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 2012  luglio 05 Giovedì calendario

Usa, il test dell’Aids si compra in farmacia - Un tampone da bocca, in vendita in farmacia al costo di circa 20 dollari, capace di svelare in un periodo compreso fra 20 e 40 minuti se è stato contratto l’Hiv: è il nuovo test dell’Aids, assai simile a quello della gravidanza, e sarà in distribuzione negli Stati Uniti da ottobre, contribuendo a rendere più facile e riservata la lotta al virus

Usa, il test dell’Aids si compra in farmacia - Un tampone da bocca, in vendita in farmacia al costo di circa 20 dollari, capace di svelare in un periodo compreso fra 20 e 40 minuti se è stato contratto l’Hiv: è il nuovo test dell’Aids, assai simile a quello della gravidanza, e sarà in distribuzione negli Stati Uniti da ottobre, contribuendo a rendere più facile e riservata la lotta al virus. Il via libera all’entrata in commercio di «OraQuick», prodotto da OraSure Technologies, è arrivato dalla «Food and Drug Administration» (Fda), l’ente federale che veglia sulla qualità di farmaci e cibo, al termine di un processo di esame del prodotto che ha visto gli oppositori sollevare diverse obiezioni. Durante le audizioni della «Fda» a San Francisco infatti gli avvocati di alcuni pazienti di Aids hanno ammonito sul rischio che eventuali risultati positivi del test per l’Hiv avrebbero innescato una serie di suicidi, oppure inondazioni di ospedali da parte di migliaia di persone intimorite dai risultati del tampone, come prospettavano diverse indagini. Sollevavano dubbi anche le ricerche scientifiche, che mettevano in discussione l’efficacia del test in quanto il periodo di incubazione dell’Hiv è di tre mesi e dunque un risultato negativo non può essere dato sempre per certo. Pur non obiettando la fondatezza di tali dubbi, la decisione della «Fda» è andata però nella direzione opposta, premiando la tesi di Anthony Fauci, veterano della lotta all’Aids e direttore del «National Institute of Allergy and Infectous Diseases» secondo cui si tratta di «un passo gigantesco in avanti» che può consentire di «portare sotto controllo» una malattia già contrastata con qualche efficacia. I medicinali antiretrovirali in commercio consentono, nel 96 per cento dei casi, di scongiurare la trasmissione del virus da parte di un contagiato. Venire a sapere in anticipo chi ne è portatore può consentire un’opera di prevenzione su larga scala, capace di ridurre considerevolmente il numero di 50 mila americani che ogni anno lo contraggono. La facilità del test, le cui modalità ricordano quello sulla gravidanza, consente di proteggere la privacy degli individui. Questa procedura risolverebbe così un grosso ostacolo alla prevenzione dell’ Aids, la ritrosia di molti a consegnare ad un dottore - di persona o per posta una goccia del proprio sangue per verificare se si è portatori del virus. Secondo una stima del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta, circa il 20 per cento dei 1,2 milioni di americani portatori di Hiv non sono a conoscenza di essere infetti. Secondo Robert Gallo, già a capo dell’Istituto nazionale della Sanità Usa, questo problema sarà risolto dal test, facilmente utilizzabile. In questo modo il test consentirà «a numerose persone di sottoporsi alle cure accessibili a tutti», permettendo di limitare il contagio. Senza contare la possibilità dell’adozione del test da parte degli Stati africani dove i livelli di contagio restano alti, nonostante le misure di contenimento della diffusione della malattia già adottate. La decisione della «Fda» chiude così una battaglia legale e scientifica iniziata nel 1987, quando fu presentata la prima richiesta. Battaglia che ha avuto il momento di svolta nel 2005, allorché vennero illustrati i test con tampone per bocca, schiudendo le porte ad una nuova fase che vedrà le singole nazioni confrontarsi con la possibilità di mettere in vendita in farmacia il test sull’Hiv.