R. Boc., Il Sole 24 Ore 29/6/2012, 29 giugno 2012
RISCHIO «BOLLA» PER OLANDA E FRANCIA
Sul peggioramento del ciclo economico in tutta Eurolandia (segnalato ieri anche dall’indicatore anticipatore Eurocoin) sembra destinato a pesare lo scoppio di almeno una se non, addirittura, due bolle immobiliari: la bolla olandese e forse, anche quella francese.
Il rapporto del CsC ricorda infatti che il micidiale cocktail di prezzi delle case che franano con una situazione di famiglie fortemente indebitate ha già dimostrato di essere una potente causa recessiva negli Stati Uniti, in Irlanda e in Spagna, anche attraverso la ripercussione degli effetti di questi due fattori negativi sui conti delle banche e sulla dinamica del credito.
Nel caso olandese, i prezzi delle case hanno cominciato a scendere a partire dall’avvio del 2009 e hanno perso il 14,8% in termini reali dal picco, restando tuttora del 127% più elevati rispetto al 1990 (sempre al netto dell’inflazione).
Si tratta di un livello, sottolineano gli economisti del Centro studi di viale dell’Astronomia, che non ha eguali in questo momento nelle altre economie europee. Inoltre, queste quotazioni superano del 36% la media di lungo periodo dei prezzi delle case in rapporto al reddito disponibile dei nuclei familiari. Le famiglie dei Paesi bassi, inoltre, hanno un rapporto fra debito e reddito disponibile che è del 117,4% superiore a quello delle famiglie statunitensi e del 76,7% a quello delle famiglie inglesi, da sempre indicate come le "super-cicale" quanto a ricorso facile al prestito per sostenere le spese d’acquisto di una casa. Discorso analogo, anche se con caratteristiche più attenuate, potrebbe riguardardare la Francia. Oltralpe, infatti i valori delle abitazioni a fine 2011 erano rimasti prossimi al picco. In Francia, quindi si sostiene nel rapporto, la "bolla" è ancora ben gonfia e la sua deflazione si ripercuoterà sulle prospettive di crescita della seconda economia dell’Eurozona. Tuttavia i francesi hanno un livello di indebitamento privato meno patologico e meno preoccupante di quanto non avvenga in Olanda. Queste dinamiche del mercato immobiliare, in ogni caso, potrebbero gravare in futuro sull’intera crescita dell’area Euro, eccettuata la Germania, perchè potrebbero lasciare a lungo depresso il settore delle costruzioni. Un aspetto, quest’ultimo, che potrebbe affliggere anche il nostro Paese, se non altro perchè in Italia il reddito disponibile e le possibilità di risparmio delle famiglie sono da tempo penalizzate dalla bassa crescita.
Fortunatamente, però, le famiglie italiane sono tuttora le meno indebitate: il livello del loro indebitamento è pari al 65,2% del reddito disponibile(in Francia è all’81,2 e in Germania all’86,8 per cento).