ANTONIO SALVATI, La Stampa 5/7/2012, 5 luglio 2012
Gogna mediatica sul web per gli irriducibili del sacchetto selvaggio - I primi 22 sono già online: nome, cognome, professione e luogo della contestazione
Gogna mediatica sul web per gli irriducibili del sacchetto selvaggio - I primi 22 sono già online: nome, cognome, professione e luogo della contestazione. È tutto sul sito del comune di Salerno, trasformato in un vero e proprio «muro della vergogna» per chi viene sorpreso a non rispettare i canoni della raccolta differenziata dei rifiuti. Per ora l’elenco riguarda le contestazioni del mese di giugno (sono 22 appunto), ma i controlli saranno potenziati. Vigili urbani in borghese, una ventina di guardie ambientali e, soprattutto, un capillare sistema di videosorveglianza per quel progetto che il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, ha già ribattezzato «Cafoni zero». «Questa iniziativa è un atto di rispetto verso il 90% dei cittadini che in maniera disciplinata fanno il loro dovere. - spiega De Luca - Salerno sta diventando sempre di più una città modello, basti pensare che siamo l’unico capoluogo della Campania ad aver completato il ciclo dei rifiuti con la costruzione di un impianto di compostaggio da 30 mila tonnellate l’anno». E le percentuali, fatte registrare nella raccolta differenziata, sono da record: nel 2009, con il 72%, Salerno diventava il primo capoluogo d’Italia per raccolta differenziata. Nel 2011, stando ai dati di Legambiente, Salerno è seconda (con il 70,7%) dietro a Novara (72,4%) nella speciale classifica delle città medie. «Ci teniamo a mantenere alto questo standard - continua il sindaco - anche perché, viste le casse comunali sempre più vuote, non possiamo permetterci di fare due o tre turni straordinari di pulizia». Nel primo giro di controlli sono incappati sette tra bar e ristoranti, tre studi professionali, due amministratori di condominio, quattro salernitani e sei non residenti che non solo portavano i loro rifiuti a Salerno, ma li depositavano indifferenziati o senza rispettare i giorni della raccolta. «Il problema è proprio questo - sottolinea De Luca - abbiamo registrato presso gli svincoli della Tangenziale e o nelle zone periferiche un continuo sversamento di rifiuti, anche di quelli cosiddetti ingombranti. In passato, con legge che prevedeva l’arresto in Campania per chi smaltiva illegalmente i rifiuti, il fenomeno era molto ridotto. Con la sua abolizione (nel 2010, insieme alla fine dello stato di emergenza in Campania ndr) abbiamo registrato un notevole incremento». La tolleranza zero riguarderà anche titolari dei locali pubblici che non ripuliscono le aree antistanti di bar, pub e ristoranti. I pattugliamenti notturni prenderanno il via da mezzanotte fino alle 6 del mattino. E la «black list» è destinata ad allungarsi, così come le proteste di chi vedrà il proprio nome in bella mostra sul sito del Comune. Già nel 2004, Mario de Biase, allora sindaco della città campana, fece pubblicare sulla stampa locale i nomi di chi veniva multato per «il mancato utilizzo del guinzaglio o per non aver rimosso dal suolo pubblico le deiezioni canine». « Siamo pronti ad affrontare qualsiasi tipo di ricorso. – annuncia De Luca - Ogni cittadino deve essere responsabile delle sue azioni e risponderne anche davanti alla comunità». Il modello Salerno, nello scorso mese di febbraio, è diventato anche uno slogan utilizzato dalla città di Varese («Varese non è Salerno», il messaggio pubblicitario che aveva creato non poche perplessità all’inizio) per invogliare i propri cittadini a migliorare la raccolta differenziata. «In Italia vige il paradosso dell’efficienza conclude il sindaco di Salerno - Più sei virtuoso e più sei penalizzato. Per mantenere questo livello di differenziata stanziamo più di 30 milioni di euro nel bilancio. Ma, nonostante i risultati non abbiamo nessun incentivo, mentre chi non differenzia ha le casse comunali piene».