Paolo Conti, Corriere della Sera 27/6/2012, 27 giugno 2012
(...) Secondo i riservati dati Nielsen (leader nelle informazioni di marketing) sul periodo gennaio-aprile 2012 che circolano nei corridoi Rai, con una flessione nazionale di pubblicità televisiva pari a -8,6% rispetto al 2011, la Rai riscontra addirittura un -17,8% contro il comunque preoccupante -10,6% di Mediaset
(...) Secondo i riservati dati Nielsen (leader nelle informazioni di marketing) sul periodo gennaio-aprile 2012 che circolano nei corridoi Rai, con una flessione nazionale di pubblicità televisiva pari a -8,6% rispetto al 2011, la Rai riscontra addirittura un -17,8% contro il comunque preoccupante -10,6% di Mediaset. Nonostante la crisi strutturale, La7 invece guadagna il 23,5% e Sky porta a casa un eloquente e incoraggiante +18,3%. Secondo alcune analisi interne Rai la differenza tra il dato medio nazionale del -8,6% e il pesantissimo -17,8% della Rai (che, in contraddizione col calo pubblicitario, continua a essere leader negli ascolti della tv generalista, con soddisfazione dei vertici) starebbe negli strumenti adottati dall’attuale dg Lorenza Lei per chiudere il bilancio 2011 con un saldo positivo di 4 milioni di euro. Nell’esercizio 2011 sarebbero stati calcolati, così sostiene chi accusa la Lei, 60 milioni di euro di anticipi sul 2012. Letto in questo modo, il consuntivo reale di pubblicità 2011 sarebbe di soli 900 milioni contro i 960 dichiarati. Di qui la «fatica» di Sipra nei primi mesi 2012 per riguadagnare terreno, con risultati peggiori rispetto al mercato pubblicitario nazionale. E nonostante ascolti così positivi. Un bel rebus. Paolo Conti