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 2012  giugno 23 Sabato calendario

VIALE MAZZINI SENZA PUBBLICITÀ, A RISCHIO 150 MILIONI

L’ultima frontiera è la raccolta fantasia: “Noi speriamo che la nazionale italiana vada in finale, magari passando per i tempi supplementari e i calci di rigore. Sarebbe un successone per noi”, dicono i dirigente Sipra, la concessionaria pubblicitaria di viale Mazzini, che cercano di spremere quanto più succo possibile dai palinsesti Rai. A volte, anzi spesso non ci riescono. Quest’anno è un fallimento continuo. Senza tregua. Il 2011 si è chiuso con 980 milioni, male rispetto all’anno precedente. Il 2012 è teoricamente favorevole perché ci sono eventi sportivi costati milioni di euro che possono attirare gli investitori, gli Europei di calcio e le Olimpiadi di Londra. L’anno pari è sempre migliore di quello che lo precede. La tradizione , stavolta, viene rinnegata. Le previsioni ufficiali (e ottimistiche) dicevano che la Sipra avrebbe versato in viale Mazzini circa 950 milioni di euro. A gennaio i primi segnali negativi: -17 per cento, e così a febbraio, a marzo, ad aprile e -16 a maggio. Questi sono i dati reali, non ancora resi pubblici, che mettono a rischia oltre 150 milioni di euro.
IL RESOCONTO trimestrale di Sipra aveva convinto il direttore generale Lorenza Lei a tagliare le risorse dei telegiornali e delle società satelliti di 50 milioni di euro. Un palliativo che ha già esaurito i suoi effetti. Se la tendenza dovesse durare l’intero anno, la Rai dovrebbe azzerare mezza azienda e chiedere nuovi prestiti bancari. Il debito consolidato, che potrebbe raggiungere quota 400 milioni, sarebbe un buon motivo per avere la privatizzazione
(cioè la vendita) che molti partiti richiedono e molti editori desiderano.
Qualcosa che somiglia a un risveglio s’intravede a giugno, ma è normale. Obbligatorio: ci sono gli Europei di calcio, l’Italia ha giocato tre partite e le aziende iniziano a richiamare Sipra. Per evitare che la depressione di viale Mazzini diventi una malattia insanabile, la concessionaria pubblicitaria prova a diluire i tempi: i bilanci veri si faranno ogni quattro mesi, e dunque ad agosto - finite le Olimpiadi di Londra - si farà una nuova proiezione.
La Sipra (e la Rai) puntano tutto sugli eventi sportivi, mentre viale Mazzini trasforma la programmazione estiva in un ospizio televisivo: repliche, soltanto repliche. I telespettatori saranno praticamente costretti a guardarsi i tuffi dal trampolino o il tiro con l’arco se vogliono scegliere uno dei 14 canali che pagano con il canone. La situazione è talmente disperata che a tratti può sembrare comica.
Le aziende non comprano a occhi chiusi gli spazi Rai, attendono la serata giusta, e poi sganciano. Non regalano nulla. Non rischiano nulla. E chi ha bisogno di questi clienti poco scrupolosi, la società Sipra, deve sperare, pregare. O semplicemente, tifare: “Per superare la crisi dobbiamo vincere gli europei e conquistare tanti ori a Londra”.