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 2012  luglio 05 Giovedì calendario

DELLA VALLE, PER VOCE ARANCIO


I concetti base. «Io ho tre concetti base: realizzare molti profitti con la mia azienda; creare prodotti che soddisfino i consumatori; far stare bene i miei dipendenti» (Diego Della Valle).

Il mondo Della Valle. Diego Della Valle, nato il 30 dicembre 1953 a Sant’Edipo a Mare, un paesino in provincia di Ascoli Piceno. È il presidente della Tod’s. Con Luca Cordero di Montezemolo e Giovanni Punzo ha fondato la Ntv, società privata di trasporto ferroviario che ha appena iniziato le sue corse in Italia, unica a fare concorrenza a Trenitalia. Ha partecipazioni in Rcs, Piaggio, Bialetti, Marcolini. Siede anche nei cda di Ferrari, Lvmh, Le Monde ecc. Con il fondo Charme controlla Poltrona Frau. Patron della Fiorentina, dal 2010 ha lasciato la presidenza al fratello Andrea. Nel 1996 è stato nominato Cavaliere del Lavoro.

Il guru del made in Italy. Diego Della Valle, per gli americani “il guru delle scarpe”. Nel 2011 Forbes lo ha inserito nella lista degli imprenditori più ricchi al mondo, con un patrimonio di 1,3 miliardi di dollari.

I numeri di Tod’s. Oggi il Gruppo Tod’s guidato da Della Valle opera nel mercato delle calzature e della pelletteria con i marchi Tod’s, Hogan e Roger Vivier e nel mercato dell’abbigliamento con il marchio Fay. Ha 3.400 dipendenti, un fatturato di 839 milioni di euro, un utile netto di 135 milioni.

Il primo sandalo. Prima uscita di un modello Della Valle sui giornali: all’inizio degli anni Ottanta, su Annabella. Era un sandalo a fasce colorate.

La nascita di un marchio. «Ho cominciato a lavorare a 22 anni nell’azienda di mio padre perché mi ero sposato a 21 e volevo mantenermi da solo. Mio padre avrebbe preferito che diventassi avvocato. Ho capito come si fabbricavano le scarpe in modo artigianale e industriale e come si gestisce industrialmente un’azienda. Producevamo molto e vendevamo anche in America ma mio padre intuì che dovevamo avere un nostro marchio. Così abbiamo avuto la fortuna di vedere esplodere il pret-à-porter nei primi anni Ottanta e di lavorare con alcuni stilisti: Ferré, Krizia, Fendi, Calvin Klein. Nascevano così le scarpe “by Della Valle”. Pensai che bisognava creare un nuovo prodotto. Un prodotto di grande qualità e di buongusto. Il concetto era unire buongusto e innovazione tecnologica. Nacquero così i marchi Tod’s e Hogan» (Diego Della Valle).

L’invenzione del nome. Il nome Tod’s, inventato, studiato a tavolino da Della Valle con il sociologo Francesco Alberoni. Scorrendo distrattamente le pagine dell’elenco telefonico di Boston, durante un viaggio negli Stati Uniti, il patron del marchio lesse “JP Tod’s” e da lì partì l’idea.

Artigianato made in Italy/1. Tutti i prodotti Tod’s sono prodotti in Italia, realizzato interamente a mano con i pellami più pregiati. Una scarpa o una borsa possono essere costituite da 35 pezzi di pelle, ognuno dei quali viene trattato e controllato a mano prima di essere assemblato. A controllare che la qualità rimanga sempre altissima è da venticinque anni Toni Ripani, il sovrintendente alla selezione dei materiali.

Artigianato made in Italy/1.. «Se non stiamo attenti il Made in Italy ce lo giochiamo un po’ alla volta» (Diego Della Valle a Report)

Un campus della qualità. Fondamentali sono anche gli artigiani, centinaia, tutti della Marche, che lavorano per il gruppo da fuori, «un grande campus della qualità», come li chiama Della Valle. Perché «noi trasmettiamo livelli di qualità elevatissima. E ai nostri fornitori chiediamo ovviamente altrettanto. Lo abbiamo: territorio, da noi come in tutte le altre eccellenze italiane, significa tradizione, un dna di cultura del prodotto, abilità artigianale, elevata professionalità».

La selezione che fa la differenza. «Un tempo il mercato era capace di assorbire qualsiasi cosa, oggi è diverso. C’è più selezione e più sensibilità. E quindi la qualità tornerà a fare la differenza» (Diego della Valle)

La sede della Tod’s. Oggi Tod’s ha sei stabilimenti che producono calzature, due che producono pelletteria e boutique sparse in tutto il mondo, da New York a Tokyo. Ma veramente impressionante è la sede centrale a Sant’Elpidio a Mare, sulle colline marchigiane. Un complesso di marmo bianco e vetro, a pianta quadra, circa 25.000 mq articolati su due piani, e affacciata su circa 60.000 mq di spazio verde, che ospita la fabbrica e gli uffici amministrativi e creativi. Diversi gli artisti moderni che hanno contribuito alla realizzazione: Ron Arad ha disegnato una scalinata a forma di onda che si trova al centro della struttura; il giapponese Jacob Hashimoto ha creato una spettacolare opera mobile, formata da 4.000 fili, sospesa al soffitto; lungo i corridoi si incontrano opere di Frank Stella, Calder e Ceroli.

Lavoro e famiglia. La Tod’s è stata una delle prime aziende in Italia (dopo i casi isolati della Olivetti e Falck negli anni ’50) a mettere a disposizione un centro per l’infanzia per i figli dei dipendenti, completamente gratuito. I piccoli sono controllati dalle 7.45 alle 19, con orari di entrata e uscita flessibili. Molti gli spazi a disposizione: dalla sala da pranzo, al salone per le attività didattiche e ludiche. Quattro gli educatori, a cui si aggiungono un dietologo, un maestro d’inglese, un insegnante di musica e un pediatra.

Lavoro e svago. Nella sede centrale Tod’s i dipendenti possono usufruire anche di una palestra supertecnologica, una mensa con prodotti biologici, un ristorante e, ultima nata, una mediateca con libri e dvd: si ordinano online e vengono recapitati direttamente alla scrivania.

Il Colosseo veste Tod’s. Nel 2011 Tod’s ha firmato un accordo con il ministero dei Beni culturali per la sponsorizzazione del restauro del Colosseo. Venticinque milioni la cifra che verserà Diego Della Valle, da spalmare in un piano di interventi suddivisi in quattro ambiti: il restauro degli esterni; il restauro degli ambulacri del primo e secondo ordine e dell’ipogeo; gli impianti e l’illuminazione; i servizi per il pubblico, 2.500 metri quadrati da inserire nel terrapieno sul lato meridionale della piazza. I lavori, che dovrebbero partire dopo l’estate, dureranno 36 mesi, durante i quali il monumento continuerà a essere aperto al pubblico. Fra i diritti acquisiti dal gruppo di Della Valle, quello di apporre il marchio Tod’s sui cantieri dell’Anfiteatro Flavio e sui biglietti acquistati dai visitatori e il diritto esclusivo per 15 anni sull’utilizzazione commerciale dell’immagine del Colosseo. «È un gesto di orgoglio e dovere verso il mio Paese», ha spiegato l’imprenditore.

Imprenditori in soccorso della cultura. Altri esempi di sponsorizzazioni private per il recupero di monumenti: le Scuderie del Quirinale (finanziato dall’editore Leonardo Mondadori), la Pinacoteca capitolina (da Pirelli), i nuovi padiglioni ad Ercolano (dal colosso informatico Hewlett-Packard).

La scuola elementare. Nel 2010 la famiglia Della Valle ha donato a Casette D’Ete (frazione di Sant’Elpidio a Mare.) una scuola elementare progettata dall’architetto Barbara Pistilli, moglie di Diego: un edificio di 3.000 metri quadrati ad alta efficienza energetica con 10 aule (più altre 5 per attività complementari), palestra, infermeria, biblioteca, campo multifunzionale, orto botanico: «Un grande passo per lo Stato, un modello di collaborazione tra pubblico e privato, che ha prodotto una delle più belle scuole che abbia mai visto, dove si verrà a imparare volentieri».

Lavoro e vacanza. Fino ai quarant’anni, Diego Della Valle lavorava anche la domenica e faceva solo dieci giorni di vacanza, a cavallo di Ferragosto. Oggi, cerca di stare a Casette d’Este, il paesino marchigiano dei suoi nonni, almeno tre giorni a settimana.

Il successo e le soddisfazioni. «È molto facile accumulare fortuna o avere successo se lo fai a tutti i costi. Se lo vuoi fare cercando di restituire qualcosa anche agli altri è un po’ più difficile ma dà molte più soddisfazioni» (Diego Della Valle).