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 2012  giugno 25 Lunedì calendario

Chili: film online senza abbonamento così Parisi insidia noleggio e pay-tv – L’idea di Chili Tv è quella di occupare, e rapidamente, quello che è ancora uno spazio vuoto nella distribuzione di contenuti video di qualità via Internet (al momento sono solo film) con un sistema di estrema semplicità: scegliere, pagare (poco) e guardare

Chili: film online senza abbonamento così Parisi insidia noleggio e pay-tv – L’idea di Chili Tv è quella di occupare, e rapidamente, quello che è ancora uno spazio vuoto nella distribuzione di contenuti video di qualità via Internet (al momento sono solo film) con un sistema di estrema semplicità: scegliere, pagare (poco) e guardare. Senza costi aggiuntivi, ossia senza abbonamenti. Un’offerta che in un periodo di crisi come questo, con le famiglie che stanno sulle spese ma al tempo stesso passano più tempo libero in casa a guardare la tv può trovare buon riscontro sul mercato. E’ ciò che spera Stefano Parisi, ex ad di Fastweb, ora presidente di Confindustria Digitale, che su Chili Tv ha deciso di scommettere in prima persona. Anche se non da solo. Chili Tv è uno spin off della stessa Fastweb. E’ una piattaforma Ott, over the top, per la distribuzione via Web di film in alta qualità: vuol dire che si possono vedere bene e perfino in Hd o in formato BluRay non solo sugli schermi piccoli di notebook o tavolette, ma anche su quelli grandi delle tv, sia quelle connesse che quelle dotate di un set-top-box tipo il Cubo di Telecom o tutti i decoder Bollino Gold certificati dal Consorzio Dgtv, collegabili con il modem della banda larga domestica. La tecnologia è quella dello streaming gestito che non perde qualità anche con connessioni più affollate (al massimo si allunga il tempo di buffering, ossia di immagazzinamento dei dati) «In Fastweb non aveva grossi spazi di crescita perché era legata alla base clienti - spiega Parisi - e così si è pensato di renderla autonoma in modo da potersi muovere liberamente sul mercato e poter sfruttare senza vincoli le opportunità di questa fase». Lo spin off si è concretizzato la settimana scorsa. La maggioranza del capitale (43,2%) è detenuta dal management, tramite una società veicolo di cui lo stesso Parisi ha il 70%; il 41,4% lo mantiene Fastweb attraverso la sua controllata e.BisMedia e l’ultimo 15,4% se lo è aggiudicato Antares Private Equity, il fondo guidato da Stefano Romiti (il nipote di Cesare, figlio del fratello) che è entrato apportando nuovi capitali. «Possiamo contare su una delle più vaste library di titoli da distribuire in modalità “vod”, ossia video-on-demand spiega ancora Parisi - Oggi sono 900 titoli ma arriveremo presto a 1.400». L’obiettivo dichiarato è il mercato dell’Home Entertainment: la vendita di dvd e il tradizionale video-noleggio progressivamente insidiati dal Web, come dimostra il caso Netflix negli Usa. In Italia è un mercato che vale ancora oggi 600 milioni, frutto della vendita di 47,4 milioni di dvd fisici e di 33 milioni di «atti di noleggio ». E’ un mercato che vedrà prima o poi l’arrivo in Italia delle varie Apple Tv, Google Tv e forse anche della stessa Netflix, ma che per ora è sostanzialmente libero. E Chili Tv punta a radicarvisi solidamente proprio prima dell’arrivo della concorrenza d’oltre oceano. Il punto di forza è nella mancanza di abbonamento: basta solo registrarsi al prima volta al sito (chili-tv.it) senza alcun onere. Si punta cioè al mercato della scelta di impulso che non obbliga gli utenti a spendere una cifra fissa indipendentemente da quel che si vede. Il costo dei film va da 1,95 euro fino a 2,95 nella modalità tradizionale e arriva a un massimo di 5 euro per l’alta qualità Hd o Bluray. E c’è anche la possibilità dell’acquisto definitivo, con un download. Il sistema di pagamento è per ora con carta di credito e PayPal. «Ma stiamo lavorando per attivare il mobile payment con la possibilità di caricare il costo del film sulla sim del telefonino», aggiunge Parisi. Il business plan parla di ricavi a quota 30 milioni nel 2016, quando le tv connesse attive in Italia avranno raggiunto i 15 milioni di apparecchi. «Ma il break even - spiega Parisi, arriverà al 2014. Questo perché i nostri costi sono contenuti. La piattaforma è già sviluppata e con gli apporti dell’aumento di capitale tutta l’attività è finanziata per i prossimi due anni e non ci serve ulteriore capitale. Ma soprattutto abbiamo spuntato ottimi contratti con le major: minimi garantiti bassi e il resto a revenue sharing, il che ci consente una estrema scalabilità del business. Le major stanno cambiando velocemente atteggiamento. Hanno capito che la pirateria è in relazione alla distanza tra l’uscita in sala delle novità e il momento in cui i film sono disponibili legalmente su Internet. A quel punto crolla perché lgli utenti sono disposti a pagare senza problemi. Sempre a patto che il costo sia adeguato e la qualità video ottima». Stefano Carli