Mattia Ciampicacigli e Filippo Santelli, la Repubblica 24/6/2012, 24 giugno 2012
Energia, il sole sorpassa il vento fotovoltaico seconda fonte rinnovabile – L’Italia baciata dal sole
Energia, il sole sorpassa il vento fotovoltaico seconda fonte rinnovabile – L’Italia baciata dal sole. Questa volta non si tratta di uno slogan turistico, ma di una vera svolta economica. Il fotovoltaico supera l’eolico e diventa, dietro all’idroelettrico, la seconda fonte energetica rinnovabile del nostro Paese. Il sorpasso è avvenuto lo scorso febbraio, ma è da maggio che il primato dei pannelli sulle pale si è allargato tanto da apparire definitivo: 14.490 gigawatt orari per il solare contro 11.541 dell’eolico. Lo rivela uno studio di Confartigianato, precisando che, contatori alla mano, l’elettricità generata dagli impianti fotovoltaici basterebbe a coprire per intero il fabbisogno delle famiglie del Mezzogiorno. Complici i generosi - e discussi - incentivi, la crescita del settore negli ultimi mesi è stata esplosiva: da maggio 2011 a maggio 2012 la produzione di energia solare ha fatto segnare un incremento del 343,1%, mentre quella dell’eolico si è fermata a +26,9%. Così oggi dal sole si ricava il 5,1% dell’elettricità prodotta in Italia, contro il 4% derivato dal vento. Con un valore superiore al 15%, il primato tra le fonti verdi continua ad essere per l’energia idroelettrica che però nell’ultimo anno ha registrato un vistoso calo, sia in termini assoluti (-7.416 GWh) che percentuali (-14,6%). Ma a crollare davvero è la produzione termica da combustione, cioè il settore delle fonti non rinnovabili: 12.373 GWh in meno prodotti, il 5,5%. Non si tratta solo di attenzione all’ambiente. Molti economisti sollecitano maggiori investimenti nella green economy, ricordando come la scelta di puntare sulle rinnovabili possa avere effetti positivi su Pil e occupazione. I dati di Confartigianato sul fotovoltaico sembrano confermare la tendenza. Tra il 2007 e il 2011 il numero degli impianti installati in Italia è salito da 7.647 a 330.196. E la domanda di pannelli solari ha contribuito a sostenere molte imprese edili in un periodo nero per il mattone: nel settore l’unica dinamica positiva è quella delle costruzioni specializzate, cioè dell’installazione di impianti elettrici. Così le società coinvolte nella filiera delle rinnovabili, per la gran parte medie o piccole, sono aumentate negli ultimi tre anni del 10,2%, arrivando a quota 100.289. Con una crescita più accentuata nel Sud (+12,3%) e nel Centro Italia (+11,9%). E solo nel 2011 i lavoratori del settore sono cresciuti dell’11,9%, a quota 369.231. «Sono dati straordinari - ha commentato il presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini - che assicurano al nostro Paese un primato in Europa». Secondo l’Ocse è proprio l’Italia il leader nel continente per l’incidenza delle fonti rinnovabili sull’offerta di elettricità, arrivata al 10,2%. Meglio della Germania, dove la quota di energia verde è del 9,3%, della Francia con il 7,9%, del Regno Unito con il 3,3%, ma anche di Stati Uniti (5,6%) e Giappone (3,0%). Bisogna però ricordare che, nonostante negli ultimi tre anni sia cresciuta del 14,9%, ancora oggi la produzione da rinnovabili rappresenta appena il 26,2% del mercato energetico italiano, contro il 73,8% del termico derivato da combustione. La strada è ancora lunga ma, come si suol dire, chi ben comincia è a metà dell’opera. Mattia Ciampicacigli e Filippo Santelli