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 2012  luglio 04 Mercoledì calendario

La Lega sbianchetta Bossi: via dalle foto - Parola d’ordine:debossiz­zare. Il giorno dopo la detronizza­zi­one di Re Umberto I da parte del­l’esercito di Bobo, in via Bellerio pare di stare nella vecchia Unione Sovietica, quando si cancellavano i segni del vecchio dittatore per far spazio ai simboli del successore

La Lega sbianchetta Bossi: via dalle foto - Parola d’ordine:debossiz­zare. Il giorno dopo la detronizza­zi­one di Re Umberto I da parte del­l’esercito di Bobo, in via Bellerio pare di stare nella vecchia Unione Sovietica, quando si cancellavano i segni del vecchio dittatore per far spazio ai simboli del successore. La storica effigie di Bossi, imme­diatamente dopo il congresso è scomparsa dal sito internet, sul quale ora campeggia soltanto l’im­magine dell’elezione a segretario di Maroni. Il quotidiano la Pada­nia si avvia verso la chiusura, per riaprire i battenti con un direttore più irreggimentato, un nuovo no­me e forse solo sul web. A coordinare i media, e cioè an­che tv e radio, non sarà più Renzo il Trota, ma la triade Stefani-Gil­berti- Reina, gli amministratori che lanciarono la Padania nel ’97 degli esordi. A sovrintendere il set­tore comunicazione sarà Davide Caparini, maroniano di ferro. Co­me maroniana doc sarà la respon­sabile del nuovo ufficio stampa di via Bellerio: Isabella Votino, porta­voce di Bobo ora in forze al gruppo della Camera, i maligni la chiama­no first lady . Con lei, il portavoce di Roberto Calderoli, Fabrizio Car­cano, che probabilmente sarà bea­to fra tre donne. Scompariranno invece i referenti bossiani, a parti­re da Nicoletta Maggi, portavoce del Senatùr, che i maroniani accu­sa­no di aver fatto in questi mesi tor­ve telefonate di «avvertimento», contando amici e nemici del vec­chio Capo. Il tutto mentre verrà eli­minato il simbolo del Sole delle Al­pi, che infatti già al congresso di As­sago non faceva più padana mo­stra di sé sul palco. La prima avvisa­glia della soppressione d’ufficio del vecchio corso c’era stata il gior­no stesso del congresso di Assago. Quando la Padania pubblicò una foto di Bossi in Svizzera con i gover­natori di Piemonte e Veneto, Cota e Zaia, nella quale il vicepresiden­te lombardo Andrea Gibelli, assen­te all’incontro,è stato inserito con un fotomontaggio a spese di Lucia­no Bresciani, assessore lombardo alla Sanità e medico del Senatùr. I giochi si compiranno a otto­bre. Ma intanto, già il web dà la mi­sura di quel che accadrà. Sulla ho­me page del sito del partito, così co­me sulla pagina ufficiale di Facebook, non c’è più traccia dell’Umberto. Scomparsa la sua immagine storica,che per vent’an­ni è stata il simbolo del Carroccio. Né c’ètraccia del suo intervento al congresso, mentre ci sono quelli di tutti gli altri. Unica concessione al vecchio Capo, quella che si riser­va ai leader ormai passa­ti a miglior vi­ta, e cioè la classica frase da maglietta, relegata in fondo alla pagina: «La mia voce si alza volutamente senza diplo­mazia, perché noi padani rifiutia­mo di essere coinvolti nell’astuzia della palude romana che non si ac­corge che così tutto muore. Noi vo­gliamo il cambiamento ». Una spe­cie di Ernesto «Che» Guevara, ec­co, Umberto «el ghe» Bossi. Il rinnovamento passerà attra­verso un piano di comunicazione importante. La Lega 2.0 non può più contare sull’immediato ri­scontro mediatico di uno come l’Umberto, che bastava alzasse il dito medio per guadagnarsi l’at­tenzione della stampa tutta. Ma avrà bisogno di informare molto su un progetto politico in progress , per recuperare consensi e credibi­lità. L’obiettivo è far partire la mac­china in autunno, in vista del 2013. Quando la Lega vuol strappare al Pdl un election day per Politiche e Lombardia, con un patto di non belligeranza: voi ci date il Pirello­ne, noi ci alleiamo con voi ma vi la­sciamo campo libero in Parla­mento. Sul fronte interno, signi­ficherà potenziare l’ufficio stampa della Regione, se vitto­ria sarà. Ma anche avere un si­stema di comunicazione for­te, adatto al rilancio in campagna elettorale. Così. La tv verrà trasfor­mata in web tv , per risparmiare sui costi. La radio funziona, la ascolta­no in molti, ma dovrà avere un di­rettore che detti la linea ai condut­tori, che oggi pensano le trasmis­sioni ognuno per sé. Il quotidiano va ristrutturato in toto. Il direttore Stefania Piazzo, per quanti sforzi abbia fatto in que­sti mesi per­raccontare tutto il par­tito e non solo una parte, è conside­rata della vecchia guardia e verrà sostituita. I 19 giornalisti e 10 poli­grafici, già a stipendio ridotto, ver­ranno forse sfoltiti ancora. Il nuo­vo quotidiano potrebbe viaggiare solo in Rete, per risparmiare sui co­sti, e per assecondare la vena tele­matica di Bobo, il nuovo capo.