Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 24/6/2012, 24 giugno 2012
IL FATTO DI IERI - 24 GIUGNO 1519
Cortigiana intrigante e crudele, dissoluta, avvelenatrice. Poche donne, nella storia, sono state accusate di essere al centro di vicende oscure e immorali, soprusi e omicidi, come Lucrezia Borgia, figlia illegittima del Cardinal Borgia, il terribile Papa Alessandro VI, coinvolta senza scampo nelle trame politiche del padre e del fratello Cesare Borgia, il Principe spregiudicato del Machiavelli. Bollata da sulfurea reputazione, amplificata da cronisti ostili, Lucrezia, strumento delle ambizioni dei maschi di famiglia, inseguita dalla fama di orditrice di complotti, propinatrice di veleni, frequentatrice di orge nei palazzi vaticani, è oggi in piena fase di riscatto. Non più icona luciferina, ma colta e calunniata protagonista del Rinascimento, tre volte sposa secondo il variare dei disegni politici dei Borgia, madre sfortunata di ben sette figli e, nell’ultima stagione della sua breve vita, forte e equilibrata governatrice del Ducato d’Este, come emerge dai documenti della Corte estense, conservati all’Archivio di Stato di Modena. Morta, dopo una profonda crisi religiosa, con l’abito da terziaria francescana, il 24 giugno 1519, a 39 anni. Vittima, per molti, della sua potente, dissoluta famiglia.