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 2012  luglio 02 Lunedì calendario

L’innaffiatoio nella bottiglia - Arriva l’estate e chi può parte per le vacanze. Bambini e animali possono seguirci, le piante invece no

L’innaffiatoio nella bottiglia - Arriva l’estate e chi può parte per le vacanze. Bambini e animali possono seguirci, le piante invece no. Un tempo si affidavano al portiere, per chi ce l’aveva, oppure a parenti o amici. Poi è arrivato l’impianto d’irrigazione formato domestico con il programmatore elettronico. Lo si imposta e via. Lui lavora per noi e s’accende e si spegne dispensando l’acqua alle nostre amate piante: gerani, mentuccia, ortensie, edera, piante grasse, gelsomino (oggi la pianta più diffusa in Italia su terrazzi, balconi, verande). Un impianto d’irrigazione anche piccolo ha un costo medio intorno ai 200 euro; necessita di tubi, tubicini, dispensatori, centralina con timer. Ma c’è un’alternativa più pop, e non meno efficace. Si chiama «Aquasolo», ed è francese. Il più semplice consiste in una bottiglia d’acqua innestata su un cono di ceramica microporosa che distribuisce il liquido lentamente mantenendo umida la terra della pianta. Le bottiglie possono essere di varie dimensioni: da 1,5 litri per 21 giorni a 5 litri per 70 giorni (per chi può permettersi vacanze lunghe, oggi pochissimi); nel computo del liquido conta anche la dimensione del vaso e, perché funzioni, affinché il liquido filtri verso il basso, bisogna ovviamente praticare un piccolo foro nella bottiglia in alto; così il cono viene conficcato dentro la terra, fino a che il tutto non è abbastanza stabile. Un vecchio sistema assai economico (la bottiglia d’acqua a testa in giù) che è stato perfezionato grazie alla applicazione del cono riutilizzabile. Il produttore offre anche un file con la lista delle bottiglie compatibili e anche altri sistemi più complessi, fondati sulla dinamica dei vasi comunicanti che, grazie a un kit composto da vasca d’acqua, posizionata a 75 centimetri di altezza, canna a sifone, rubinetti e i soliti coni di ceramica, arriva a distribuire il prezioso liquido sino a 40 vasi in sequenza. Il tutto senza elettricità e per anche lunghi periodi di assenza. Non possiamo portare le piante con noi, ma possiamo affidarle a una macchina a «chilometro zero», come ora si dice, semplice ed ecologica, che non dipende da alimentatori o pile. In questa estate di risparmi la cosa migliore è dunque partire lasciando le piante in compagnia dei coni di ceramica, mentre noi, per non essere da meno, inforchiamo la bicicletta e pedaliamo. Due ruote e via. La terra intanto beve.