Varie, 3 luglio 2012
Case per Sette - Il 68,4% delle famiglie italiane vive in case di proprietà. (dati Bankitalia 2012) Oltre la metà della ricchezza delle famiglie italiane è rappresentata dal mattone (4
Case per Sette - Il 68,4% delle famiglie italiane vive in case di proprietà. (dati Bankitalia 2012) Oltre la metà della ricchezza delle famiglie italiane è rappresentata dal mattone (4.950 miliardi su un totale di 9.525 di patrimonio, fonte la Banca d’Italia). In Europa il 73,5% delle persone vive in case di proprietà (minimo: Austria con 57,5%; massimo: Romania con 96,5%). Nei primi tre mesi del 2012 la vendita di abitazioni in Italia è crollata del 19,6% (rispetto ai primi tre mesi del 2011). Nelle otto maggiori città le compravendite immobiliari sono scese nel primo trimestre 2012 del 17,9%. Nove italiani su cento vorrebbero cambiare alloggio nei prossimi cinque anni. Vuol dire che ogni anno si potrebbero vendere o affittare 450mila abitazioni. Senza contare le altre 360mila case che servirebbero se tutti i “bamboccioni” (18-39 anni) decidessero di andare a vivere da soli. Tanta la richiesta di abitazioni in Arabia Saudita che hanno dovuto istituire il ministero della Casa. Prevista la costruzione di oltre un milione e mezzo di case entro 4 anni. Stanziati 93 miliardi di dollari. Acquisto di monolocali all’estero da parte di italiani: +10,8 per cento. Il 23,3% degli italiani vive in case sovraffollate, il 20,5% ha problemi di infiltrazioni dal tetto o di umidità, il 7,9% vive in case troppo buie. (dati Eurostat) Le case scomode progettate da Arakawa e Gins, convinti che si resti più intelligenti se si vive in abitazioni poco confortevoli: colori accesi per colpire la vista, pavimenti inclinati, corridoi stretti, interruttori quasi irraggiungibili. Sono composte da moduli che si possono spostare a piacimento, così da impedire che chi ci vive si abitui. “Casa” in latino significava capanna. Casa in inglese si dice “house” e “home”: il primo indica l’edificio in cui si abita, mentre il secondo è usato come sinonimo di “family”. Le case degli antichi egiziani erano in mattoni fatti di fango, sabbia e paglia tritata, seccati al sole. Quelle più povere consistevano in un paio di vani quasi privi di mobili. I benestanti avevano abitazioni a due piani, con il tetto a terrazza rivolto verso nord, che permetteva di godere della frescura della sera. Alcuni recintavano la casa con un muro, coltivavano fiori e piantavano alberi in giardino. Fallingwater, la casa sulla cascata del Bear Run Creek costruita nel 1936 da Frank Lloyd Wright. Una volta il proprietario, Edgard Kaufmann, si lamentò del fatto che entrasse acqua dal tetto tetto: Wright gli rispose stizzito che bastava spostarsi. A casa di Carla Fendi la ricostruzione in miniatura di piazza di Spagna con tanto di fontana da cui zampilla acqua fresca. La casa feng shui: quadrata o rettangolare, dovrebbe avere un drago verde a est (cioè piante alte a proteggere), una tigre bianca a ovest (piante più basse), una tartaruga a nord (una collina o un grosso masso), una fenice rossa a sud (un sasso con un filo rosso tutto intorno). La casa più costosa al mondo sta a Mumbai: 27 piani per 174 metri metri d’altezza, vale più di 1 miliardo di dollari. Ha un eliporto, una stanza per lo sci, un piccolo tempio indù, svariate piscine e centri benessere. È di Mukesh Ambani, l’uomo più ricco dell’India, che ci abita con madre, moglie e tre figli. I domestici sono 600. Gassman e Tognazzi si fecero due case a Velletri, in campagna, gareggiando a chi la costruiva più grossa. Vinse Tognazzi. Keret House, progetto dell’architetto polacco Jakub Szczesny, da piazzare nello spazio libero tra grandi palazzi affiancati. Le stanze non superano la larghezza di un metro e 20. Il Guinness dei Primati dice che la casa più piccola al mondo si trova in Galles: 3,05 metri d’altezza per 1,8 di profondità. In sogno, la casa simboleggia il corpo (solaio-testa, finestre-occhi, balconi-seno, corridoi-intestino ecc.).