Notizie tratte da: Piero Angela # A cosa serve la politica? # Mondadori Milano 2011., 28 giugno 2012
LIBRO IN GOCCE
Numero 35 (Piero Angela, «A cosa serve la politica?»)
Così la politica cambia il mondo
Più e meno
«Più un Paese è industrializzato meno ha addetti all’industria».
Nord e Sud
Il Nord Italia produce un reddito pro capite superiore a quello della Svezia, mentre nel Sud Italia la produzione del reddito è inferiore a quella del Portogallo.
Un tempo
«Se potessimo tornare indietro di 150 anni cosa vedremmo? L’Italia del 1861 era una società contadina povera: quasi il 70 per cento della popolazione lavorava nei campi. Andando in giro per le campagne avremmo visto tanti uomini con la zappa e la falce, e tante donne, invecchiate anzitempo, circondate da bambini a piedi nudi. Il cibo era poco, malgrado la fatica quotidiana dall’alba al tramonto. L’acqua la si tirava con i secchi dal pozzo. Ci si lavava poco. Quasi nessuno aveva una vasca da bagno (ancor meno un gabinetto). Nelle campagne il gabinetto era fuori casa. Non esistevano week-end e vacanze (e tanto meno discoteche). Non c’era neppure la luce elettrica. Si partoriva in casa, con seri rischi di infezione (mia nonna morì di parto a 20 anni). Le donne passavano la loro giovinezza tra una gravidanza e l’altra, tra un allattamento e l’altro. La mortalità infantile era altissima: il 23 per cento dei bambini moriva nel primo anno di vita (oggi lo 0,3 per cento). L’analfabetismo era la regola: il 78 per cento della popolazione italiana era analfabeta con punte del 90 per cento. Anche tra i giovani l’analfabetismo era altissimo: consultando gli atti di matrimonio del 1867 si scopre che il 60 per cento degli sposi firmava con una croce, e così il 79 per cento delle spose. Lungo le strade polverose si sarebbero incontrati solo uomini su carretti o su somari, e donne con fagotti sulla testa, spesso con pochi denti in bocca. A quel tempo non era stata inventata neppure la bicicletta. Si moriva presto: bastava un’infezione per andarsene all’altro mondo (polmonite, tifo, tetano, tubercolosi). Gli abiti e le scarpe dovevano durare fino a completa consunzione».
Chicchi
«Al tempo dei romani una spiga di grano, a conti fatti, permetteva di ottenere soltanto cinque chicchi (di cui uno doveva essere tenuto da parte per la semina). È stato necessario aspettare il Rinascimento per aumentare la resa di un solo chicco. Negli Stati Uniti, addirittura, oggi basta l’1 per cento della popolazione attiva per produrre cibo in abbondanza per tutti, e esportarne milioni di tonnellate.
Bibbie
«Per realizzare una Bibbia era necessario scuoiare un intero gregge di pecore, e impegnare un monastero per un anno per scrivere a mano, sulle pergamene, una o due copie della Bibbia».
Interruttori
«Ogni volta che si gira un interruttore si inquina da qualche parte nel mondo».
Giovani
«Quasi la metà dei giovani italiani ritengono che lavorare meglio degli altri non giustifichi retribuzioni maggiori, mentre il 90 per cento degli americani, per esempio, ritiene che le persone con maggiori abilità dovrebbero guadagnare di più».
Ricerca
«Ricordo l’esperienza di un giovane ricercatore italiano, laureato in geologia. Dopo aver conseguito il Ph.D. all’università di Berkeley in California, tornò in Italia per partecipare a dei concorsi universitari, e fu regolarmente trombato. Gli chiesi perché non concorreva per un paio di posti all’università di Berkeley, dove aveva studiato per quattro anni, e conoscevano le sue qualità. Mi rispose che non poteva concorrere a Berkeley perché la regola è che non è consentito avere una cattedra nella stessa università dove si è conseguito il dottorato di ricerca, proprio per evitare eventuali favoritismi».
Svezia
«Molti anni fa mi recai in Svezia per realizzare un documentario sul rapporto Stato-cittadini. E scoprii una cosa sorprendente: che il ministro non poteva dare ordini al ministero. Addirittura non poteva nemmeno risiedere nello stesso palazzo. Perché? Perché il ministro rappresenta il governo, che è una struttura politica eletta solo da una parte dei cittadini, mentre il ministero è una struttura pubblica che rappresenta tutti i cittadini, cioè lo Stato. Lo Stato e il governo sono infatti due cose completamente diverse, in un certo senso contrapposte, perché lo Stato rappresenta la collettività, il governo solo una maggioranza provvisoria. E bisogna evitare che questa parte di cittadini che un provvisorio potere prevarichi sugli altri, cioè sulla comunità dei cittadini. E chi è allora il capo del ministero? Il direttore generale».
Vittoria
La regina Vittoria, che aveva appena assistito a un esperimento, chiese al fisico Michael Faraday: «A che cosa serve questa elettricità?». Faraday rispose: «Non lo so, Maestà. Ma so che un suo successore ci metterà una tassa sopra».
Notizie tratte da: Piero Angela, «A cosa serve la politica?», Mondadori, € 18.