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 2012  luglio 03 Martedì calendario

APPUNTI DAI GIORNALI DI MARTEDI’ 3 LUGLIO 2012 (REPUBBLICA, STAMPA E CORRIERE)


##Spending review in due fasi
• Sul decreto sulla spending review non ci sono ancora cifre certe: Enrico Bondi ha presentato un piano per 9 miliardi di tagli, le ultime modifiche alla bozza apportate ieri prevedono invece 4-5 miliardi solo per la seconda metà di quest’anno. Il doppio arriverebbe nel biennio successivo. Mentre il governo assicura che non si procederà con tagli lineari, ma selettivi. [Petrini, Rep]

• Per evitare l’aumento dell’Iva in autunno sono necessari 4,2 miliardi. [Schianchi, Sta]

• L’area su cui pare più vicino l’accordo è la sanità: un comparto che dovrebbe portare 9,5 miliardi di risparmi in tre anni, 1,3-1,4 solo nel 2012, da garantirsi attraverso vari interventi, dalla riduzione del tetto della spesa farmaceutica ai risparmi dati da farmaci a cui scade il brevetto. [Schianchi, Sta]

##Tariffe, blocco fino al 2013
• Nella discussione sulla spending review è spuntato a sorpresa il blocco delle tariffe. Il governo, con un semplice articolo di nove righe contenuto in un decreto, propone il congelamento, fino al 31 dicembre 2013, di tutte le tariffe di luce, gas, acqua e trasporti. La misura avrebbe l’effetto di «contenere gli oneri finanziari a carico dei cittadini e delle imprese». Il tutto con una semplice determinazione: «È sospesa sino al 31 dicembre 2013 – recita l’articolato – l’efficacia delle norme statali che obbligano o autorizzano organi dello Stato o autorità a emanare atti aventi ad oggetto l’adeguamento di diritti, contributi o tariffe a carico di persone fisiche o persone giuridiche in relazione al tasso di inflazione ovvero ad altri meccanismi automatici. Per quanto riguarda i diritti – prosegue il testo – i contributi e le tariffe di pertinenza degli enti territoriali l’applicazione della disposizione è rimessa all’autonoma decisione dei competenti organi di Governo». Scrive Petrini su Rep: «Un sollievo per gli utenti e le imprese, una mazzata per le imprese coinvolte, tipo Enel, Acea, Autostrade. Tanto che sul provvedimento si sarebbe aperto un serrato confronto tra il premier e il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera, per il quale ci sarebbero sicuri effetti negativi per i titoli delle società quotate in Borsa».

##È scontro governo sindacati sui tagli agli statali
• A rendere ancora più complicato il decreto sulla spending review è il problema degli statali. «Se occorrerà uno sciopero generale lo faremo», ha minacciato il leader della Cisl Raffaele Bonanni. «Gli statali hanno già dato», ha detto la numero uno della Cgil Susanna Camusso. I sindacati assieme a Regioni, Comuni e Province saranno convocati da Monti a Palazzo Chigi. Le trattative in serata sembravano sfociare in un tentativo di ricerca di un punto di mediazione. Per i dieci mila esuberi della pubblica amministrazione si profilerebbe un esodo in 2-3 anni, verso i 60 anni di età, con la riapertura dei termini antecedenti alla riforma Fornero ma che in contropartita imporrà una dilazione nell’erogazione del Tfr che verrebbe congelato per compensare le maggiori spese pensionistiche. Al netto di questa manovra il blocco del turn over e delle consulenze esterne consentirebbe a regime risparmi per un miliardo. Anche sulla sanità trattativa serrata: si profilano tagli per 8 miliardi in tre anni e solo uno per il 2012 (su cui si era attestato Balduzzi). [Petrini, Rep]

• Sugli statali l’idea del governo è quella di sfruttare l’istituto del «collocamento in disponibilità», previsto già dal decreto di agosto 2011, cioè una sorta di cassa integrazione all’80 per cento dello stipendio per un massimo di due anni, per ridurre il numero dei dipendenti. L’ipotesi è quella di applicare la «disponibilità» ai dipendenti pubblici che, al termine dei due anni, abbiano i requisiti per la pensione. Invece di essere riassunti o licenziati, accederebbero al trattamento previdenziale, una sorta di prepensionamento. [Sensini, Cds]

##Disoccupazione record tra i giovani: 36%
• L’Istat ha diffuso i dati sulla disoccupazione giovanile, e sono dati tragici. Il 36,2% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni non ha un lavoro. E si tratta di giovani che non studiano, ma cercano solo un’occupazione. Sono in tutto 635 mila persone. Preoccupante è la velocità del fenomeno: cinque anni fa, prima della crisi, il tasso era del 19,5 per cento. Ha iniziato a crescere con il ristagno dell’economia, ma in un anno ha fatto un balzo di quasi nove punti percentuali (dal 27,5% di maggio 2011). [Ardù, Rep]

• Nel mese di maggio l’Europa ha bruciato oltre tre posti di lavoro al minuto. [Zatterin, Sta]

• L’Europa non è messa tanto bene. Il tasso di disoccupazione tra gli under 25 a maggio ha toccato il 22,6%, con Grecia e Spagna che superano il 52%. Una generazione a casa, che conta sul sostegno dei genitori, i quali però sono sempre più in bilico. Ci sono ben 2,6 milioni di persone a caccia di un lavoro, la disoccupazione è cresciuta dell’1,9% in un anno, toccando il 10,1% (anche se è diminuita di zero virgola uno a maggio) e le aziende non assumono. [Ardù, Rep]

##Olanda e Finlandia contro lo scudo anti-spread
• Olanda e Finlandia hanno contestato l’uso dell’Esm (il nuovo fondo salva-Stati) per comprare titoli di stato di paesi in difficoltà sul mercato secondario. Il meccanismo approvato in linea di massima dai 17 paesi dell’area euro per calmierare lo spread ed evitare che Roma e Madrid siano costrette a pagare tassi altissimi per finanziare il proprio debito: «Per una decisione di questo genere serve l’unanimità. E l’unanimità non c’è perché noi e il governo olandese siamo contrari», è scritto nel rapporto inviato ieri dal premier finlandese al Parlamento. Secondo Livini (Rep): «L’arma, a dire il vero, è un po’ spuntata, visto che in realtà – in casi valutati d’emergenza da Bce e Ue – basta l’ok dell’85% dei soci dell’Esm (Helsinki e Amsterdam hanno il 7,5%) per far scattare gli acquisti. Ma l’uscita dei due “falchi” del nord è un chiaro segnale di quanto sia ancora lunga la strada per far aprire davvero il “paracadute” per l’euro prefigurato dal vertice di giovedì e venerdì scorso. E per riuscire a far parlare con un’unica voce tutto il vecchio continente».

• Su Rep spiega Bonanni: «L’intervento del Fondo sul mercato secondario (cioè su quello dei titoli di Stato già emessi) può essere deciso a maggioranza superqualificata qualora la Commissione e la Bce ritengano che un mancato intervento potrebbe minacciare la stabilità dell’eurozona. In questo caso, la maggioranza necessaria è pari all’85% delle quote del Fondo. Ora, la Finlandia, anche se fa la voce grossa, controlla solo l’1,8% dell’Esm; e l’Olanda detiene meno del 5,8% del futuro Fondo salva-Stati. Anche se votassero insieme, dunque, non potrebbero bloccare la decisione, sempre che questa sia appoggiata dalla Bce e dalla Commissione. Gli unici Paesi che da soli detengono più del 15% del capitale dell’Esm, e hanno quindi un diritto di veto, sono la Germania (27%), la Francia (20%) e l’Italia (18%)».

• Finlandia e Olanda hanno un rating da tripla A. [Offeddu, Cds]

• Scrive Giavazzi sul Cds: «Sulla possibilità di usare fondi europei per acquistare titoli pubblici e quindi ridurre gli spread (la richiesta dell’Italia durante il vertice a Bruxelles), Angela Merkel ha per ora di fatto detto no. La Germania ritiene che per arrivarci sia necessario un altro passo avanti nell’integrazione, cioè un’ulteriore cessione di sovranità. Ad esempio accettare che, se un Paese non rispetta gli impegni che ha preso sui propri conti pubblici, la nuova legge finanziaria che si renderà necessaria non sia scritta dal suo governo e approvata dal suo Parlamento, ma scritta dalla Commissione di Bruxelles e approvata dal Parlamento europeo».

##Giornata di rialzi per le Borse europee
• Le Borse europee hanno festeggiato con discreti rialzi il risultato del summit Ue. L’indice Eurostoxx ha guadagnato l’1,3% trascinato da rimbalzi oltre il punto percentuale di Parigi, Londra e Francoforte, mentre più caute sono state Piazza Affari (+0,28%) e Madrid (+0,3%). Stabile attorno ai 420 punti anche il differenziale fra i Btp e i bund decennali. [Livini, Rep]

##Cipro assume la presidenza di turno dell’Ue
• Dal primo luglio Cipro ha assunto la presidenza di turno dell’Unione Europea. E domani il suo presidente Demetris Christofias illustrerà all’Europarlamento il suo progetto per «un miglior funzionamento dell’economia». Intanto il governo cipriota oberato di debiti dovrà trovare 2,3 miliardi per ricapitalizzare le sue banche risucchiate dal collasso greco. Fra due settimane, poi, Nicosia saprà da Bruxelles quanto l’Ue può prestarle per evitare la bancarotta nazionale, la fuoriuscita dall’euro: dai 4 ai 10 miliardi, si dice. L’unica cosa certa è che la Russia ha già dato ai ciprioti 2,5 miliardi, è pronta a darne altri 3, e anche la Cina ha già prestato denaro. Nicosia starebbe trattando con entrambi, pur senza ammetterlo ufficialmente. [Offeddu, Cds]

• La presidenza di turno dell’Ue costerà a Cipro 60 milioni di euro in sei mesi. [Offeddu, Cds]

##La lega avvisa Formigoni: «Un esame al mese»
• Roberto Formigoni ha incontrato la delegazione leghista guidata dal segretario regionale Matteo Salvini e ha parlato alla fina di «un grande accordo Pdl-Lega-Formigoni in Lombardia». Salvini in realtà è stato molto più freddo: «Deve fare di più. Da ora in poi faremo un tagliando ogni mese a Formigoni e, speriamo a lungo, andremo avanti». Montanari (Rep): «Annuncia così, di fatto, che il governatore lombardo è stato messo sotto tutela dal principale alleato. Del resto, il neo segretario del Carroccio Maroni, poco
prima che iniziasse l’incontro al quale non ha partecipato, aveva fatto capire che la posta in gioco era ben altra. “Valutare se ci sono le condizioni per operare ancora in Lombardia, altrimenti si può anche staccare la spina e fare un election day nel 2013. Il lento ed inesorabile declino verso il 2015, però, vorrei evitarlo”».

• Sul rapporto Lega-Formigoni scrive Poletti sulla Stampa: «E allora si va avanti. Con la Lega che mette sul tavolo le sue richieste da passare sotto verifica mensile, la prima già all’inizio di agosto: rilancio della questione settentrionale, welfare, ogm, acqua pubblica, priorità dei lombardi nell’assegnazione delle case popolari. E Matteo Salvini assicura che si naviga a vista: «Formigoni ci ha detto diversi sì. Ma non bastano più i sì sulla carta. Con Formigoni siamo amici ma da buoni amici vogliamo che si concretizzi di più. Vogliamo un Governatore meno romano e molto più lombardo».

##Il nuovo presidente messicano è Peña Nieto
• In Messico si è votato domenica per eleggere il nuovo presidente e ieri ancora dovevano essere scrutinate il 10% delle schede, ma si è capito che ad essere eletto è stato il candidato del Partito rivoluzionario istituzionale Enrique Peña Nieto (Pri) con un solido vantaggio (38% contro il 32%) su Andrés Manuel Lopez Obrador (Prd) mentre la candidata del partito di governo uscente, Josefina Vazquez Mota (Pan), è al 25%. La vittoria, con maggioranza relativa, di Peña Nieto è stata subito riconosciuta dal presidente uscente, Felipe Calderòn, ma non dal suo principale avversario, Lopez Obrador, che già sei anni fa perse (allora fu appena lo 0,5% la differenza tra il primo e il secondo), denunciò brogli e si rifiutò per mesi di accettare la sconfitta. [Ciai, Rep]

• Sul nuovo presidente messicano scrive Ciai su Rep: «Telegenico e donnaiolo Enrique Peña Nieto ha promesso ai messicani un governo pragmatico e capace di ottenere risultati in economia e nella guerra contro il crimine organizzato costata fino ad oggi al Messico oltre 50mila morti (e migliaia di desaparecidos) negli ultimi sei anni. Secondo la maggior parte degli analisti ci sono due ragioni importanti dietro il successo di Peña Nieto, che rappresenta il ritorno al potere dopo 12 anni del Pri, partito che dominò il paese per settant’anni fino al Duemila. La prima va ricercata nell’alleanza del candidato, che ha sposato in seconde nozze una popolarissima attrice di telenovelas, con il potente network tv Televisa che per mesi ha mandato in onda una forsennata campagna pubblicitaria, quella che ha provocato la rivolta degli studenti universitari nelle ultime settimane prima del voto. Mentre la seconda ha a che fare con la nostalgia dei messicani per il partito-Stato che per molto tempo riuscì a mantenere la pace anche con i cartelli dei narcotrafficanti».

• «(…) Un personaggio oggetto anche di feroci critiche da parte di intellettuali del calibro di Carlos Fuentes, uno dei più importanti scrittori messicani, recentemente scomparso che in passato con lui ha avuto uno scontro durissimo. “A causa della sua ignoranza, non ha nessun diritto a diventare mai presidente del Messico” dichiarava indignato lo scrittore lo scorso dicembre. Ma le sue parole non si sono rivelate profetiche. Due mogli, 5 figli, una vita da «latin lover», Enrique Peña Nieto ha già vestito i panni del caso: “Sarò il presidente di tutti i messicani. Nessuna tregua contro i narcos”, aveva pomposamente dichiarato in campagna elettorale». [Manzo, Sta]

• Il Partido Revolucionario Institucional torna al potere in Messico dopo 12 anni d’opposizione. Scrive Manzo sulla Stampa: «Un partito che racchiude in sé tutte le contraddizioni del Messico. È persino membro dell’Internazionale socialista e in teoria sarebbe di sinistra, ma con la rete clientelare costruita negli anni, raccoglie da sempre voti anche al centro e a destra».

• Olimpio sul Cds analizza il problema dei narcos in Messico: «Il quadro narcos è cambiato. Se nel 2006 c’erano sei grandi cartelli è previsto che nel 2014 saranno una ventina. E neppure troppo coesi. Sottocapi decidono stragi in modo autonomo, altri si ribellano creando il loro gruppo. Anche volendo e tralasciando l’immoralità della scelta, un patto diventa complicato. Chi è l’interlocutore? E lo rispetterà? Le analisi mostrano che la violenza cala in quelle zone dove un cartello impone il suo ordine. È avvenuto nella capitale degli omicidi, Ciudad Juárez, dove i killer di Joaquin El Chapo Guzmán hanno eliminato i rivali. Si muore ma di meno: “soltanto” 536 uccisioni nel 2012. E allora lo Stato dovrebbe favorire una gang rispetto a un’altra? Chi non ama il Pri è convinto che le vecchie volpi meditino la mossa».

##Profanata dagli islamisti un’antica moschea di Timbuctù
• La milizia islamica che controlla la città di Timbuctù in Mali ha attaccato ieri una delle sue più antiche moschee, abbattendo una porta della moschea di Sidi Yahia, la cui costruzione risale al XV secolo. La porta era sigillata perché chiudeva l’accesso alle tombe di altri santi personaggi venerati dalla tradizione locale. Veronese su Rep: «Si moltiplicano, di fronte a queste distruzioni insensate, gli appelli e le condanne, dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon all’Organizzazione della conferenza islamica, che riunisce 55 nazioni di fede musulmana e che accusa dello scempio gli “estremisti fanatici” di Ansar Dine. Anche il neo-nominato procuratore del Tribunale penale internazionale, la gambiana Fatou Bensouda, ha definito gli atti dei miliziani islamici un “crimine di guerra”, dando rilevanza penale alle parole già usate dal governo del Mali. Universale la protesta delle persone di cultura: Timbuctù, la “capitale del deserto”, è una delle città più antiche dell’Africa e le sue vestigia hanno un valore unico e universale. In anni recenti molto è stato fatto per la loro salvaguardia».

##Ingroia sul blog di Grillo: «Italia paese di irresponsabili»
• In un video di 12 minuti sul blog di Beppe Grillo il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia parla della trattativa Stato- mafia, dicendo cose durissime. «L’Italia è un paese di irresponsabili, senza giustizia e senza verità». «Le istituzioni non hanno sostenuto l’azione della magistratura volta ad accertare la verità giudiziaria sulla trattativa tra Stato e mafia». «Questa Seconda Repubblica affonda letteralmente i suoi pilastri nel sangue di quelle stragi, in quella trattativa che si sviluppò dietro le quinte di quelle stragi». «L’Italia è un Paese senza verità sulle stragi, sui grandi delitti politico-mafiosi, incapace di illuminare gli angoli bui e sporchi del suo passato, senza coraggio, dove a volte la ragione di Stato è finita per prevalere sulle ragioni del diritto, sulle ragioni della giustizia ». Affermazioni secche che suscitano un coro di consensi sul blog di Grillo ma scatenano una nuova aspra polemica dopo quella per l’intervento al congresso di Rifondazione comunista in cui Ingroia si era dichiarato “partigiano della Costituzione”, beccandosi un richiamo del Csm che aveva definito “inopportuno “ il suo intervento ad un’assise di partito. [Ziniti, Rep]

##Crolla il mercato dell’auto in Italia:-24%
• In cinque anni il mercato italiano delle automobili si è quasi dimezzato: nel 2007 si vendevano 2,4 milioni di vetture, oggi circa 1,4. I dati sulle immatricolazioni in Italia nel mese di giugno confermano un quadro che riporta l’Italia ai livelli di vendita del 1979, quando la Penisola viaggiava sulla 127, come fa osservare il Centro studi Promotor di Bologna. Il crollo produce un calo dell’Iva di 2,3 miliardi, osserva l’Unrae. Nel confronto con il giugno 2011 il mercato è sceso del 24,4 per cento perdendo dunque quasi un quarto del venduto, circa 40.000 auto in meno: in dodici mesi si è passati da 169 mila a 128 mila vetture immatricolate. Il gruppo Fiat è sceso da 51 mila a 39 mila auto vendute con un calo del 23,4 per cento, leggermente inferiore a quello del mercato. Questo fa sì che la quota del Lingotto in Italia salga dal 30,3 al 30,7 nel confronto con il giugno dello scorso anno. Ma è un segnale che va anche confrontato con il 31,6 del mese scorso quando forse il gruppo di Torino risentiva ancora dell’effetto di rimbalzo per le mancate consegne del periodo precedente a causa dello sciopero delle bisarche. [Griseri, Rep]

• Ieri la Fiat ha annunciato la cassa integrazione per 6 mila impiegati agli Enti centrali di Mirafiori che rimarranno a casa per cinque settimane dal 27 luglio al 2 settembre. [Griseri, Rep]

##Napolitano agli azzurri: «Siete lo specchio del Paese»
• Giorgio Napolitano ha ricevuto al Quirinale, nel Salone delle feste, la Nazionale italiana di ritorno da Kiev dopo la sconfitta. Incontro affettuoso e abbastanza informale, con il Presidente che ha fatto i complimenti agli azzurri, ha ripetuto il parallelismo tra le vicende sportive e quelle del paese, elogiando gli uomini di Prandelli: «Siete stati fieri e generosi, lo specchio dell’Italia». E ancora: «Non capisco perché si sia parlato di delusione. La delusione prevede un’illusione, ma si era partiti senza aspettative, quindi non bisogna parlare di delusione, al massimo di amarezza». «E sono contento che Prandelli abbia sciolto i suoi dubbi, se non lo avesse fatto avrei protestato ». [Retico, Rep]

• Mario Balotelli e Andrea Pirlo hanno consegnato a Napolitano un gagliardetto tricolore e il pallone con le firme di tutti quelli della squadra. [Retico, Rep]

• Gigi Buffon, che è andato a sistemare la cravatta di Balotelli, che aveva il nodo troppo fiacco. [Retico, Rep]

##La showgirl Fico: «Aspetto un figlio da Balotelli»
• L’ex fidanzata di Mario Balotelli, Raffaella Fico, 24 anni, soubrette napoletana, fa sapere di essere rimasta incinta del calciatore. In un’intervista a Ci racconta: «L’ho chiamato mentre era in ritiro. Il giorno prima della partita con la Germania. Gli ho detto: “Ti ricordi il nostro sogno di diventare genitori? Ecco, quel sogno è diventato realtà. Aspetto un bambino. Il tuo bambino”. Lui, dapprima è rimasto in silenzio. Poi si è lasciato andare: “Mi hai dato la notizia più bella del mondo”, mi ha detto. E il giorno dopo, in campo, ha segnato due gol». [Marelli, Cds]

##Morosini morto per una malattia congenita
• Ad uccidere Piermario Morosini, il giocatore del Livorno morto il 14 aprile in campo durante la partita del campionato di serie B Pescara-Livorno, è stata una «cardiomiopatia aritmogena», una malattia congenita, rara, difficile da diagnosticare e che da trent’anni è la causa della «morte improvvisa» di molti atleti.
È scritto nelle oltre 250 pagine della perizia medico-legale depositata alla procura di Pescara. Nella perizia, firmata dal medico legale Cristian D’Ovidio dell’Università di Chieti, si dice che la patologia era agli inizi del suo percorso e non aveva dato alcun sintomo. Tutti i cardiologi sono concordi nel ritenere difficile, se non a volte impossibile, diagnosticare una cardiomiopatia aritmogena, che può essere congenita, ma si può manifestare dopo diversi anni. Morosini non aveva mai manifestato problemi. [Gasperetti, Cds]