Stefano Righi, Sette 29/6/2012, 29 giugno 2012
LA CASA SOSTENIBILE È COME UN PARCO GIOCHI
Adriano Celentano cantava nel suo inno proto-ecologista Un albero di trenta piani. Qui di piani ce ne sono solo sei, ma la costruzione è interamente in legno, come un albero. Un condominio di legno, l’unico in Italia, 19 appartamenti nel centro di Trieste, in via Giustinelli, sul colle di San Vito, con vista mozzafiato sul golfo e il Castello di Miramare sullo sfondo (www.panoramagiustinelli.it). Una casa che respira, dice lo slogan, molto di più, una volta che vi si entra. L’idea è di Alessandro Beltrame, ex manager della grande distribuzione, un tipo che, sono parole sue, «dopo un po’ si annoia» e si fa prendere dalla presunzione. In un momento di profondissima crisi, particolarmente acuta nell’immobiliare, di presunzione ne serviva parecchia per inve-
stire – con Unicredit capofila e Intesa San-
paolo – 19 milioni di euro per un condominio. «Ma questo», spiega Beltrame, «è molto di più: è un parco divertimenti, una spa con vista sulla città». La domotica gioca un ruolo centrale nella gestione del palazzo, regola la climatizzazione, l’allarme, l’illuminazione. Però è il legno a essere protagonista. «Entrando qui», dice Beltrame, dal quinto piano del condominio che sarà ultimato nella primavera 2013, «si percepisce la differenza. Non ci sono campi magnetici, ci si trova in naturale sintonia con i materiali». Un condominio “verde” e autosufficiente dal punto di vista energetico. Un progetto che ha nella bolzanina Holzbau del gruppo Rubner il fornitore dei materiali e in Stefano Boranga l’ingegnere responsabile della tenuta della struttura lignea, antisismica, che pesa un quarto di un palazzo di queste dimensioni costruito con materiali tradizionali. Qui, un sistema di pompe di calore “pesca” energia a 125 metri di profondità nel sottosuolo, il tetto è un impianto fotovoltaico e c’è posto anche per un micro sistema eolico con rotori verticali messo a punto dall’Università di Padova, una tecnologia capace di sfruttare sia la brezza che sale dall’Adriatico, sia la bora che caratterizza Trieste.
Fuga in avanti. In via Giustinelli dell’esistente palazzo hanno salvato la facciata, ristrutturandola. Il resto è tecnologia declinata nel verde. «L’edilizia», sottolinea Beltrame, «è un’industria troglodita. Noi rappresentiamo una fuga in avanti sulla strada della sostenibilità. Personalmente non sono interessato a fare il palazzinaro del legno, questa esperienza è a disposizione di tutti, ma va compresa la straordinarietà del progetto, che può aprire una strada anche nell’edilizia pubblica di comunità». Un albero in mezzo alla città.