Enrica Ventura, Libero 4/7/2012, 4 luglio 2012
ACIDO ED ELETTRICITÀ AI GENITALI IL MANUALE DI TORTURA DI ASSAD
Si è detto «rammaricato» Bashar al Assad, presidente-padrone della Siria che da oltre un anno sta reprimendo nel sangue le proteste della sua popolazione che chiede democrazia. Si è detto rammaricato per l’abbattimento, da parte della sua contraerea, di un jet dell’aviazione di Ankara, dieci giorni fa. Intervistato dal quotidiano turco Cumhuriyet, il rais di Damasco ha dichiarato di «aver capito solo dopo averlo abbattuto che si trattava di un aereo turco», poiché il primo pensiero è andato subito a un velivolo israeliano, che quindi era da abbattere senza esitazioni. «Il jet stava volando in un corridoio aereo usato tre volte in passato dalle forze israeliane», si è giustificato. Il quotidiano non rivela quando è stata rilasciata l’intervista, ma in alcuni passaggi Assad fa riferimento alla riunione del gruppo d’azione sulla Siria di sabato scorso a Ginevra, presieduta da Kofi Annan inviato speciale per l’Onu e la Lega araba nel Paese. La mano tesa di Assad verso la Turchia, che con il suo «rammarico» spera di potersi presentare al mondo con un minimo di umanità, arriva nel giorno in cui Human Rights Watch ha pubblicato il suo rapporto dal titolo “L’arcipelago della tortura”, nel quale parla esplicitamente di «crimini contro l’umanità» e lancia un appello all’Onu. Nel report si denuncia che le agenzie di intelligence siriane gestiscono 27 centri di detenzione nel Paese, con migliaia di persone «picchiate, abusate sessualmente e torturate». «Le agenzie siriane di intelligence gestiscono un arcipelago di centri di tortura sparsi in tutto il Paese», afferma Ole Solvang, ricercatore presso HRW. Secondo il rapporto di 81 pagine, le agenzie che hanno commesso le peggiori torture sono quattro, ossia il Dipartimento di intelligence militare, il Direttorato di sicurezza politica, quello di Intelligence generale e l’Intelligence dell’aviazione militare. L’inchiesta si basa su oltre 200 interviste raccolte da HRW dopo l’inizio delle manifestazioni anti-regime all’inizio del 2011. La maggior parte degli ex detenuti sentiti ha dichiarato di essere stato torturato o di aver assistito alla tortura di altri prigionieri, spiega il rapporto. Tra i metodi utilizzati, i testimoni citano le percosse prolungate con bastoni e cavi e il fatto di costringere i detenuti a mantenere posizioni dolorose per lungo tempo, ma si parla anche dell’impiego dell’elettricità sui genitali, di bruciature con l’acido, di aggressioni sessuali, asportazione delle unghie, esecuzioni simulate e l’uso di piantare chiodi nelle orecchie. Le vittime sarebbero per lo più di età compresa tra i 18 e i 35 anni, ma figurano anche bambini, donne e anziani. Sul piano diplomatico quella di ieri è stata la giornata conclusiva della Conferenza del Cairo, che ha visto riuniti in Egitto i principali gruppi dell’opposizione siriana. Nel documento conclusivo si chiede la caduta del regime di Assad, anche se le sigle presenti hanno sostenuto di non volere che ciò si realizzi in seguito a un intervento militare straniero. L’appuntamento adesso è per venerdì a Parigi, dove si riunirà il gruppo “Amici della Siria”.