Francesca Angeli, il Giornale 27/6/2012, 27 giugno 2012
L’ipotesi: tredicesima congelata agli statali - Congelare le tredicesime per gli statali. Soltanto un’ipotesi per il momento
L’ipotesi: tredicesima congelata agli statali - Congelare le tredicesime per gli statali. Soltanto un’ipotesi per il momento. Ma il governo Monti potrebbe prendere in considerazione anche questo estremo rimedio, simile ad altri già presi dalla Grecia, per affrontare la crisi. Si lavora freneticamente per definire gli interventi da inserire nel provvedimento sulla spending review sul quale è prevista una riunione straordinaria domenica prossima, in modo da portarli già lunedì in Consiglio dei ministri. Un lunedì di fuoco perché il 2 luglio è previsto pure l’incontro tra esecutivo e parti sociali, sindacati e Confindustria. Intanto il governo ieri è andato due volte sotto nelle commissioni Affari costituzionalie Bilancio della Camera proprio su due emendamenti al decreto sulla spending review . Gli emendamenti, approvati con voto favorevole di Pdl e Udc nonostante il parere contrario dell’esecutivo, tra l’altro escludono Poste e Ferrovie dello Stato dalle nuove norme sulla revisione della spesa. Il vaso di Pandora della spending review è aperto e ogni giorno piovono notizie come pietre sui cittadini. E se sul taglio delle pensioni d’oro dei grand commis dello Stato il governo due giorni fa ha dato parere negativo invece sembra proprio che sia inevitabile mettere a dieta i dipendenti pubblici. Nella bozza del provvedimento è previsto che il ticket-pasto distribuito nella pubblica amministrazione scenda a 5,29 euro da una media di circa 7 euro. La cifra di 5,29 è precisamente quella entro la quale non si pagano imposte ulteriori. A nulla sono valse le proteste di Fipe- Confcommercio e dell’Anseb (società che emette i buoni pasto) che insieme accusano di togliere «il pane dalla bocca a tanti lavoratori senza far risparmiare in maniera significativa lo Stato». Oltre al taglio di 2 euro per i buoni pasto degli statali, il governo vuol calare la scure su beni e servizi in sanità (meno 3,7% di spesa a partire da luglio) imponendo modifiche ai tetti della spesa farmaceutica. E ad alzare il ulteriormente il livello dell’ansia ci pensa pure il sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo, che senza mezze misure dichiara: «Siamo disperati, per evitare l’aumento dell’Iva dobbiamo trovare altri 8 miliardi, subito, ma non sappiano dove prendere i soldi». Tra le proposte avanzate dallo stesso Polillo mobilità nel pubblico impiego. Una norma, ricorda il sottosegretario, che esiste già e va soltanto applicata. Dopo due anni di mobilità all’80 per cento dello stipendio «i lavoratori in esubero che non accettassero una nuova destinazione potrebbero essere licenziati », avverte Polillo. Un bel po’ di soldi il governo spera di trovarli nel settore sanità. Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha ribadito più volte che non si pensa a tagliare ma a rivedere la spesa. Ad esempio ad imporre un tetto sui costi di beni e servizi. Il primo luglio l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici dovrebbe pubblicare i prezzi massimi per beni e servizi. E le Asl che sforano pagheranno di tasca loro. Insomma non sarà più accettato che in una struttura ospedaliera pubblica si paghi un farmaco un euro e in un’altra cento,come avviene oggi. Non solo. Ieri è stato approvato pure un emendamento che consente alle Asl di rescindere contratti eccessivamente onerosi senza pagare penali. Le norme sul comparto sanità potrebbero entrare in un apposito decretone o nella spending review . Nel decretone Balduzzi intende anche inserire il divieto di vendita delle sigarette ai minori di 18 anni, oggi il limite è a 16, con multe fino a 2.000 euro per i rivenditori che violano la norma.