Giampiero Martinotti, Affari & Finanza, La Repubblica 2/7/2012, 2 luglio 2012
“E’ IN GIOCO LA NOSTRA SOPRAVVIVENZA” L’APPELLO DI SPINETTA ALLA FRANCIA
«E’ in gioco la nostra sopravvivenza, non possiamo fare altrimenti». Il messaggio di Jean-Cyril Spinetta al governo è stato chiaro : Air France-Klm sta male, soffre per l’aumento dei prezzi petroliferi ma anche per la concorrenza delle low cost, il suo modello sociale non regge più. E a soffrire è proprio il ramo francese, quello dei voli a brevemedio raggio, quelli che producono le perdite maggiori. Ma bisogna anche affrontare la concorrenza delle compagnie asiatiche e di quelle del Golfo sui voli a lungo raggio, una concorrenza pericolosa, che sfrutta, tra l’altro, la possibilità di un carburante a buon mercato. Attento ad evitare misure sociali troppo severe, il governo ha dato tuttavia il via libera. Azionista al 15 per cento, non può opporsi alle scelte della direzione e soprattutto non può permettersi un tracollo della compagnia di bandiera: per quanto privatizzata, Air France resta sempre un simbolo del paese, l’idea di vederla finire nelle mani di un qualche concorrente asiatico è impensabile. Bisogna insomma dare fiducia a Spinetta, che in passato ha dato prova di essere uno dei migliori manager del settore aeronautico, capace anche di negoziare con i sindacati e di salvaguardare il dialogo sociale. Questa volta, forse, le cose saranno più complicate: lo sviluppo delle low cost mette in discussione il modello economico della compagnia. E gli stessi ministri non contribuiscono a rafforzarne l’immagine: dovendo dare un’immagine di modestia e di risparmio, alcuni di loro hanno
preso più di una volta una compagnia low cost per viaggi di lavoro. Air France-Klm ha bisogno di arginare le perdite e di recuperare la competitività persa nei confronti dei due maggiori rivali europei, la tedesca Lufthansa e l’anglo-spagnola Iag (British Airways-Iberia). L’esercizio 2011 si è concluso con una perdita di 809 milioni. Guerre civili in Africa, rivoluzioni arabe e terremoto in Giappone hanno messo a dura prova la compagnia, ma la causa principale delle perdite è rappresentata dall’impennata del greggio: gli acquisti di carburante hanno toccato i 903 milioni, con un incremento superiore al 16 per cento. La ripartizione delle perdite riflette i problemi: Air France presenta una perdita operativa di 560 milioni, mentre Klm ha generato un risultato operativo di 350 milioni. Per risanare l’azienda, la direzione propone piani dolorosi, che prevedono una riduzione dei costi di 2 miliardi entro il 2014: congelamento dei salari e delle assunzioni, riduzione degli investimenti e dell’indebitamento netto, ridiscussione degli accordi sindacali, miglioramento della produttività, soppressione di 1.522 posti di lavoro (più del 10%) entro la fine del 2014, sia pur senza licenziamenti. Inoltre, la riduzione degli investimenti nel triennio 2012-2014 si tradurrà in un ridimensionamento dell’offerta: la consegna di nuovi apparecchi verrà ritardata, alcune opzioni di acquisto con i costruttori non saranno esercitate, il ricorso al subappalto di alcune tratte sarà intensificato, 34 aerei saranno eliminati, altri saranno venduti e successivamente noleggiati. Sul fronte della produttività, l’azienda intende rivedere tutte le regole e per questo annuncia l’apertura di un confronto coi sindacati per modificare gli accordi contrattuali. Per contrastare la concorrenza delle low cost, l’azienda punta sulla costituzione su tre basi regionali (il mercato interno francese è uno dei più ambiti d’Europa), una migliore rotazione degli aerei, l’aumento degli orari di volo annuali per il personale navigante (da 530 a 655 ore sul breve- medio raggio, 730 ore sul lungo raggio), il ricorso al part time, la riorganizzazione degli equipaggi e delle vacanze. Sui voli a lungo raggio, ci sarà d’ora in poi uno steward o una hostess per 45 passeggeri, il che si tradurrà nella diminuzione di una persona di servizio per ogni volo. Air France dovrebbe anche rafforzare Transavia, la sua compagnia low cost: gli aerei passeranno da 8 a 22 e l’operazione comporterà il reclutamento di 340 naviganti. Transavia dovrà ridurre i suoi costi del 10 per cento e si svilupperà sulle tratte turistiche da cui è assente Air France. La trattativa con i sindacati è in corso, la direzione spera di chiudere entro fine luglio e soprattutto senza scioperi.