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 2012  giugno 28 Giovedì calendario

E’ settembre il mese nero dei crac bancari - E’ settembre il mese in cui è più probabile che si verifichi una crisi finanziaria

E’ settembre il mese nero dei crac bancari - E’ settembre il mese in cui è più probabile che si verifichi una crisi finanziaria. Se si tratta di un anno elettorale, il rischo cresce: non si tratta della previsione di una cartomante ma delle osservazioni empiriche contenute dal rapporto del Fmi sulle crisi bancarie sistemiche pubblicato in questi giorni a Washington. Gli autori, Luc Laeven e Fabian Valencia, redassero uno studio simile nel 2008 ma da allora la tempesta finanziaria ha stravolto analisi e valutazioni - a cominciare dal fatto che i Paesi più a rischio erano considerati quelli non maggiormente industrializzati - con la conseguente decisione di rielaborare il lavoro originale. Il risultato sono le 32 pagine del “Systemic banking crises database” che passa al setaccio 147 crisi bancarie avvenute dal 1970 al 2011 in parallelo - o sovrapposizione - con 218 crisi valutarie e 66 crisi del debito sovrano. L’analisi prende in considerazione l’impatto di ogni fattore - dalla carenza di liquidità alle conseguenze per il pil -, ma la prima tabella è quella che spiega in che mese la crisi ha avuto inizio. Risultato incontestabile: settembre guida la classifica con 25 crisi, seguito da dicembre con 6, agosto, novembre a quota 5 e tutti gli altri mesi assai più distanti, tranne gennaio fermo a 4. Gli autori non si spingono a indicare con certezza cause tecniche, osservando però che si tratta di «un’interessante tendenza». Nell’assenza di basi scientifiche sulla genesi del settembre nero il pensiero di alcuni analisti, come osserva The Economist , si indirizza sulla coincidenza con la fine dell’anno fiscale negli Stati Uniti, che cade il 30 ottobre, e vede aziende e manager privati impegnati in una corsa contro il tempo per limitare le perdite e aumentare i profitti. Chiunque abbia conosciuto un top manager di Wall Street, come un alto funzionario del Tesoro o della Federal Reserve, sa che vive immerso in una dimensione del tempo segnata dalle scadenze di Wall Street la cui ultima accelerazione annuale coincide con fine ottobre, trasformando settembre nel mese della resa dei conti. Resta tuttavia il dubbio di come sia possibile che tale calendario americano riesca a influire sulle crisi di altri Paesi. Ma non è tutto perché Laeven e Valencia fanno emergere anche la coincidenza fra crisi ed elezioni: avvenne in Messico nel 1982 e nel 1994, in Corea del Sud nel 1998, negli Stati Uniti nel 2008 e in Grecia nel 2009. Forse anche in questi casi i nodi economici vengono al pettine. Da qui i timori per il il 2012, anno elettorale (Russia e Francia hanno appena eletto i presidenti, il Messico sta per farlo), Grecia e Stati Uniti, che il 6 novembre gli Stati Uniti sceglieranno fra Barack Obama e Mitt Romney. Senza contare che in ottobre a Pechino avverrà l’atteso cambio della guardia fra Hu Jintao e Xi Jinping, con modalità ancora tutte da conoscere.