Varie, 29 giugno 2012
Stefania Cancelliere, 39 anni. Di Legnano (Milano), madre di tre figli di 7, 5 e 2 anni avuti dal marito Roberto Colombo, 52 anni, primario del reparto di oculistica dell’ospedale di Gravedona nel Comasco, a detta dei colleghi persona «mite e aperta al dialogo» ma solito tormentare la moglie con scenate folli di gelosia tanto che lei mesi fa aveva chiesto la separazione e s’era trasferita nell’attico del palazzo coi bambini, lasciando lui da solo al pian terreno
Stefania Cancelliere, 39 anni. Di Legnano (Milano), madre di tre figli di 7, 5 e 2 anni avuti dal marito Roberto Colombo, 52 anni, primario del reparto di oculistica dell’ospedale di Gravedona nel Comasco, a detta dei colleghi persona «mite e aperta al dialogo» ma solito tormentare la moglie con scenate folli di gelosia tanto che lei mesi fa aveva chiesto la separazione e s’era trasferita nell’attico del palazzo coi bambini, lasciando lui da solo al pian terreno. Ciononostante, i vicini ogni giorno li sentivano gridare anche riguardo all’affidamento della prole (lei una volta l’aveva pure denunciato per stalking e la polizia aveva tolto all’uomo la pistola). L’altro pomeriggio, durante l’ennesima lite, il Colombo davanti agli occhi dei figli afferrò un mattarello e lo brandì minaccioso in faccia alla moglie. Allora lei, terrorizzata, il pupo più piccolo in braccio, corse giù per le scale in cerca d’aiuto ma lui nell’atrio la raggiunse, l’afferrò per i capelli strappandoglieli a ciocche, poi, lo sguardo allucinato («era completamente fuori di se, sembrava un’altra persona»), nonostante i vicini che tentavano di fermarlo col matterello la colpì più e più volte con tanta forza da romperle le ossa del cranio e infine la lasciò a rantolare in terra, la materia cerebrale che le colava dalla testa, in una pozza di sangue (la donna, morta in ospedale il giorno dopo). Poco dopo le 18 di martedì 26 giugno in un palazzo al civico 6 di via Marconi a due passi dal centro di Legnano (Milano).