Nicoletta Picchio, Il Sole 24 Ore 5/7/2012, 5 luglio 2012
PANUCCI DG IN CONFINDUSTRIA
Arriverà il 9 luglio ed è la prima donna ad assumere l’incarico di direttore generale: Marcella Panucci è stata nominata ieri dal direttivo confindustriale, all’unanimità. Una scelta, su proposta del presidente dell’associazione Giorgio Squinzi, che è arrivata, come dice il comunicato ufficiale, a seguito della decisione di Giampaolo Galli di lasciare l’incarico.
Donna, quindi. Ed anche quarantenne (è nata nel 1971), a riprova della volontà di rinnovamento anche generazionale. Per la Panucci è un ritorno: la prima volta che è entrata in viale dell’Astronomia è stato addirittura nel 1995, con l’incarico di quadro, dopo una laurea in giurisprudenza all’università della Confederazione, la Luiss Guido Carli.
Arriva dopo i tre anni di Galli, che il presidente e il direttivo hanno ringraziato per il lavoro di questo periodo, con cui ha contribuito a «tenere elevata l’autorevolezza di Confindustria in una situazione tra le più difficili del Dopoguerra». Da un profilo di economista, quindi, a quello di una esperta in materie legali e giudiriche, oltre che economiche, che il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha voluto come capo della segreteria tecnica e consigliere economico.
Dal pubblico, ora, un rientro nel privato, in Confindustria, dove ha svolto sostanzialmente tutta la sua carriera, fino a diventare direttore dell’area Affari Legislativi, coordinando le attività legislative della confederazione. Non solo: ha rappresentato Confindustria in Borsa Italiana e ha fatto parte della Commissione per la riforma delle crisi di impresa presieduta da Michele Vietti.
Ma è la semplificazione normativa il tema che la Panucci ha reso il suo cavallo di battaglia: infatti ha rappresentato Confindustria nelle Commissioni sulla semplificazione e riforma della Pa presso il ministero della Pubblica amministrazione, e nel gruppo di lavoro sulle politiche di semplificazione delle attività di impresa, creato dal ministero dello Sviluppo economico.
Una sintonia forte, quindi, con uno degli obiettivi principali con cui Squinzi sta connotando il suo mandato alla presidenza di Confindustria: quella semplificazione burocratica e normativa, accompagnata da una maggiore efficienza della macchina dello Stato, che per Giorgio Squinzi resta la "madre" di tutte le riforme. E da questo punto di vista è certamente stata un’esperienza importante per Marcella Panucci il periodo passato proprio all’interno dell’amministrazione pubblica, alla Giustizia.
Tanto più che anche i tempi della giustizia civile, come ha ripetuto il presidente di Confindustria più volte in queste settimane, sono un fattore di penalizzazione della competitività (la Panucci è stata anche rappresentante del ministero della Giustizia nello steering committee per l’implementazione del processo civile telematico nelle otto Regioni del Mezzogiorno, presso il ministero per la Coesione Territoriale).
Tra le sue numerose pubblicazioni, "Il ruolo delle associazioni di imprese: l’esperienza di Confindustria", in Analisi giuridica dell’economia. Era il 2009. Ora potrà mettere tutto in pratica.