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 2012  luglio 04 Mercoledì calendario

SCONTI BENZINA CON LA FREGATURA


Appena dopo il weekend dei supersconti da 20 centesimi al litro i carburanti tornano ai prezzi soliti. Anzi: rincarano ulteriormente. A ritoccare all’insù le quotazioni alla pompa, sono state in particolare due compagnie, la Q8 con un aumento di un centesimo al litro sia sulla benzina sia sul gasolio, e la Ip che ha applicato un rincaro di un cent sul diesel e mezzo centesimo per la verde. Ecco spiegato il meccanismo che consente ai petrolieri le vendite sottocosto il sabato e la domenica salvando al contempo i margini e il conto economico a fine anno. Quel che si perde nel fine settimana si recupera abbondantemente dal lunedì al venerdì. Addirittura con gli interessi. Ma vediamo nel dettaglio cosa accade. I prezzi medi nazionali negli impianti con l’erogazione “servito” sono oggi a 1,804 euro al litro per la verde, 1,695 per il diesel e 0,782 per il Gpl. Con punte massime in discesa per la benzina a 1,876 euro, per il diesel a 1,733 e per il Gpl a 0,814. Di fatto nei fine settimana le compagnie finiscono per vendere carburanti sottocosto, o quasi, con il diesel che cala anche sotto quota 1,50 al litro e la benzina a 1,580. Come dimostra l’analisi condotta da Quotidianoenergia.it, il miglior sito internet italiano sull’argomento. Dopo essere balzati, ad aprile, a 26 centesimi al litro per la verde, i margini lordi - che comprendono fra l’altro la remunerazione del gestore, i costi di distribuzione e di commercializzazione, sono scesi a fine maggio sotto i 20 cent. Poi, in occasione delle prime campagne di sconti nel weekend, sono tornati a risalire a 24 centesimi. Sia nella prima sia nella seconda metà di giugno, come conferma sempre lo studio di Quotidianoenergia.it, i margini lordi sono stati superiori alla media dei tre anni precedenti di oltre 4 centesimi per la benzina di 3 cent per il diesel. Dunque le compagnie avrebbero potuto tagliare tranquillamente i prezzi ma non lo hanno fatto, probabilmente proprio per compensare le vendite sottocosto dei fine settimana. La successione degli eventi che ha portato al taglio dei prezzi quasi generalizzato è stata innescata dalla compagnia del Cane a Sei zampe con la campagna «Riparti con Eni»: 20 centesimi di sconto in 3 mila impianti self service nel fine settimana del 16 e 17 giugno. «Un investimento reputazionale», spiegò allora l’ad del gruppo petrolifero pubblico Paolo Scaroni» che compensa i 180 milioni di perdita per i mancati introiti. Dunque un investimento in immagine. In realtà la cifra potrebbe anche essere superiore visto che le vendite di carburanti sono quintuplicate nell’ultimo weekend di giugno, mentre la società si attendeva che al massimo triplicassero. Ma c’è di più. Il tam tam della rete riferisce poi di un altro “movente” che potrebbe aver indotto la compagnia del Cane a sei zampe a scatenare la guerra dei prezzi con il primo ribasso di venti cent sia sulla verde sia sul diesel. Nei primi 5 mesi del 2012 i prezzi medi di verde e gasolio sono saliti del 21% ma i consumi sono calati del 10,3. La componente fiscale media ponderata sul costo dei carburanti, sempre nei primi 5 mesi dell’anno, è aumentata del 31,3%, ma il gettito complessivo è salito appena del 17,8% a quota 14,741 miliardi di euro. Il timore del governo è che vista la dinamica dei consumi il gettito erariale potesse addirittura ridursi anziché crescere. E non c’era altro modo per sostenerlo se non quello di scatenare la corsa all’acquisto. Più o meno quanto è successo - guarda la coincidenza - negli ultimi weekend. Per vedere gli effetti sul gettito erariale degli «scontoni» promozionali bisognerà pazientare alcune settimane. Molto probabilmente la partita col fisco dovrebbe riequilibrarsi portando nelle casse dello Stato i denari attesi con l’applicazione delle ultime accise in ordine di tempo: 0,112 euro sul diesel e 0,082 per la benzina introdotti con il decreto salva- Italia del 6 dicembre 2011 cui si sono aggiunti ulteriori 2 centesimi per il terremoto in Emilia. Peccato che a beneficiare dei ribassi decretati per ora da Agip, Q8, Esso e Ip siano soltanto i vacanzieri. Chi l’auto e il camion li utilizza per lavoro paga i prezzi soliti. Anzi, ancora di più.