La Stampa 26/6/2012, 26 giugno 2012
ANCHE I MEDICI HANNO UN CUORE
Leggendo settimana scorsa l’articolo su Don Ciotti, mi è tornato alla mente un incontro con Don Ciotti, il medico legale prof. Torre, altri primari del mondo medico e neurologi della città, sulle misure per l’assistenza ai tossicodipendenti allora inesistente a quegli anni, credo 1976. Nella Clinica avevamo aperto un ambulatorio per la somministrazione del metadone ai giovani tossicodipendenti che si presentavano, venuti a conoscenza delle possibilità del trattamento che in quell’epoca, se pur discusso, era considerato uno dei metodi per la disintossicazione.
La riunione, animatissima, verteva sull’utilità ai fini della disintossicazione e sulla liceità della somministrazione del metadone in un servizio appositamente organizzato. Ricordo che, avendo avuto una qualche forma di riconoscimento pubblico, per motivi di sicurezza avevo richiesto al municipio, il sindaco in allora era Diego Novelli, la disponibilità, concessami, di un vigile nelle ore dell’ambulatorio. I frequentatori della Clinica avevano giudicato severamente l’iniziativa, ma avendo avuto un’esperienza in famiglia ero consapevole del dramma, della sofferenza e dei rischi per i giovani caduti nella dipendenza dell’eroina.
Dopo un anno di disavventure, ricordo che il passaggio al trattamento orale, non così efficace, aveva scatenato proteste dei giovani, anche così violente, al punto di costringermi a chiamare la polizia. Il servizio è stato soppresso dall’inizio della nuova legislazione e l’apertura dei Sert. Alla chiusura dell’ambulatorio, due giovani sono venuti nello studio con un enorme mazzo di fiori e una bella penna Aurora d’oro come segno di riconoscenza. Anche se oggi mi occupo di tutt’altro, per me questa storia è indimenticabile come esperienza professionale e umana.
PLINIO PINNA PINTOR
cardiologo, 91 anni, pres. clinica Pinna Pintor, Torino