Massimo Sideri, Corriere della Sera 03/07/2012, 3 luglio 2012
BOERI: DIECI ANNI DI LAVOCE.INFO
È stato un esempio di crowdsourcing "ante litteram", il meccanismo di condivisione del capitale umano tramite Internet che oggi va tanto di moda, ma che dieci anni fa non esisteva nemmeno sui vocabolari. Ed è stato anche un momento di rottura nel percorso di selezione degli editorialisti per i giornali tradizionali. Domani per lavoce.info, sito co-fondato da Tito Boeri della Bocconi per raccogliere analisi ed editoriali di accademici e ricercatori, sarà un giorno di bilanci. «Siamo nati il 4 luglio, dieci anni fa — ricorda Boeri — e certo la concomitanza con l’Independence day non ci dispiaceva». Il compleanno verrà festeggiato alla Cattolica con un convegno. Nel 2002 si veniva dall’11 Settembre, dal primo grande sboom di un sogno fatto di miliardi e tecnologia. Oggi il mondo è molto diverso e Internet è enormemente più complesso (allora non c’erano i social network e i motori di ricerca sembravano ancora rivoluzionari). E, nonostante tutto, lavoce.info è in piena salute. «Abbiamo 72 mila iscritti alla newsletter, 10 mila utenti al giorno. Circa 3.500 persone ci danno in media 100 euro e in tutto abbiamo raccolto 426 mila euro di donazioni» con cui vengono coperti i costi della macchina. In questi anni il sito è anche stato "clonato", per dire così, dando vita a tante esperienze simili. «Prendendo spunto da noi sono nati Voxeu.org presso il Cepr, Okonomenstimme in Germania, Telos in Francia, Nadaesgratis in Spagna, MeJudice in Olanda». Siti che riuniscono ormai in un network trasversale le voci degli economisti in Europa e non solo. «Abbiamo pubblicato 5.500 articoli — continua Boeri — un numero che potrebbe apparire ridotto. Ma vogliamo continuare sui questa strada perché non potremo mai fare concorrenza sulle breaking news e puntiamo invece a essere i primi che danno un commento, magari in controtendenza. La nostra idea è che su Internet c’è troppo e vogliamo essere selettivi». Un faro in mezzo alla bulimia del web. Per la seconda vita de lavoce.info, quella che inizia ora, non poteva mancare Twitter. «Ci stiamo investendo molto perché il meccanismo moltiplicativo si adatta ai contenuti che produciamo. I nostri articoli sono molto ripresi dalle televisioni, tramite i nostri interventi, dalla stampa soprattutto locale, dalle radio. Su Twitter siamo seguiti dagli opinion leader che hanno, a loro volta, molti followers e questo ci permette di misurare con esattezza la diffusione». Per inciso, tra gli opinion leader sbarcati da poco c’è anche lui: è @TBoeri. Dopo diversi fake è arrivato quello vero.