Erika Tomasicchio, Kataweb 28/6/2012, 28 giugno 2012
Addio sprechi, arrivano i ‘freeshop’ Negozi dove tutto è gratis– Dall’Austria sbarca in Italia il primo punto vendita senza denaro: al ‘Passamano’ di Bolzano ognuno prende ciò che preferisce, cedendo in cambio qualcosa
Addio sprechi, arrivano i ‘freeshop’ Negozi dove tutto è gratis– Dall’Austria sbarca in Italia il primo punto vendita senza denaro: al ‘Passamano’ di Bolzano ognuno prende ciò che preferisce, cedendo in cambio qualcosa. Un esperimento di consumo sostenibile, che mira a combattere la logica dell’usa e getta Portare a casa uno stereo o un paio di jeans senza spendere un euro. Dopo i mercatini dell’usato e le piazze del baratto reali e virtuali, arriva anche in Italia il primo ‘freeshop’: si chiama ‘Passamano’ ed è un bazar fondato da un gruppo di volontari a Bolzano. Qui la merce è del tutto gratuita. Si entra, si sceglie e si porta via, senza passare dalla cassa. Chi vuole può offrire in cambio un oggetto usato o nuovo, oppure versare un’offerta per aiutare a sostenere le spese del locale. Ma il contributo è del tutto facoltativo. L’obiettivo è favorire uno stile di vita alternativo al consumismo: un circolo virtuoso basato sulla condivisione, il piacere dello scambio e il rispetto dell’ambiente. In cui la moneta sia del tutto bandita. Dai dvd alle biciclette, tutto gratis. «Il negozio è stato inaugurato a metà aprile. A due mesi e mezzo circa dall’apertura, il bilancio è decisamente positivo» racconta Alessandro Borzaga, uno dei dieci promotori dell’iniziativa. I volontari, tutti di mezza età, lo gestiscono senza ricevere compensi né finanziamenti pubblici, tenendolo aperto per due ore al giorno (dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 19 e il giovedì anche dalle 10 alle 12). «Sono molti di più i pezzi consegnati rispetto a quelli ritirati. La gente porta qualsiasi cosa, dai quadri ai vecchi vinili, ma si possono trovare anche giocattoli e articoli sportivi. A volte anche pezzi di valore storico e affettivo. Il 70% dell’assortimento è composto da capi d’abbigliamento e libri, ma ci sono anche diversi utensili per la casa e apparecchi elettronici. Magari acquistati per sbaglio e ancora confezionati. Noi accettiamo di tutto, eccetto i mobili e gli articoli sporchi, in cattivo stato o guasti. Di recente abbiamo anche attivato il servizio ‘Cerca&Trova’: se si è a caccia di un articolo che al momento manca, basta lasciare il proprio nome e recapito e si verrà avvisati per sms, o e-mail in caso l’oggetto arrivi». Tutti pazzi per il ‘do ut des’. «Per ora abbiamo un’unica sede a Bolzano, in via Rovigo 22/C. Ma gli oggetti sono così tanti che stiamo pensando di espandere i locali per accogliere i mobili, che non accettiamo ancora, proprio per mancanza di spazio. Vogliamo aprire un altro ‘Passamano’ anche a Trento. Man mano che si sparge la voce l’utenza aumenta: arrivano persone di tutte le età, ma soprattutto casalinghe in cerca di affari. Inoltre riceviamo moltissime offerte volontarie da coloro che apprezzano il progetto». Ma se tutto è gratis, non si rischia che qualcuno faccia incetta senza contribuire? «Noi speriamo non accada – precisa Borzaga -. Finora però ci siamo accorti di almeno una decina di clienti un po’ ingordi, che prendono sempre senza lasciare nulla. A loro abbiamo chiesto il favore di venire meno spesso, non oltre una volta alla settimana. Un freno è necessario, anche perché questo modo di fare non è coerente con la cultura partecipativa che vogliamo promuovere con il nostro esperimento».