Federico Fubini, la Lettura (Corriere della Sera) 24/6/2012, 24 giugno 2012
PREISTORIA GLOBALIZZATA
Chi pensa che la globalizzazione sia una faccenda degli ultimi trent’anni si informi meglio sul gasdotto russo-tedesco. L’hanno appena terminato. A un certo momento ha prodotto un’infinità di titoli per via di Gerhard Schröder, passato dalla cancelleria di Berlino alle dipendenze di Vladimir Putin: Gazprom, controllata dal regime di Mosca, è il socio forte nel consorzio sul gasdotto alla cui presidenza è stato nominato proprio Schröder. Ma questa è la globalizzazione recente. L’interessante del gasdotto è che per farlo si è scavato un canale di 440 chilometri, largo trenta metri, dal Nordest al Nordovest della Germania. È allora che è venuta fuori la globalizzazione meno recente. In Bassa Sassonia le escavatrici hanno disseppellito 117 pezzi d’oro in un drappo di lino marcio. Si stima risalgano a 3.300 anni fa. Qualche gioiello, ma principalmente spirali di metallo giallo equivalenti a lingotti. Secondo le prime analisi quell’oro viene dalle montagne del Kazakhstan, dell’Afghanistan o dell’Uzbekistan. Ed è arrivato 10 mila chilometri più a Ovest, sulle rotte del commercio, molto prima che chiunque si chiedesse questa globalizzazione che cosa sia.