Filippo Ceccarelli, la Repubblica 27/6/2012, 27 giugno 2012
IN MANICHE DI CAMICIA
A frugare nell’immondezzaio delle inchieste giudiziarie si farà anche peccato, però si scorgono delle belle perle di costume politico e luminoso. Rispetto agli affari di Lusi, Formigoni e della famiglia Bossi, l’impiccio Penati pareva più grigio, ma l’altro giorno spulciando certe spesucce di una fondazione battezzata “Fare Metropoli” è venuto fuori che 4.700 euro (di cui una minuscola parte appartiene a ogni incolpevole contribuente) risultano versati a uno studio fotografico per due “ritratti istituzionali — si immagina del medesimo Penati — in maniche di camicia e cravatta”. Bene: nell’estetica della Seconda Repubblica è questa una posa coatta e questa l’uniforme di una razza di leader fattivi, spontanei e così lieti di mettersi in mostra da far rimpiangere non solo le grisaglie, ma i peggiori sospetti ricacciati indietro proprio in nome delle istituzioni.