Massimo Spampani, Corriere della Sera 30/6/2012, 30 giugno 2012
QUEI SEI MINUTI SOPRA IL CIELO LA FUNIVIA DIVENTA CABRIO
Gli ambientalisti arricciano il naso, gli operatori turistici le benedicono. Al già nutrito numero di funivie ardite e tecnologiche ieri se ne è aggiunto un’altra, in Svizzera: la «cabrio» che sale in vetta dello Stanserhorn, vicino a Lucerna. Dalla cima la vista spazia su dieci laghi e cento chilometri di catena alpina. Un impianto straordinario, un veicolo mai visto, tanto che le Poste elvetiche hanno emesso un francobollo che celebra l’evento. La funivia è costituita da due piani: uno inferiore di tipo classico e uno superiore all’aperto dove i passeggeri possono ammirare il panorama. Il piano inferiore, con pareti vetrate, può ospitare 60 passeggeri, 30 dei quali possono salire al piano esterno. Entrambe le cabine scorrono su due funi portanti disposte lateralmente. Il tempo di percorrenza è di 6 minuti e 15 secondi, per 2.320 metri. Si parte da Stans, a quota 711 metri, e si arriva in cima a 1.850 metri. Una volta lassù un ristorante girevole (compie un giro completo in 45 minuti) offre una vista illimitata sul lago dei Quattro Cantoni, e su molti altri laghi fino all’Alsazia e alla Foresta Nera.
«Tutto è nato nel giugno 2004 — racconta Jiirg Balsiger, direttore della funivia dello Stanserhorn — da un incontro con Reto Canale, ingegnere specializzato in funivie. Volevamo realizzare un progetto ambizioso e quella sera ci è venuta l’ispirazione: una cabriolet sospesa per raggiungere la vetta dello Stanserhorn. Ci siamo messi al tavolino e abbiamo provato a schizzare diverse soluzioni. Volevamo che la nuova funivia fosse assolutamente cabrio e che i passeggeri avessero la sensazione di non avere altro che il cielo sopra la testa». «Il problema — aggiunge Reto Canale — era quello di eliminare dalla vista i cavi portanti e i meccanismi di scorrimento, che in tutte le altre funivie si trovano sopra le cabine. Così li abbiamo abbassati sui lati costruendo una cabina a due piani».
In Italia una funivia «cabrio» pioneristica l’aveva costruita il barone Franchetti a Cortina, nel 1925, e saliva a Pocol: senza vetri, con i passeggeri all’aria aperta, ma poi si optò per una cabina chiusa. Altre funivie del nostro Paese sono all’avanguardia. La Malcesine-Monte Baldo, sul lago di Garda, per esempio, che ruota su se stessa durante la salita offrendo un panorama circolare. O la Bolzano-Renon (lunga 4.560 metri) che fa parte delle funivie a tre funi (due portanti e una traente) costruite in varie parti del mondo.
Un esempio significativo è la 3S di Kitzbühel in Austria, che unisce due grandi comprensori sciistici. La teleferica di Mérida in Venezuela è invece la più lunga (12,5 Km) e più alta del mondo (4.765 m). Anche la funivia a due piani ha un precedente: è la Vanoise Express, in Francia, la più grande del mondo (200 persone per cabina) che collega con un’unica campata sospesa a 380 metri dal suolo, i comprensori sciistici di La Plagne e Les Arcs.
Massimo Spampani