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 2012  giugno 26 Martedì calendario

I FONDI SOVRANI SALGONO DEL 42%


L’anno scorso i fondi sovrani esteri hanno investito 80,9 miliardi di dollari (64,8 mld euro): una cifra cresciuta del 42% rispetto al 2010. Il valore assoluto, però, resta inferiore agli investimenti del 2008 e del 2009. È quanto emerge dal rapporto su 31 fondi sovrani, realizzato dal Sovereign Investment Lab del Centro Baffi dell’università Bocconi.
Il 43% della spesa complessiva di tutte le operazioni ha riguardato il settore finanziario (35,2 mld di dollari), con la «necessità di ricapitalizzare le banche domestiche».
Inoltre sono tornati alla ribalta gli investimenti nel mattone delle città come Londra e New York (13,4 mld di dollari nel real estate). «Le infrastrutture e le commodity (13,2 mld negli idrocarburi e 6,5 mld in infrastrutture e utilities, ndr) hanno assolto alla necessità di diversificazione», si legge nello studio. I fondi sovrani prediligono investire in paesi industrializzati (55%): la loro attenzione è concentrata sulle imprese «che coniugano le garanzie di governance garantite dalla localizzazione nei paesi Ocse a una forte proiezione sui mercati emergenti, che sono il vero obiettivo degli investitori».
Per il direttore dell’istituto autore della ricerca, Bernardo Bortolotti, «la crescita può essere attribuita a quattro fattori: la maggior attenzione alle attività di questi fondi; la maggiore trasparenza che il settore si è imposto; la ridotta concorrenza dovuta alla crisi finanziaria; il fatto che i fondi stiano riportando al proprio interno la gestione di capitali che erano affidati agli asset manager».
I fondi sovrani asiatici muovono le loro risorse soprattutto verso gli Stati Uniti (area del dollaro), mentre quelli mediorientali concentrano la loro potenza di fuoco in Europa.