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 2012  giugno 28 Giovedì calendario

È rara una manta nel Mar Ligure? - Gli avvistamenti di mante «giganti», come quella che si aggirava domenica scorsa nelle acque del porto di Savona, sono frequenti? No, si è trattato di un evento eccezionale, anche se l’anno scorso un branco di una decina esemplari è stato avvistato nelle acque di Palmi, in provincia di Reggio Calabria

È rara una manta nel Mar Ligure? - Gli avvistamenti di mante «giganti», come quella che si aggirava domenica scorsa nelle acque del porto di Savona, sono frequenti? No, si è trattato di un evento eccezionale, anche se l’anno scorso un branco di una decina esemplari è stato avvistato nelle acque di Palmi, in provincia di Reggio Calabria. Alcuni istruttori di nuoto avevano addirittura nuotato tra loro. Le mante (ovvero razze di grandi dimensioni) si vedono raramente nel Mediterraneo, perché sono pesci tropicali: la diceria popolare dà il curioso nome di diavoli di mare per le due creste cefaliche grandi e mobili e per la lunga coda armata di aculeo». Che dimensioni hanno? Quelle che nuotano nel Mediterraneo raggiungono i 3 metri di lunghezza (ma alcuni individui arrivano a 6 e a 900 kg di peso) e sono la sola specie dei mobulidae (Mobula Mobular). Meno grande e meno feroce della manta tropicale, la nostra, detta anche mobula mediterranea, ha la bocca posta più in basso e una coda molto più lunga. Poco si sa di questo lontano parente dello squalo: ha abitudini semi-pelagiche o pelagiche (vive in alto mare) ed è di solito gregaria (in gruppi di 3/5 individui). Quale comportamento bisogna tenere se ci si imbatte in animali di questo genere? La Mobula mobular è classificata nella Lista Rossa Iucn come specie in pericolo. I biologi consigliano di non disturbarla: l’esemplare di Savona ha ripreso il largo ed è sparito, salvo tornare dopo qualche ora. Le acque del porto savonese non sono nuove ad avvistamenti di rilievo: alcuni anni fa erano comparsi un grempo, parecchi delfini, anche un pescecane; l’anno scorso una balena. Le mante sono pericolose? Le grosse razze non sono animali feroci né pericolosi: ciò che è pericoloso in loro è la presenza di un aculeo tagliente, talvolta accompagnato da ghiandole velenose, nella coda. Il mar Ligure è un buon punto di osservazione per i cetacei e i pesci di grandi dimensioni? Non troppo, dicono gli ambientalisti, nonostante alcuni «santuari» cerchino di preservare la purezza dell’ambiente. Come gli altri mari italiani è percorso da centinaia di pescherecci supertecnologici e da migliaia di pescatori sportivi che minacciano ogni essere vivente. L’antropizzazione è molto spinta e il mare è ingombro di reti di ogni tipo, spesso illegali, come le spadare e le ferrettare, mentre sui fondali si trovano impigliate centinaia di altre reti. Risultato: i tre quarti delle specie marine sono in via di estinzione, il mare si sta svuotando e la prova è l’incremento delle meduse, di cui si ciberebbero i grandi predatori se non stessero scomparendo. Il Mediterraneo sta meglio? Recenti ricerche francesi dicono che, se l’inquinamento continuerà ai ritmi attuali, diventerà in 30-40 anni un mare praticamente morto, con un impatto economico catastrofico su tutte le popolazioni del litorale. I dati delle due missioni «Med-Mediterraneo in pericolo» dicono che è una discarica e che non ha nulla da invidiare alle più note «rubbish soup» (minestroni di spazzatura) dell’Atlantico e del Pacifico. Anzi: la discarica mediterranea presenta una concentrazione media superiore per km quadrato: 290 miliardi di micro-rifiuti di plastica che galleggiano sulle sue acque. Quali sono i rimedi? Il mare va difeso dall’inquinamento e dallo sfruttamento intensivo dei pescherecci: in Italia occorre estendere il vincolo paesaggistico sulle aree costiere e introdurre una moratoria per le costruzioni. Anche il controllo dei porti e degli stabilimenti balneari, la bonifica delle aree industriali costiere e il rispetto delle aree protette sono passaggi fondamentali. Quali altri animali si possono avvistare? L’incontro con le balenottere può essere normale. L’anno scorso ne sono state avvistate nello Stretto di Bonifacio al largo della Sardegna, in un’area che si trova nel Santuario Pelagos: è un’area protetta, ma trafficata, tanto che è al centro di polemiche tra gli animalisti e le autorità. E i delfini si vedono? ll delfino comune non è cosi comune nel Mar Ligure: è difficile incontrarlo ed è quasi impossibile incontrare interi branchi. Più comuni sono le stenelle – con loro a volte si associano alcuni esemplari di delfino – che appartengono alla famiglia dei delfinidi, ma si confondono facilmente, perché hanno comportamento, velocità di nuoto e forma del corpo molto simile.