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 2012  giugno 26 Martedì calendario

Dieta per Sette - In Italia il 30 per cento delle vendite in libreria è rappresentato dai libri di cucina e oltre il 20 per cento dai manuali per perdere peso

Dieta per Sette - In Italia il 30 per cento delle vendite in libreria è rappresentato dai libri di cucina e oltre il 20 per cento dai manuali per perdere peso. (Fabiana Giacomotti, il Foglio 16/6) Dieta, dal greco diaita, cioè regola di vita mirata al benessere fisico e intellettuale. (Fabiana Giacomotti, il Foglio 16/6) Dal Dizionario di Irene Brin: «DIETE. Pensate all’Ottocento, ai gagliardi discorsi di gastronomia, e dimenticate le vostre diete ogni volta che siete ospite (in trattoria o in casa) di qualcuno. Qualcuno che, del suo meglio, ha fatto venir per voi caviale russo o pollanche bressane e gaspacho spagnolo, oppure vi ha ordinato la pizza Margherita, orgoglio di quella pizzeria. Ebbene, avete solo un modo di ricompensarlo, risarcirlo, premiarlo per il suo buon cuore. Mangiate, mangiate, mangiate. Riprendete il risotto, chiedete con falsa confusione una patata supplementare, anche se per smaltire quelle calorie dovrete digiunare tre giorni; anche se avete sempre odiato la pizza Margherita; anche se il pizzaiolo vi sembra sporco. Potete rifiutare l’invito, adducendo la salute vacillante o la partenza per il Congo. Ma, se accettate, dovete divorare, sorridere, lodare l’orchestrina (inevitabile nelle pizzerie), il vino mediocre (le mogli degli amici servono sempre vino mediocre), lodare la temperatura, la luce, il silenzio, il rumore, la compagnia, la solitudine. Uscendo di lì, bagno turco e purga, se credete. Ma non dimenticate una telefonata o un rigo di rallegramenti! I nostri regimi devono renderci snelli, non detestabili». (il Giornale 23/7/2006) Ippocrate raccomandava una corsa post prandiale, vomito indotto e beveroni a base di aceto per «mantenere la snellezza di forme, che è prova di salute». (Fabiana Giacomotti, il Foglio 16/6) Gli atleti greci masticavano semi di finocchio selvatico per restare in forma. (tuttasalute.net) Tutta la popolazione del mondo pesa 287 milioni di tonnellate. Di queste, 15 milioni di tonnellate le forniscono le persone in sovrappeso, 3 milioni e mezzo gli obesi. In Europa il 55,6 per cento degli abitanti è in sovrappeso, negli Stati Uniti lo sono 3/4 della popolazione, in Asia il 24,2 per cento. (Emanuela Di Pasqua, Corriere.it 18/6) Peso medio: 80 chili nel Nord America, 71 in Europa, 57 in Asia. (Emanuela Di Pasqua, Corriere.it 18/6) Paese più grasso: Stati Uniti. Più magro: Eritrea. (Emanuela Di Pasqua, Corriere.it 18/6) Simonetta Vespucci, amata da Giuliano de’ Medici e modella per la Venere di Botticelli, mangiava solo biscotti e meringhe. Morì tisica. (Fabiana Giacomotti, il Foglio 16/6) Ai tempi di Roma Imperiale si raccomandava di mangiare verdura e asparagi per favorire la diuresi e come antinfiammatori. Vino poco o niente. (Fabiana Giacomotti, il Foglio 16/6) «Le modelle si sono fatte via via più magre mentre le donne hanno conquistato e affermato la propria indipendenza accumulando peso» (Louise Foxcroft, “Calories and corsets”). (Fabiana Giacomotti, il Foglio 16/6) De honesta voluptate et valetudine, del 1474, primo trattato di cucina a fini dietetici, scritto da Bartolomeo Sacchi detto il Platina, prefetto della Biblioteca Vaticana. L’autore poi firmò una collana di libri di cucina e benessere: l’ultimo volume, dedicato ai condimenti, sosteneva l’uso delle spezie e delle erbe di campo per insaporire senza grassi. (Fabiana Giacomotti, il Foglio 16/6) Ricetta di Bartolomeo Sacchi: Torta Bononiensis (Torta Bolognese): «Piglierai del cacio e grattalo poi habi delle bietole, petrosillo e maiorana battile molto bene con un coltello e mettile insieme con questo cacio mescolandole con le mani aggiungendovi ova e del pepe quanto basti, un poco di zafrano e un poco di bono strutto. Questo pieno metterai in una padella con una crosta di sotto, mettila in forno e quando te pare esser cotta metterai ova e zafrano sopra». (ancrossano.it) In Inghilterra fra il 1534 e il 1655 uscirono cinque libri con raccomandazioni per evitare l’accumulo di «fat around the belly». (Fabiana Giacomotti, il Foglio 16/6) Enrico VIII aveva un debole per i carciofi fritti. (Fabiana Giacomotti, il Foglio 16/6) Per cercare di restare magro, il goloso Lord Byron seguiva le diete prescritte dal dottor Trotter, medico della marina. Teneva un diario in cui annotava impegni e incontri, ma anche gli alimenti assunti durante la giornata. La sua dieta preferita era a base di cracker e acqua di soda, ma quando prendeva qualche chilo ricorreva a un regime di sole patate bollite e aceto. Era imitato da schiere di giovani che leggevano di lui sulle riviste e scatenava l’ira dei fisiatri contro quella alimentazione che secondo loro portava «alla malinconia e alla volatilità emotiva». (Fabiana Giacomotti, il Foglio 16/6) Sul diario di Byron, il 26 gennaio 1821: «Arrivato a Faenza. Invitato il luogotenente E. a cena per domani. Non oggi (venerdì, giorno di magro) perché mi hanno portato un rombo che vorrei mangiare da solo». (Fabiana Giacomotti, il Foglio 16/6) L’anoressica Lady Caroline Lamb, abbandonata da Lord Byron, che non perdeva occasione per seguirlo e comparirgli davanti inaspettata. Scriveva esasperato lui: «Sono perseguitato da uno scheletro». (Fabiana Giacomotti, il Foglio 16/6) Jean Anthelme Brillat-Savarin, autore del libro Fisiologia del gusto, costantemente impegnato nel tenere a bada il grasso attorno alla vita («un problema che le signore non hanno»). (Fabiana Giacomotti, il Foglio 16/6) Regole gastronomiche dei Pitagorici: «Astieniti dalle fave, non toccare un gallo bianco, non spezzare il pane, non addentare una pagnotta intera, non mangiare il cuore». (Armando Torno, Corriere della Sera 17/10/2010) San Tommaso d’Aquino era obeso, Erasmo da Rotterdam mangiava carne nei venerdì di Quaresima («la mia anima è cattolica, ma il mio stomaco luterano»), Kant amava il bollito di vitello, il merluzzo e andava pazzo per la senape. (Armando Torno, Corriere della Sera 17/10/2010) La dieta di Nietzsche (pensata da lui stesso): «Pranzo: brodo Liebig 1/4 di cucchiaio prima del pasto, 2 panini al prosciutto e 1 uovo, 6-7 noci col pane, 2 mele, 2 zenzeri, 2 biscotti. La sera: 1 uovo col pane, 5 noci, latte zuccherato con una fetta biscottata o 3 biscotti». (Massimo Fini, Nietzsche. L’apolide della resistenza). Pane e mele renette, la dieta seguita da Gustav Mahler in ossequio alle prescrizioni di Nietzsche sul menù vegetariano «che fortifica». La compagna Alma Schindler, nietzschiana pure lei, però non sapeva resistere a salsicce e stinco di maiale innaffiati con birra e vodka. (Mirella Serri, L’Espresso 13/8/2002) Stendhal pretendeva di consumare a ogni pasto una bistecca, una bottiglia di Saint-Julien, un frutto, un gelato e una tazza di caffè. Maupassant per rinforzarsi seguiva una dieta a base di uova, selvaggina e carne rossa frullata nel latte. Dieta carnivora anche per Baudelaire: a pranzo arrosto freddo con tè e a cena lo stesso con un po’ di vino (Giuseppe Scaraffia, Il Sole 24 Ore 15/1/2011). Proust nei suoi ultimi anni faceva un solo pasto al giorno, che gli doveva essergli servito almeno otto ore prima di andare a letto. La cena tipo: due uova con salsa alla panna, un’ala di pollo arrosto, tre croissant, un piatto di patatine fritte, un po’ d’uva, del caffè e una bottiglia di birra. (Alain de Botton, Come Proust può cambiarvi la vita) La principessa Sissi si coricava con panni bagnati avvolti ai fianchi per prevenire la cellulite. Seguiva una dieta ferrea, alternando digiuni a periodi in cui beveva succo di carne cruda. Si pesava anche 3 volte al giorno per controllare di non superare i cinquanta chili di peso (cinque chili di soli capelli), misurava di continuo giro vita (cinquanta centimetri), circonferenza fianchi e polpacci. (Antonella Amendola, Oggi, 3/3/2010; Sara Recordati, Gente, 2/3/2010) Hitler, a causa della sua dieta vegetariana, soffriva di una incontrollabile flatulenza. (Francesco Borgonovo, Libero 5/5) “Maker’s Diet” (la dieta del Creatore) di Jordan S. Rubin propone un programma in tre fasi distribuite su 40 giorni, durante i quali devono essere consumati gli alimenti messi in origine a disposizione da Dio (vietati zucchero, caffeina, dolcificanti, pasta, pane; permessi latticini, verdura, frutta e carne purché «pura», quindi niente maiale, cavallo, struzzo, pesce gatto, anguilla, granchio, aragosta e vongole). (Laura Lazzaroni, "D" 23/10/2004) Britney Spears, a un cronista che le chiedeva cosa fosse l’inferno: «Stare a dieta». (Fabio Canino, Novella 2000, n. 12, 24/03/2011) «Da quando sono a Milano sto facendo la dieta da uno dei migliori dietologi. In sei mesi ho perso 21mila euro» (Nino Frassica). (Onda giugno 2006)