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 2012  giugno 26 Martedì calendario

Buffett vuole il figlio alla guida di Berkshire - Un contadino, senza laurea, alla guida del più potente fondo di investimenti al mondo? Andrà così, se ha ragione la televisione Cbs, che dà per fatta la successione a Warren Buffett

Buffett vuole il figlio alla guida di Berkshire - Un contadino, senza laurea, alla guida del più potente fondo di investimenti al mondo? Andrà così, se ha ragione la televisione Cbs, che dà per fatta la successione a Warren Buffett. A dicembre il capo di Berkshire Hathaway aveva annunciato che voleva suo figlio, Howard, come successore. Non per scegliere gli investimenti o guidare il fondo giorno dopo giorno, ma per diventare «il guardiano dello spirito» della compagnia. All’epoca “60 Minutes”, la più autorevole trasmissione televisiva americana di giornalismo investigativo, aveva realizzato un documentario sul rapporto tra padre e figlio. Nel frattempo Warren ha rivelato di aver il cancro alla prostata, allo stadio iniziale e curabile, mentre a febbraio ha annunciato che il board del fondo ha scelto il suo erede: «I direttori sono entusiasti del mio successore come Ceo, un individuo con cui hanno avuto molti contatti, e del quale ammirano le qualità manageriali e umane. Quando un trasferimento delle responsabilità diventerà necessario, avverrà senza ostacoli». Domenica scorsa “60 Minutes” ha rilanciato il documentario su Howard e Warren: coincidenza? Mancanza di alternative? Nei desideri del padre, Howard non dovrebbe fare l’amministratore delegato che guida Berkshire Hathaway e sceglie i titoli sui cui puntare, come lui. Piuttosto il suo compito sarebbe quello di presidente non esecutivo, il “guardiano”, colui che custodisce e preserva i valori dell’impresa. Ma chi è questo signore di 57 anni che nessuno conosce, e domani potrebbe avere l’ultima parola sulle scelte miliardarie di manager molto più attrezzati e smaliziati di lui? Un contadino, nel vero senso della parola, anche se la sua fattoria a Pana, in Illinois, è grande cinque chilometri quadrati. Howie, come lo chiama il padre, è il primo figlio maschio di Warren, e infatti ha ereditato il nome del nonno. «Da ragazzi ha dichiarato alla Cbs -, io e i miei fratelli non sapevamo neppure quanto fossimo ricchi. Ci avevano detto che papà era un “security analist”, ma avevamo capito male, e mia sorella aveva raccontato a scuola che nostro padre era una guardia della sicurezza». Howard aveva faticato a trovare la sua strada, iscrivendosi e abbandonando tre università. Warren però non si era preoccupato: «Stava cercando la sua strada», ha detto a “60 Minutes”. Alla fine l’aveva trovata, senza laurea, scegliendo di diventare un contadino. Il padre gli aveva comprato la sua prima fattoria a Tekamah, in Nebraska, ma gli faceva pagare l’affitto: «Mica aveva diritto ad averla solo perché si chiama Buffett! Gli avevo posto anche un’altra condizione: l’affitto sarebbe aumentato o diminuito, a seconda se Howard guadagnava o perdeva peso». Questa battaglia di Warren è andata persa, a giudicare dalle rotondità di Howie, ma tutto il resto ha funzionato. Il giovane Buffett è diventato un vero agricoltore, che manovra di persona il trattore e incassa profitti col mais. Ha creato una fondazione con cui distribuisce 50 milioni di dollari all’anno in aiuti per sfamare l’Africa e il Sudamerica, senza mostrare troppa gelosia verso Bill Gates, che invece ha ricevuto 31 miliardi da Warren e li sta spendendo al suo posto per opere filantropiche. Anzi, gli ha offerto consigli, perché alcune pratiche agricole del fondatore della Microsoft non f u n z i o n av a n o. Nel frattempo è entrato nel board di Berkshire Hathaway e di multinazionali come la Coca Cola, facendo esperienza anche come uomo d’affari. Se la scelta del padre verrà confermata, non prenderà stipendio e continuerà a fare il contadino. «Lui - ha spiegato Warren - capisce il valore delle cose. Perciò ha tutte le qualità per fare il guardiano dello spirito del fondo, quando io non ci sarò più».