Nicola Lombardozzi, la Repubblica 28/6/2012, 28 giugno 2012
PARADOSSO RUSSO IL CALO DEMOGRAFICO AIUTERÀ LA CRESCITA
La crisi è alle porte ma la Russia può farcela. Se riuscisse a non cadere nella tentazione di esagerare con il pugno di ferro contro l’opposizione, Vladimir Putin potrebbe addirittura far crescere l’economia e ritrovarsi ancora al potere nel 2020. La formula per la longevità dell’attuale sistema di potere russo arriva direttamente da Washington sotto forma di uno studio firmato “Bank of America-Merryl Lynch”.
Lo studio spiega che, da qui al 2020, Putin non riuscirà a mantenere l’impegno di diversificare l’economia russa affrancandola dal monopolio delle materie prime. Ma l’enorme quantità di risorse energetiche serviranno invece a contenere i danni del calo previsto del prezzo del barile. Le promesse elettorali, in fatto di pensioni e infrastrutture costeranno comunque una cifra
pari al 2% del Pil e porteranno inevitabilmente all’imposizione di nuove tasse. Brutta notizia compensata da una generale crescita del benessere. A dare una mano potrebbe essere proprio l’anomalia russa rispetto agli altri paesi in via di sviluppo: il costante calo demografico. Secondo i consigli americani la Russia dovrebbe
reagire al calo del numero dei lavoratori aumentando i salari e migliorando la produttività. Se tutto questo dovesse riuscire, sostengono, la Russia del 2020 vedrebbe finalmente la consacrazione del cosiddetto ceto medio che salirebbe dai 20 milioni di persone attuali a oltre 70, la metà dell’intera popolazione. Ma quello che conta, raccomandano da Washington, è non aggravare il malessere dei cittadini con svolte autoritarie che scatenerebbero ulteriori contestazioni e disagio sociale. In cambio Putin potrebbe perpetuare il suo ruolo di leader inaugurato nel 2000. Riuscirà a fermare il suo istinto che gli impone di reprimere ogni forma di dissenso?
Nicola Lombardozzi