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 2012  giugno 30 Sabato calendario

Dall’arte al cibo L’ex ragazza Anni 70 porta in tavola idee e sogni - Un anno fa Adele Prosdocimi, signora milanese che nel cuore è rimasta una ragazza Anni Settanta, era tra i 30 artisti selezionati da Chiara Bertola per la mostra in progress «Terre Vulnerabili» all’Hangar della Bicocca

Dall’arte al cibo L’ex ragazza Anni 70 porta in tavola idee e sogni - Un anno fa Adele Prosdocimi, signora milanese che nel cuore è rimasta una ragazza Anni Settanta, era tra i 30 artisti selezionati da Chiara Bertola per la mostra in progress «Terre Vulnerabili» all’Hangar della Bicocca. Tra le imponenti torri di Kiefer, Adele aveva steso un tappeto di pezzi di feltro lungo 150 metri con ricamate le frasi («E’ la natura a scandire il tempo»; «Piantare un albero è un gesto d’amore») pronunciate dagli altri artisti nelle riunioni preparatorie alla mostra. Spirito di gruppo, partecipazione, poesia. Un anno dopo Prosdocimi, famiglia di noti prof universitari, laurea al Politecnico in architettura, a 20 anni grafica a San Francisco nella mitica rivista «Rolling Stone», lavora vicino all’Accademia di Brera. Grembiule e blocchetto per le ordinazioni dal lunedì al sabato, ogni giorno fino a mezzanotte, la signora Prosdocimi con dichiarata umiltà serve i suoi clienti. S’intitola «Carminio» - più che un lavoro la sua ultima opera - il ristorante che ha aperto a metà maggio ed è presto diventato un indirizzo cult nella Milano in recessione dalle tante saracinesche abbassate. Curioso team. Nella sala con 35 tavoli ad aiutare Adele c’è Antonio, un ragazzo di Crotone; in cucina lavorano il bel Francisco Garrido detto «Curro», antiquario-fazendero uruguaiano ottimo cuoco e Agata Osti, 27 anni, talentuosa chef pasticciera (una passione nata fin da quando studiava al liceo classico Beccaria) che ha fatto stage da Vissani e da Pierangelini al romano superlussuoso Hotel de Russie. «Dopo tanta tecnica e fronzoli mi ha attirato l’idea di provare a fare una cucina semplice», spiega Agata. Da «Carminio» infatti la filosofia di base è: «la parsimonia». A cominciare dai prezzi (da 15 euro a colazione a 30 euro al massimo a cena) ultracompetitivi nel centro di Milano. «Questo luogo non è una rottura con il mio passato ma una transizione. Oserei dire che ho voluto quasi creare una situazione di performance: buon cibo e buon vino in un’atmosfera armoniosa e tranquilla per tutti noi che siamo un po’ soli e un po’ migranti», sostiene la neolocandiera. Per capire il suo originale percorso bisogna tornare alla ragazza che studiava dalle Orsoline. «Ad aprirmi la testa è stata l’America», dice. «Appena iscritta all’università ho cominciato a lavorare per poter andar via di casa». Hippie, underground. Con i primi guadagni Adele sbarca a San Francisco; sono gli anni magici della West Coast e lei, senza alcuna presentazione, trova lavoro a «Rolling Stone», art director il grande Roger Black. Rientrata in Italia si trasferisce a Roma con il marito e i loro 2 figli e disegna la linea di biancheria per la casa di Roberto Cappucci per il mercato giap. Lasciato il lavoro per l’industria (ha creato collezioni anche per Frette e Prénatal) fa l’artista. Soggetto dei suoi dipinti: i pizzi. «Volevo dare visibilità al lavoro silenzioso e appartato delle donne che ricamavano in attesa di sposarsi». Sola nel suo studio non smette di pensare a quei lontani giorni quando ogni cosa sembrava possibile. In California («I figli dei fiori, le manifestazioni contro la guerra in Vietnam: non c’era rabbia, tutto era solare») ma anche a Milano prima che sprofondasse nella violenza e, poi, nel riflusso. «C’erano bar e locande dove si passava la serata tra amici; nascevano progetti, idee, relazioni anche amorose». Così, inseguendo il passato, Prosdocimi ha affittato da un’amica un locale vuoto in un bel palazzo dell’800 e, rimosse le pareti di cartongesso, ha lasciato a vista le tracce del tempo. A Cassano d’Adda ha scovato un giovane, Davide Longoni, che ha ripreso il mestiere del nonno e sforna un ottimo pane; dalle piccole cascine dell’hinterland milanese ogni giorno arrivano i prodotti freschi. Parsimonia per Adele è anche saltare troppi intermediari, non far pagare il coperto o servire il quarto anteriore di carne snobbato dai ristoranti di lusso. C’è il pieno la sera da «Carminio», Adele ha già ordinato altri tavoli; nella crisi la ragazza di San Francisco ha messo in scena i suoi sogni.