Emilio Gioventù, ItaliaOggi 28/6/2012, 28 giugno 2012
FORNERO, IL LAVORO NON È UN DIRITTO
In una giornata forse storica, il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, rischia di essere ricordata per una battuta alla quale nessuno ha riso. Nel giorno in cui, dopo 4 voti di fiducia, la Camera archivia il disegno di legge sul lavoro (in tempo per il vertice di oggi, come chiesto dal premier Mario Monti) il ministro in una lunga intervista con il Wall Street Journal dice: «Stiamo cercando di proteggere le persone, non i loro posti. L’attitudine delle persone deve cambiare. Il lavoro non è un diritto, deve essere guadagnato, anche attraverso il sacrificio». Apriri cielo. Benzina sul fuoco che già stava bruciando nel centro di Roma dove gli Stati Generali del Welfare registravano tafferugli con tanto di lancio di petardi e fumogeni tra manifestanti e agenti. Morde la Lega: «Il lavoro è un diritto. Il ministro Fornero ha giurato sulla Costituzione o su Topolino?» si chiede il senatore Gianvittore Vaccari. Dura l’Italia dei Valori: «La badessa Fornero ha riscritto, tutta da sola e senza chiedere il permesso a nessuno, l’art. 1 della Costituzione. Cara professoressa, questa è un’asineria bella e buona», commenta Antonio Di Pietro.
Un fiume in piena gravido di polemiche che costringe il ministro Fornero a precisare il senso delle sue parole: «Il diritto al lavoro non è mai stato messo in discussione come non potrebbe essere mai visto quanto affermato dalla nostra Costituzione. Ho fatto riferimento alla tutela del lavoratore nel mercato e non a quella del singolo posto di lavoro, come sempre sottolineato in ogni circostanza».
Monti, niente mozione unica
Varata la riforma del lavoro, il presidente del Consiglio, Monti, può presentarsi al summit che si apre oggi a Bruxelles. Sostenuto però non da una mozione unica sui risultati da perseguire visto che il Pdl alla fine ha deciso di non unirsi a Pd, Fli e Udc. Nella mozione presentata alla Camera, Pd e Terzo Polo chiedono al governo di «sostenere l’iniziativa per la crescita, la tassa sulle transazioni finanziarie, le proposte del rapporto Van Rompuy e la proposta di creare un meccanismo di solidarietà che faccia da scudo alle oscillazioni degli spread».
Fallito, dunque, il tentativo di mediazione per arrivare ad un testo unitario con il Pdl. «Più si è uniti più si è efficaci per aumentare l’impatto di contenuti e proposte», l’amarezza di chi ha lavorato a lungo a una mozione unica.
Bruxelles, la linea di Monti
Forte comunque della riforma, Monti è volato a Bruxelles e ha segnato la vigilia del vertice chiedendo «una cooperazione rafforzata anche nella gestione della politica finanziaria, per esempio per la gestione dei titoli sovrani». Parlando della tassa sulle transazioni finanziarie (Tobin tax), ha spiegato che «il governo precedente aveva una posizione negativa sulla tassa sulle transazioni finanziarie, noi siamo più aperti e non escludiamo una «cooperazione rafforzata», un accordo con i soli paesi membri che ci stanno, «Ma vogliamo una visione più equilibrata e più ampia. Se ci si deve muovere in questo senso, allora la nostra aspettativa e la nostra condizione è che ci dovrebbe essere una cooperazione rafforzata nella politica finanziaria, per esempio per porre rimedio ai fallimenti del mercato sul debito sovrano».
Diritti Tv, per Berlusconi assoluzione e prescrizione
Sentenza di non luogo a procedere per la vicenda dei diritti televisivi della società Rti, controllata da Mediaset. Il gup ha assolto, perché il fatto non sussiste, tutti gli imputati tra cui Silvio Berlusconi, il figlio Piersilvio e il produttore televisivo americano Frank Agrama. Nell’ottobre scorso anche il gup di Milano aveva prosciolto Berlusconi e a questa decisione la procura milanese ha presentato ricorso. Per i fatti relativi al 2003 il giudice ha stabilito la prescrizione. I difensori si sono detti soddisfatti della decisione e hanno spiegato: «Dove era possibile, il gup ha assolto e prosciolto, dove invece è intervenuta la prescrizione, ha dovuto prendere atto del tempo trascorso».
Sempre più italiani non riescono a pagare il mutuo
È aumentato a un livello «allarmante» il numero di famiglie italiane che non riesce a pagare il muto sulla casa. Praticamente una su quattro nei primi 3 mesi 2011. Non solo, visto che continua a salire anche il numero di sfratti. È quanto emerge dal quadro trimestrale della situazione occupazione e sociale Ue pubblicato mercoledì dalla Commissione.
Cammarata molla, troppe polemiche
L’ex sindaco di Palermo, Diego Cammarata, ha deciso di rinunciare all’incarico di consulente al Senato per i tagli agli sprechi. La nomina aveva provocato non poche polemiche. A detta di molto Cammarata è noto per aver portato al dissesto finanziario la sua città. Tanto che fu necessario il commissariamento da parte della Regione. «Ho inviato a Cicolani una lettera per rinunciare all’incarico», ha detto l’ex sindaco, «non tanto perché credo che sia tutto irragionevole, ma soprattutto perché era una cosa che avrei fatto per passione e invece passo per uno a cui si sta facendo un favore». Cammarata si è poi detto pronto a prestare la sua consulenza «a titolo gratuito».