Ernesto Assante, la Repubblica 29/6/2012, 29 giugno 2012
LA GUERRA DEI TABLET
Testo Il campo di gioco è particolarmente affollato, perché dopo l´avvento dell´iPad non c´è stata azienda impegnata nel digitale, che non abbia sfornato il suo tablet, piccolo, medio o grande che sia. La verità è che, a ben guardare, i campi di gioco sono molti, tutti contingui, e che ogni nuovo device viaggia per proprio conto toccando e sovrapponendosi con gli altri. Tre filosofie diverse e molte macchine differenti si stanno scontrando sul mercato cercando di convincerci che un´ipotesi sia migliore di un´altra e, soprattutto, che non possiamo fare a meno di metterci in tasca, o nelle mani, questi nuovi terminali digitali che fanno scomparire tutti i supporti, che sono sempre collegati alla Rete e che cambiano, che ci piaccia o meno, le nostre più antiche abitudini in fatto di intrattenimento, lettura, informazione, gioco, scrittura e molto altro ancora. Una battaglia economica e culturale, dunque, che ci riguarda tutti perché a seconda del vincitore il nostro futuro prenderà una forma diversa.
La Apple domina incontrastata il terreno con il suo iPad, la macchina che ha cambiato il corso delle cose. Nessuno, fino ad oggi, è riuscito a infastidire il cammino trionfale del tablet di Cupertino, neanche i colossi coreani che pure nel campo della telefonia tengono testa all´azienda americana. Il formato, grande ma portatile, lo schermo in altissima definizione, le app di ogni ordine e grado, hanno reso l´iPad non solo il primo importante strumento dell´era post-pc nella quale siamo entrati, ma anche lo standard di fatto per chiunque voglia provare ad entrare in campo. Ma, come dicono i numeri, siamo soltanto alla "preistoria" dell´era post-computer, la stragrande maggioranza delle persone non hanno ancora acquistato un tablet, non sanno ancora a cosa serva esattamene e se ne possono fare a meno nel lavoro o nell´intrattenimento. Anche se i numeri indicano tassi di crescita impressionanti: le vendite mondiali previste per il 2016 parlano di 369 milioni di pezzi contro i 60 milioni venduti nel 2011. In Italia ci sono circa un milione di tablet e si prevede che già quest´anno potranno raddoppiare. C´è quindi uno straordinario, enorme spazio da conquistare. Cosa fanno allora gli altri? Cercano di offrire delle alternative, cercano di creare macchine che siano in qualche modo diverse, pensano, per molti versi con ragione, che il mercato non abbia ancora "selezionato" quale sia la macchina definitiva, quale sarà la forma che prenderà, quali le funzioni essenziali, quale peso, quale dimensione, quale look dovrà avere il sostituto ufficiale del computer personale che ci ha fino ad oggi accompagnato. Quindi, visto che è difficile scalfire l´Impero della Mela ecco che i concorrenti mettono in campo non più "copie", come hanno fatto fino ad oggi con scarsi risultati, ma ipotesi differenti.
Così fa Microsoft, con il suo Surface, che ha un sistema operativo, l´attesissimo Windows 8, che non solo non imita quello di Apple nel look ma anche punta ad integrare tutti gli schermi che noi oggi utilizziamo, quello della tv, quello degli smartphone, quello del computer e quello dei tablet. E che sia un tentativo sostanziale di imporre al mondo la propria visione lo dice chiaramente il nome del sistema, che non è né nuovo né fantasioso, ma riporta direttamente a Windows, ovvero a quell´interfaccia a finestre che ha modificato il nostro modo di pensare, lavorare, interagire con il computer e che ancora oggi risiede in più dell´ottanta per cento delle macchine che abbiamo in ufficio o in casa. E´ Windows, ci dice Microsoft, ma allo stesso tempo non lo è, non gli assomiglia. Surface, il nuovo tablet che arriva da Redmond, funziona con le app, ma non copia l´iPad, è leggero e portatile, ma ha anche una porta per collegare una chiavetta con i nostri dati, è il futuro senza computer ma non dimentica il passato, perché dell´era dei computer porta l´eredità. E´ la prima vera grande sfida alla Apple, dopo i tentativi di altri con Android, con un sistema operativo in grado di poter affrontare la sfida.
Ma in campo ci sono altri colossi: Google, innanzitutto, che ha appena presentato il suo tablet, il Nexus 7 sviluppato da Asus, potente e dal prezzo molto basso, e con un nome che gioca in maniera divertente con il paradiso della tecnologia, perché può essere pronunciato "Nexus heaven". E´ il primo tablet marchiato Google, con un potente processore, un display multitocco da 7 pollici, decisamente più piccolo di iPad, un´ottima risoluzione video, una sola fotocamera frontale, in soli 340 grammi di peso e 199 dollari di costo. Google con il Nexus 7 non vuole attaccare frontalmente Apple, anzi, l´obbiettivo principale, per le dimensioni e per il prezzo della macchina, sembra essere Amazon, che ha già ampiamente conquistato il mercato americano con il suo lettore di ebook, il Kindle, e che sta creando il proprio ecosistema digitale con la versione tablet della sua macchina il Kindle Fire.
Samsung, dal canto suo, non solo non chiude nessuna possibilità alle sue macchine, producendo tablet di grande tecnologia ma soprattutto di ogni dimensione, da quella dell´iPad a quella del Fire, ma propone addirittura una macchina "ibrida" che potrebbe consentire di avere un tablet che al tempo stesso sia anche uno smartphone, liberando le nostre tasche di una macchina in più. Il Samsung Note, più piccolo di un tablet, più grande di uno smartphone, è l´ennesima ipotesi in campo, un altro dei molti tentativi di dare forma alla macchina del futuro. O più semplicemente una delle molte macchine possibili che affolleranno il nostro mondo senza computer. Con una particolarità non indifferente, quella di consentire a chi lo usa di usare anche una penna per scrivere sullo schermo, prendere appunti e note, disegnare a mano libera, come se si avesse a disposizione, alla vecchia maniera, una biro e un blocco note.
Molti altri sono arrivati nell´ultimo anno a proporre nuove macchine portatili, tutte basate su Android, dalla Motorola, con l´eccellente Xoom 2, alla Mediacom con i suoi SmartPad, tanto per citarne alcuni, offrendo ai consumatori mille possibilità differenti, a prezzi spesso contenuti, per aprire la porta verso il nuovo mondo, verso un´era nella quale avremo sempre con noi i nostri film preferiti, i libri che vogliamo leggere, la musica che amiamo, le foto, i giornali, le televisioni, le radio, i videogiochi, gli appunti, i contatti, i materiali con i quali studiamo o lavoriamo e, non ultimo, Internet costantemente accessibile. Tutto in mobilità, sempre, comunque, ovunque, quello che voglio io, quando lo voglio io. Un mondo che non assomiglia in nessun modo a quello che abbiamo conosciuto fino ad oggi, fatto di tanti supporti diversi, ognuno con il suo linguaggio, libri, dischi, film, giornali, fotografie. Tutto trasformato in bit, in sequenze di numeri, che solo le macchine possono leggere e "tradurre" in qualcosa che a noi è familiare, parole, suoni, immagini. Macchine sempre più intelligenti e personalizzate, ognuna, in fondo, diversa dall´altra così come erano diverse le nostre agende personali. Macchine che sono estensioni della nostra memoria, alle quali affidiamo tutto. Certo, chiamarli tablet, tavolette, rende tutto apparentemente più semplice, piccolo, "normale". Ma la battaglia in corso non è né semplice né piccola, perché se qualcuno dovesse vincerla darà forma a un mondo nuovo, nel quale noi dovremo abituarci a vivere.