R. Fi, Il Sole 24 Ore 4/7/2012, 4 luglio 2012
I BUDDISTI CINESI SEDOTTI DALLA BORSA - I
mercati finanziari cinesi sono più che attivi che mai e continuano a soprendere ribaltando norme e consuetudini. Basti pensare che perfino il Quotidiano del popolo, lo storico giornale del partito comunista qualche mese è passato dalla parte dei capitalisti annunciando un’Ipo. Ma non basta. Il fascino della Borsa ha ammaliato perfino i religiosi. Così anche i monasteri della montagna di Putuo hanno deciso di quotarsi in Borsa. «Abbiamo studiato attentamente l’operazione per oltre un anno, e vogliamo lanciare un’offerta pubblica iniziale da 750 milioni di yuan», ha dichiarato al China Daily Zhang Shaolei, funzionario della società turistica che gestisce il santuario della Cina meridionale. Chiaro, qualche polemica è stata immediatamente sollevata, ma in Cina - ricorda l’agenzia Agi - altri religiosi si sono avvicinati alla via della Borsa, tra questi i monaci del Tempio Shaolin, la presunta culla del kung fu, e il monastero di Famen, celebre luogo di culto della Cina nordorientale. Tutti seguendo l’esempio dell’Ipo del ’97 della Emei Shan Tourism del Monte Emei, altra montagna sacra dei buddisti cinesi.