Adua Villa, Libero 23/6/2012, 23 giugno 2012
QUATTRO PIANI DI GOLOSITÀ, VINO SFUSO E UN ORTO VERO
Era da tanto che i romani aspettavano questa apertura. Chi cominciava a conoscere Eataly in giro per l’Italia e nel mondo, tornava nella capitale con un piccolo acquisto da portare agli amici (come quando si partiva per gli States e si tornava con un souvenir glamour: le t-shirt di Abercrombi&Fitch, erano un must prima che la catena sbarcasse anche in Italia), o ancora meglio, scattava l’invito a cena con tutte cose comprate lì e l’argomento era assicurato: qualità, cura, curiosità, idee e novità. Così si è cominciata a creare la voglia fra la gente di scoprire il posto del gusto. La sede di Roma è meravigliosa: l’Air terminal dell’Ostiense, ma non vorrei dare i numeri, anche se uno proprio devo dirlo: 4 piani su 17.000 mq. Ma Eataly ha un bonus di cui tutti i romani parleranno: ha il parcheggio! E per chi vive a Roma come me, sa di cosa sto parlando: spazi di sopravvivenza urbana. Volutamente non sono andata all’inaugurazione solo per gli addetti ai lavori e ospiti Vip, mi ci sono recata il primo giorno di apertura al pubblico per vedere cosa veramente accadeva. Le persone comprano in maniera diversa, perché la filosofia del luogo ti porta a mettere ogni prodotto nel carrello dopo aver letto le semplici spiegazioni: una sorta di anticipazioni di degustazione. Nei diversi piani ci sono monitor dove puoi cliccare e sentire le interviste di ogni produttore che espone qualità, processi e caratteristiche del prodotto che si trova all’interno di Eataly: l’interazione è alla base di tutto e qui lo hanno capito. Il linguaggio poi è facile e fruibile a tutti e non così pomposo e complicato da creare vuoti fra chi sa e chi fino a quel momento ignorava. Il banco frutta e verdura nasconde verso le vetrine un orto (vero) dove i bambini possono giocare e piantare il loro primo orticello. Il reparto birre è esemplare, ti permette di essere un autodidatta e seguire il tuo percorso al gusto, ma se vuoi, Eataly ti propone un calendario fitto di corsi e seminari dalla cucina, alla birra e al vino. Ma parliamo un po’ del vino. L’Ais proporrà degli incontri e mini corsi a chi vorrà approfondire in maniera canonica questo mondo per alcuni versi ancora da scoprire. Oscar Farinetti patron di Eataly ha idee sempre innovative e pratiche. Ti permette di acquistare vino sfuso dandoti grande qualità (i pensionati hanno poi un 10% di sconto, e con le pensioni che girano oggi in Italia, mi sento di dire «grazie» a nome loro), ha cominciato ad alzare la voce su un argomento che già da anni viene trattato: i vini naturali che lui ha voluto chiamare Vini Liberi, liberi da troppi solfiti e trattamenti. Sono convinta che gli stranieri che arriveranno nella nostra capitale andranno prima da Eataly e poi a scattare foto al Colosseo, l’Italia che piace è qui.
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