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 2012  giugno 26 Martedì calendario

Senza stalking non esisterebbe la letteratura... - «E h, ma allora il Werther?» ho ri­sposto a un’amica che mi stava suggerendo di smetterla di cor­teggiare così insistentemente Selvaggia Lucarelli su Twitter, altrimenti avrebbe po­tuto denunciarmi per stalking

Senza stalking non esisterebbe la letteratura... - «E h, ma allora il Werther?» ho ri­sposto a un’amica che mi stava suggerendo di smetterla di cor­teggiare così insistentemente Selvaggia Lucarelli su Twitter, altrimenti avrebbe po­tuto denunciarmi per stalking. Io l’ho guar­data perplesso ma poi ho pensato che è possibile, da quando hanno inventato lo stalking tutto è stalking fino a prova contra­ria, sicché bisogna mettere dei limiti an­che alla disperazione amorosa. Di conse­guenza o l’amore è contraccambiato o è stalking, bella storia. E comunque, ho obiettato, se mi denuncia è sempre meglio di niente. Allora, a parte Werther, e a parte il suo omologo italiano Jacopo Ortis, non sarà una razza di stalker lagnosissimo anche Le­opardi, dico io? Non tanto con Silvia, che si chiamava Teresa Fattorini e era già morta, per sua fortuna, altrimenti ci avrebbe fatto una figura di merda anche lei. Ma piutto­sto con quella stronza di Fanny Ronchivec­chi che l’ha ignorato, e Giacomo, poveri­no, le aveva anche dedicato Aspasia , biso­gna essere veramente ingrati e veramente ignoranti per non rendersi conto della gra­vità del gesto. Oggi a pensarci sembra un’ingiustizia terribile, e Fanny una creti­na terribile, insomma: ma chi avevi di me­glio da frequentare di Leopardi? Giacomo Leopardi ti dedica una poesia e tu vai a dar­la al professor Antonio Targioni Tozzetti? Oggi si chiama stalking perché non biso­gna­essereossessivitrannequandoricam­biati, e grazie tante. Invece senza stalking non ci sarebbe letteratura, non ci sarebbe Il trionfo della morte di D’Annunzio, non ci sarebbe La lupa di Verga, dove una donna è talmente stalker da far sposare la propria figlia all’amato pur di stargli appiccicata e continuare a stalkerizzarlo, né ci sarebbe Cesare Pavese, che prima di suicidarsi scrisse Verrà la morte e avrà i tuoi occhi , di­temi voi se non è stalking, e anche maca­bro. E a pensarci, adesso, anche il capitano Achab, a ben vedere, non è lo stalker di Moby Dick? Non ci sarebbe Laclos, non ci sarebbe Cyrano De Bergerac, tantomeno avrebbe potuto esserci Proust, più stalker di Proust non c’è nessuno:non è forse uno stalker di quelli da denunciare immediatamente il Narratore della Recherche , con Albertine che non si può neppure muovere senza sentirsi affogata in una cascata di doman­de? Addirittura viene imprigionata nella sua camera da letto, Marcel la fissa mentre dorme e manca poco che le faccia timbra­re il cartellino quando si alza di notte per andare al bagno,infatti c’è perfino un volu­me intitolato La prigioniera , praticamen­te un reo confesso. Erano altri tempi, per­ché cosa succederebbe a me se sequestras­si la Lucarelli e la chiudessi in camera? Mi arresterebbero per stalking e pure per se­questro di persona, come minimo. Anche il conte di Montecristo, siccome lui viene incarcerato, ok, ma Mercedes si ri­sposa e lui quando esce fa una strage. Ave­va ragione Edmond Dantès, per carità, ma oggi vaglielo a spiegare a un magistrato. E Don Rodrigo? Non è uno stalker? Vi imma­ginate se uno oggi osasse quello che ha fat­to Don Rodrigo a Lucia? Già processano Berlusconi perché regalava troppi soldi al­le donne quando casomai, proprio volen­do, a sentire le intercettazioni dovrebbero processare le olgettine per stalking. Ma si sa che con Berlusconi va sempre tutto al contrario. Comunque ecco, servirebbe an­che una controstoria dei Promessi sposi , quantomeno una difesa d’ufficio di Don Rodrigo, in quanto è una figura positiva, da rivalutare, perché senza lo stalking di Don Rodrigo I promessi sposi si sarebbero sposati subito e il romanzo sarebbe stato di noia mortale fin dall’inizio,mentre ades­so lo diventa solo alla fine, quando finisce. Senza stalking le più bellestorie d’amo­re non ci sarebbero, perché le storie d’amo­re più strappalacrime sono quelle dispera­te, quelle che finiscono o iniziano da una parte sola. Gli amori impossibili interessa­no, gli amori possibili fanno sbadigliare. Senza stalking non ci sarebbero le canzoni d’amore,Gino Paoli,Cocciante e Baglioni sarebbero processati o disoccupati, men­tre Vasco Rossi quando in Sto pensando a te canta: «Cosa faresti al posto mio/ se ogni pensiero fossi io?» è il sillogismo, il princi­pio, l’inno, l’alibi inattaccabile di tutti gli stalker del mondo. E tra l’altro senza stalking non ci sareb­be neppure il cinema d’amore, non ci sa­rebbe La bella e la bestia , non ci sarebbe la storia di Adele Hugo, con Isabelle Adjani che insegue il soldatino vittima del suo amore fino alle Galapagos, e non ci sareb­be neppure King Kong, nel quale mi identi­fico completamente, il quale muore crivel­lato dai colpi delle mitragliatrici stringen­do in mano Selvaggia Lucarelli, il primo eroe moderno abbattuto per stalking e se­n­za neppure uno straccio di WWF che abbia mai protestato. E infine, a proposito, la Lu­carelli mi ha bloccato su Twitter. Ma io ho aperto un altro account, e tanto col cavolo che mi arrampico sull’Empire.