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 2012  giugno 27 Mercoledì calendario

QUEGLI STRANI EBREI CHE ODIANO ISRAELE E PREFERISCONO HITLER


«Hitler grazie per l’Olocausto, è solo grazie a te che abbiamo uno Stato». È questo uno dei graffiti negazionisti e antisionisti con cui tre settimane fa mani ignote avevano imbrattato lo Yad VaShem, il memoriale della Shoah a Gerusalemme. Oggi la vernice non sfregia più i colori candidi delle pareti di pietra dedicate al ricordo dell’Olocausto, e i perpetratori hanno dei nomi, ma il gesto, oltraggioso come mai prima, continua a bruciare e a far male. Ieri mattina la polizia israeliana ha arrestato tre uomini compresi tra 18 e 37 anni, tutti ebrei ultra-ortodossi, tutti appartenenti al gruppo estremista “Neturei Karta”, tutti irriducibilmente antisionisti e negazionisti dell’Olocausto. Sono accusati di essere i colpevoli del più grave atto di vandalismo perpetrato negli ultimi anni in Israele: aver imbrattato con scritte negazioniste il santuario del ricordo delle vittime dell’Olocausto a Gerusalemme. Undici graffiti, sei nella piazza che ricorda il Ghetto di Varsavia, e cinque in uno dei vagoni ferroviari utilizzati dai nazisti per la deportazione degli ebrei al campo di sterminio di Auschwitz. La polizia è riuscita a risalire ai colpevoli grazie ai video registrati dalle telecamere a circuito chiuso del museo. «Una volta individuati, li abbiamo interrogati e sottoposti a un esame calligrafico. Poi hanno ammesso di essere i colpevoli», ha affermato il portavoce della polizia Micky Rosenfeld. Oltre allo Yad Va- Shem, i tre hanno vandalizzato anche il monumento ai caduti di guerra e quello dedicato alle vittime degli attentati terroristici. I graffiti hanno sconvolto la società israeliana, terrorizzata all’idea di dover presto mantenere vivo il ricordo della pagina più buia della storia dell’umanità senza testimoni viventi, oramai quasi tutti scomparsi. L’atto vandalico nei confronti del museo ha sorpreso anche la politica israeliana, impegnata proprio in questi mesi nella discussione sull’opportunità di una legge che obblighi il servizio militare anche ai cittadini israeliani ultra-ortodossi. I tre vandali fanno parte del gruppo estremista Neturei Karta, una piccola setta all’interno del variegato mondo del giudaismo ultra-ortodosso. Seguendo alla lettera le interpretazioni dell’antica legge orale ebraica riunita nel Talmud babilonese, i membri del gruppo ritengono che Israele possa nascere solo con l’arrivo del Messia e che qualsiasi tentativo di auto-determinazione sia contrario al volere divino. Per questo si oppongono all’esistenza dell’attuale Stato di Israele e all’ideologia sionista che ha portato alla sua fondazione nel 1948. «Il sionismo costituisce un grande pericolo per il popolo ebreo», è scritto sul sito web ufficiale della setta. In Israele il gruppo è concentrato prevalentemente nel piccolo quartiere di Mea Shearim, al centro di Gerusalemme, dove sono quotidianamente esposti slogan contrari all’esistenza dello Stato di Israele e inviti a boicottare ogni dovere nei confronti dello Stato. All’estero il gruppo è celebre per l’appoggio totale alla causa palestinese e per la partecipazione alle conferenze sul negazionismo recentemente organizzate a Teheran dal presidente iraniano Ahmadinejad.