Paolo Mereghetti, Corriere della Sera 1/7/2012, 1 luglio 2012
QUELLE «SEDUTE» UMORISTICHE NEI FILMINI DI MARCELLO MARCHESI
Tra le tante rarità ritrovate all’omonimo festival bolognese ci sono anche i film amatoriali che Marcello Marchesi girò negli anni Cinquanta e Sessanta. Prolificissimo autore di sketch e battute, maestro insuperato dell’avanspettacolo, sceneggiatore e anche regista (quasi sempre in coppia con Metz) di film baciati dal successo (a cominciare da quelli con Totò), autore — si dice — di più di 4 mila Caroselli (da quelli del «doppio brodo» al «brandy che crea un’atmosfera» fino a «con quel sorriso può dire ciò che vuole») Marchesi si «impossessò» nel dopoguerra di una cinepresa a 16 mm che Dino De Laurentiis aveva comprato negli Usa ma che non sapeva usare e con quella iniziò a girare filmini privati e non.
La utilizzava per «documentare» sedute di scrittura umoristica con Giovanni Mosca e Carletto Manzoni, con Scarnicci e Tarabusi, con Tognazzi e Vianello, oppure per fissare volti e corpi di potenziali attrici (anche al Lido di Parigi, alla ricerca di nuove soubrette per le sue riviste), per improvvisare piccole scenette comiche con attori amici (da Gino Bramieri a Gianni Cajafa), per catturare il dietro le quinte degli spettacoli che lo vedevano coinvolto (dove dominava Wanda Osiris) o per fissare una seduta di trucco di Virna Lisi in attesa di girare una pubblicità.
Ci sono anche film di soggetto familiare (uno, commovente, sul piccolissimo figlio Massimo, che ha dato vita all’associazione culturale dedicata al padre e che ha donato alla cineteca di Bologna la cinquantina di rulli 16 mm ritrovati) che però saranno mostrati nelle prossime edizioni del festival.
Per questo primo assaggio, curato da Tatti Sanguineti, si è puntato sulla sua attività pubblica, e con i backstage delle riviste e alcune personalissime prove attoriali, non mancano piccole chicche come una delle primissime apparizioni di Nino Manfredi a teatro (truccato da Nerone petroliniano, con la cetra in mano) o un Walter Chiari a torso nudo che imita Marlon Brando.
Paolo Mereghetti