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 2012  giugno 27 Mercoledì calendario

ORTI– Il professore arriva poco prima dell’una: scarpe grosse, camicia a scacchi, pizzetto da alpino

ORTI– Il professore arriva poco prima dell’una: scarpe grosse, camicia a scacchi, pizzetto da alpino. Gli alunni sono alla mensa — tavolate all’aperto, sulla terrazza vista lago — dove oggi il menù prevede lasagne vegetariane, tortino di verdure, frutti di bosco al gelato. Lui, che si chiama Giacomo Brusa e che tutto ciò che insegna l’ha imparato sul campo, intanto scarica dal pick up quello che occorre per la lezione: un saccone di concime, rotoli di carta speciale per bloccare le infestanti, una cassetta di plastica piena di piantine a tutti gli stadi di crescita. Ma non siamo a scuola, e nemmeno alla facoltà di Agraria dell’università, Siamo in una fabbrica. E quello che comincia alle 13 e finisce alle 14 è un corso di urban farming dedicato ai dipendenti. Il titolo è un programma completo: “L’orto in casa alla portata di tutti, dal principiante al pollice verde, dal giardino al balcone”. Comerio, appena fuori Varese, sede Emea di una multinazionale americana che ha scelto l’Italia come avamposto in Europa, Asia e Africa, la Whirlpool, erede della mitica Ignis. Qui c’è il centro direzionale europeo con 500 dei 5.000 dipendenti italiani. E qui va in scena il programma più innovativo di Health Works, cioè di benessere per i lavoratori, tra quelli ideati per i 68mila dipendenti del mondo. Perché se quello di occuparsi della salute, del tempo libero e del welfare dei lavoratori è un programma diffuso nei tredici Paesi dei quattro continenti dove l’azienda ha un’unità produttiva, solo qui, in quest’angolino d’Italia vicino alla Svizzera, l’idea è stata quella di insegnare a coltivare pomodori e zucchine, cipolle, fagioli e cetrioli. «Il nostro progetto — spiega Giuseppe Geneletti, dirigente che a lungo ha lavorato in America — è stato quello di creare un equilibrio tra le due dimensioni della vita, tra la sfera lavorativa e quella privata». Mentre qualcuno gioca a tennis nel campo aziendale, altri nuotano nella piscina olimpionica, altri ancora sgambettano in un corso di spider-rap nella palestra all’aperto che sembra di essere al Club Med, gli amanti dell’orto prendono posto all’auditorium e si preparano a imparare tutto su come coltivare gli ortaggi (ci saranno anche visite guidate sul campo, a un orto poco distante). Federica, che è una consulente esterna, fa domande a raffica: «Scusi, professore: ma il vaso va meglio in plastica o in terracotta?» (Risposta: uguale identico). E: «Ma le fasi della luna influenzano le coltivazioni? ». Ancora: «Meglio seminare o trapiantare?». Lui, il professore, forte di una tradizione familiare e ideatore di una Green Academy che insegna, anche on line, materie come irrigazione, giardinaggio, piante e decor, non ha mai esitazioni e passa dallo sfatare la leggenda della luna che influenza gli ortaggi, alla quantità di fosforo, azoto, potassio che devono contenere i concimi. Tra gli studenti c’è chi, come Mario, che lavora al customer service, racconta che quando esce di qui raggiunge la casa della mamma per lavorare il suo orto: «Sto tutto il giorno al pc e mettere le mani nella terra è come tornare alla vita». E c’è chi dice che quello che ama di più è vedere crescere, giorno dopo giorno, i frutti del tuo lavoro. È questa, nonostante la crisi — anzi, forse proprio a causa della crisi — la nuova frontiera dell’occupazione che vede il work and life balance, l’equilibrio tra la vita e il lavoro, come un obiettivo irrinunciabile. Stefania Parrini, responsabile delle risorse umane, dice che lo sforzo delle imprese è quello di avere un ruolo positivo non solo nel lavoro, ma anche nella vita delle persone: «Oggi che in azienda si passa sempre più tempo — dice — è necessario che quel tempo trascorra nel modo migliore e che anche le pause siano tempo arricchito, non tempo sprecato». Tra le ragioni del successo del corso per imparare a fare un orto, ci sono anche le difficoltà economiche. Secondo la Confederazione Italiana Agricoltori, in Italia gli appassionati di orticoltura sono diventati 4 milioni e mezzo, chi mosso da sensibilità ambientale, chi particolarmente attento al risparmio. Per Whirlpool, e non guasta, occuparsi della qualità dei prodotti alimentari integra anche una ragione in più: la cottura e la conservazione dei cibi, meglio se prodotti con le proprie mani, è il core business dell’azienda.