Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  giugno 27 Mercoledì calendario

Figli miei, ma quanto mi costate! - Il governo americano, attraverso il dipartimento all’Agricoltura, ha calcolato che crescere un figlio fino all’età di 17 anni costa in media 234

Figli miei, ma quanto mi costate! - Il governo americano, attraverso il dipartimento all’Agricoltura, ha calcolato che crescere un figlio fino all’età di 17 anni costa in media 234.900 dollari alla famiglia. Stima che, secondo il settimanale Time, è decisamente inferiore alla realtà, perché le spese reali per accompagnare un bambino fino all’università arrivano a un milione di dollari. I conti+ del governo Usa sono troppo ottimistici, per diverse ragioni. Come prima cosa, escludono completamente i costi dell’università. In America oggi per frequentare un buon college privato ci vogliono circa 40 mila dollari all’anno: basta moltiplicare questa cifra per quattro, e aggiungerci le altre spese per vitto, alloggio, libri e accessori vari, e si arriva facilmente a sfiorare il mezzo milione di dollari. Il dipartimento all’Agricoltura ha però fatto i suoi calcoli basandosi su una famiglia media che guadagna tra 59.410 e 102.870 dollari all’anno, e non vive a Manhattan o a Beverly Hills. Se però si sale sopra quella soglia di reddito, il vero costo complessivo per allevare un figlio cresce a 389.670, con circa altri 200 mila dollari da aggiungere per frequentare l’università. A questo punto un genitore vorrebbe avere un istante per tirare il fiato, pensando di avercela fatta, anche se a fatica. Sbaglierebbe, però, perché siamo ancora lontani dalla realtà. Secondo il Wall Street Journal, infatti, a tutti questi soldi spesi bisogna aggiungere anche quelli non guadagnati: le rinunce, le opportunità mancate di fare carriera, i quattrini che non abbiamo potuto investire perché servivano a pagare bollette varie. Sommando tutto, si arriva ad un totale compreso tra 900 mila e 1,1 milioni di dollari per figlio. La crisi economica, poi, ha complicato questi sacrifici, e ridotto i tassi di fertilità nel mondo occidentale. Nello stesso tempo i giovani faticano a trovare lavoro, e quindi restano più a lungo in casa con i genitori, estendendo l’arco della vita in cui vanno mantenuti. Naturalmente avere un bambino non ha prezzo, e qualunque genitore vi dirà che vederlo sorridere ripaga ogni sforzo compiuto per renderlo felice. Meglio pagare, insomma, e non pensarci più. PAOLO MASTROLILLI *** Ma in Italia i più benestanti sborsano 271 mila euro per portarli alla maturità - Calcolare in Italia quanto costa crescere un figlio è sicuramente più complicato che negli Stati Uniti, dove la data di scadenza del «contratto» genitore-figli è certa. Mentre da noi i il fenomeno «bamboccioni» aumenta la variabilità dei conti. Nonostante questo, l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha tentato, rielaborando diverse indagini e con dati propri, di formulare un preventivo di spesa. Una indicazione importante per chi deve decidere se allargare la famiglia. Potrà permetterselo? Tutto dipende dal reddito familiare ma anche dal patrimonio, dalla composizione del nucleo familiare, dal luogo residenza, dagli stili di consumo e dal welfare disponibile. I costi attribuiti pro quota al figlio sono quelli dell’alloggio e delle utenze, dello studio, della salute, dell’alimentazione, dei trasporti e delle comunicazioni, gli sport, eventuali baby sitter. Dividendo le spese per fasce di reddito, lo studio della Federconsumatori evidenzia come per chi guadagna fino a 22.100 euro all’anno portare un figlio ai diciotto anni costa 113.700 euro. Per chi arriva a 37mila si sale a un bilancio di 170. 940. Mentre per i redditi alti, oltre i 68 mila euro, si vola sopra i 271 mila euro (271.350). Il luogo dove si vive ha ovviamente un peso importante sui costi di mantenimento. Più care le grandi città del Nord, meno carte le zone rurali di Sud e isole. Le spese più consistenti riguardano i costi di abitazione e alimentazione, rispettivamente pari al 29% ed al 17% del totale. E in tempi di crisi, i costi per crescere un figlio non danno tregua, correndo molto più velocemente rispetto al tasso di inflazione. Le voci che crescono maggiormente sono quelle relative all’istruzione e alla crescita, nel 2011 rispetto all’anno precedente hanno registrato un aumento attorno al 5 per cento. E questi numeri non tengono conto dei costi delle madri, ossia di fatica gratuita o di rinuncia a un guadagno economico per poter accudire la famiglia. Costi che è difficile stimare, ma considerando una paga media di una colf, si aggirano sui 700 euro al mese. E così essere genitori rischia di diventare un lusso per pochi, visto che anche dal pubblico gli aiuti sono relativi. Lo Stato italiano sostiene la crescita del futuro del Paese investendo appena l’1,5%del Pil (soprattutto in sanità e istruzione). E i padri e le madri devono cavarsela sempre più da soli. Chi può. MARIA CORBI