il record di velocità, e il missile cruise “Tomahawk” destinato a diventare un perno dell’arsenale degli Stati Uniti fino ai nostri giorni, come dimostra il fatto che il Pentagono lo ha usato anche per l’attacco alla Libia nello scorso anno. Apprezzato dai militari, attorniato da brillanti ricercatori e all’avanguardia nello sviluppo delle teorie della velocità, Jim Drake è anche il padre di cinque figli - quattro maschi - avuti da Mary Robertson, sposata nel 1955, con cui ama trascorrere i fine settimana sulle spiagge della California. La dinamica del rapporto fra padre e figli con l’onnipresente Oceano Pacifico è il volano che lo porta a sviluppare in casa, più precisamente nel garage, quello che chiama prima “Skate”, poi “Baja Board” e quindi diventerà il “Windsurfer”, garantendosi nel 1999 il riconoscimento da parte della Smithsonian Institution di esserne stato “il primo inventore” nel 1970. In realtà quando Drake si mette a lavorare, con l’amico Hoyle Schweitzer, sulla combinazione fra tavolozza e vela Newman Darby e Peter Chilvers hanno già costruito delle rudimentali “Sailboard” che consentono al guidatore di stare in piedi a manovrare direttamente la vela per decidere la direzione. Ma se il “Windsurfer” è un’altra cosa, e si guadagna il dominio del mercato commerciale, è perchè consente al guidatore di tenere con le mani un bastone ricurvo collegato ad una vela asimmetrica, con un giunto universale dove l’asta incontra la tavola. Il colpo di genio è l’asimmetria della vela perché permette di imbrigliare meglio il vento così come il bastone ricurvo è disegnato in maniera da potersi dirigere in qualsiasi direzione come di essere recuperato in fretta dopo una caduta. Nel disegno originale di Darby c’è un laccio che collega l’asta alla tavola, complicando l’opera del guidatore a cui Drake assegna invece più potere, proiettandolo in quella sfida diretta con i venti che è stata poi il motivo della sua intera carriera di ingegnere. I paragoni con il co-fondatore di Apple, ricorrenti su network tv e giornali americani, celano l’omaggio al genio dell’inventore di un prodotto riuscito a cambiare la vita di milioni di persone come anche al fatto che ciò consentì a Drake di svettare su concorrenti che all’epoca stavano lavorando su prodotti simili e, a ben vedere, anche di sfruttare al meglio il contributo di un amico co-inventore poi finito nell’ombra. Stroncato da una complicazione alla fibrosi polmonare che da tempo lo affliggeva,Drake fino alla fine è rimasto un appassionato designer di windsurfer, come dimostra il fatto che di recente aveva immaginato nuovi modelli capaci di garantire più stabilità e maggiore velocità nel cavalcare le onde. Rilanciando in avanti la sfida contro il vento.