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 2012  giugno 24 Domenica calendario

APPUNTI PER GAZZETTA. IL CANDIDATO DEI FRATELLI MUSULMANI, MOHAMED MORSI, VINCE LE ELEZIONI PRESIDENZIALI


IL CAIRO - E’ Mohamed Morsi il nuovo presidente egiziano. Il candidato dei Fratelli musulmani ha vinto con il 51,7 per cento dei consensi al ballottaggio: l’annuncio della commissione elettorale arriva nel pomeriggio, in ritardo rispetto all’ora prevista, mettendo fine ad un’attesa carica di tensione. E piazza Tahrir esplode in un boato di gioia: sono decine di migliaia i sostenitori che ballano, scandendo il suo nome.
E’ festa anche per le strade di Gaza, con colpi sparati in aria e la gente che inneggia al neo presidente egiziano. Per Hamas si tratta di "un momento storico per la regione": in campagna elettorale il leader della Fratellanza ha promesso sostegno ai palestinesi "nella loro lotta legittima".
Per l’Egitto inizia ora "una nuova fase della sua storia", dice il portavoce di Morsi, Ahmed Abdel-Attie. E a questo momento, aggiunge, "siamo arrivati grazie al sangue versato dai martiri della rivoluzione".
La consultazione ha tenuto con il fiato sospeso l’Egitto, con entrambi i candidati - Morsi e Ahmed Shafiq - auto-proclamatisi vincitori 2 subito dopo il secondo turno elettorale. Ingenti le misure di sicurezza messe in campo nel timore di scontri: da giorni il luogo simbolo della primavera araba è tornato a riempirsi di manifestanti a favore del candidato della Fratellanza e contro i militari al potere, che lo scorso fine settimana hanno deciso di assumere il controllo sul potere legislativo, dopo che la Corte Suprema aveva dichiarato illegittimo il Parlamento 3 dominato dalla Fratellanza. E oggi al neo-eletto sono arrivate le congratulazioni del capo della giunta militare, il maresciallo Hussein Tantawi.
Morsi è il primo presidente democraticamente eletto nel Paese, a 16 mesi dalla caduta di Hosni Mubarak. Non proviene dai ranghi militari come il suo rivale Shafiq, ex generale e ultimo premier del raìs, che al secondo turno elettorale si è fermato al 48,3 per cento dei voti. Sessantuno anni, ingegnere specializzatosi negli Stati Uniti, tornato in Egitto, Morsi è stato membro del Parlamento dal 2000 al 2005. Non era la prima scelta della Fratellanza, ma è diventato candidato dopo che il leader Khairat Saad El-Shater, dotato di maggior carisma, è stato escluso dalla corsa alla presidenza dalla commissione elettorale. L’islamista, che sotto l’ex raìs fu detenuto, si trova ora a succedergli alla guida del Paese: un rovesciamento di ruoli impensabile fino ad un anno fa.
Suo obiettivo programmatico è quello di ricostruire l’Egitto e ridare dignità agli egiziani in uno stato ’non teocratico’, ma che faccia riferimento diretto alla Sharia, la legge coranica. Per vincere al ballottaggio, ha cercato di attrarre i voti dei rivoluzionari e di presentarsi come l’unico candidato che avrebbe impedito il ritorno degli uomini del regime di Mubarak.
Secondo i risultati ufficiali il nuovo presidente egiziano ha conquistato quasi 900mila voti in più del rivale, ottenendo complessivamente oltre 13 milioni di consensi. Alle urne sono stati chiamati più di 50 milioni di egiziani, ma l’affluenza è stata del 51,8 per cento.
(24 giugno 2012)

REPUBBLICA.IT - POST DEL 18/6: TUTTI E DUE SI PROCLAMAVANO VINCITORI
IL CAIRO - I dati ufficiali arriveranno solo giovedì. Ma in Egitto è già cominciata la guerra degli annunci su chi sarà il prossimo presidente. I Fratelli Musulmani dichiarano che il loro candidato Mohamed Morsi ha vinto le prime elezioni del dopo Mubarak con il 52,5% dei voti. Dal quartier generale dell’avversario Ahmed Shafiq sono stati più prudenti, almeno all’inizio. In un primo momento hanno evitato di commentare, poi hanno deciso di ribattere: "Non è vero, siamo in testa noi".
Di sicuro c’è solo che gli annunci sono iniziati subito dopo la chiusura della urne, con il partito islamista che dava il suo candidato in vantaggio prima con il 60% poi con il 52-54%. Fino all’annuncio finale, pubblicato sul sito internet.
Lo spoglio delle schede è terminato e fonti del Consiglio di Stato danno Mohamed Morsi in testa, anche se per avere i risultati ufficiali bisognerà attendere giovedì. Mentre il conteggio era ancora in corso Morsi ha tenuto una conferenza stampa durata circa 10 minuti e trasmessa in diretta dalla tv satellitare Al Jazeera. Ha ringraziato tutti gli egiziani che hanno partecipato alle elezioni ed ha mandato un "saluto di pace anche a quelli che non hanno votato per me", perché "sono tutti figli dell’Egitto e siamo tutti fratelli egiziani", oltre che ai martiri della rivoluzione, ai loro padri e alle loro madri, a tutti quelli che "hanno messo in pratica la rivoluzione perché amano l’Egitto, la libertà e la democrazia". Morsi ha anche indirizzato un saluto ai copti (i cristiani d’Egitto). Un migliaio di Fratelli Musulmani sono in piazza Tahrir per festeggiare la vittoria.
E mentre Morsi parlava da vincitore, lo staff di Shafiq deve aver pensato "bando alla prudenza". Così, dopo l’alba è arrivata la presa di posizione: "Al momento siamo in testa col 53% dei voti contro il 47% di Mohamed Morsi", ha detto a Al Jazeera il capo della campagna elettorale di Shafiq, Ahmed Sarhan.
Il vincitore del ballottaggio "giurerà davanti alla Corte Costituzionale entro il 30 giugno", ha spiegato un generale del Consiglio supremo delle forze armate, che regge provvisoriamente il Paese dopo la caduta di Hosni Mubarak, data entro la quale i militari dicono che lasceranno il potere.
Queste presidenziali sono state le prime elezioni del dopo Mubarak. Un appuntamento atteso dalla popolazione dopo la primavera che ha costretto l’ex dittatore a dimettersi ma che ha visto vincere al primo turno due candidati molto diversi tra loro ed entrambi non graditi ai moderati: da una parte appunto l’islamista Morsi, dall’altra Shafiq, che per molti rappresenta la continuità con il vecchio regime.
La seconda giornata di ballottaggio si è svolta in un momento di alta tensione, con la Giunta Militare 1 che ha preso il potere dopo che la Corte Costituzionale ha cancellato le elezioni parlamentari 2, decisione che costringerà l’Egitto a tornare presto alle urne. Per i Fratelli Musulmani, quello della Corte è stato un golpe e le decisioni della giunta inaccettabili: "Devono raccogliere le proprie cose e andarsene", ha dichiarato un portavoce del movimento.
(18 giugno 2012)

CORRIERE.IT
Un risultato impensabile fino a un anno e mezzo fa. Mohammed Morsi, esponente dei Fratelli Musulmani è il nuovo presidente dell’Egitto, con il 51.7% dei voti. Sconfitto l’avversario Ahmed Shafik, che conquista il 48.3% dei voti. La commissione elettorale egiziana, per voce del suo presidente Faruk Sultan, dopo una lunghissima conferenza stampa che ha suscitato grande ilarità su Twitter per la sua prolissità e che ha ripercorso tutti i casi di brogli elettorali, alle 16.30 ha annunciato i risultati ufficiali del secondo turno delle elezioni presidenziali. La proclamazione era attesa tre giorni fa, ma la commissione ha richiesto ulteriore tempo per valutare i ricorsi presentati dai due candidati in lizza che entrambi rivendicavano la vittoria.
TREDICI MILIONI DI VOTI IN PIU’ - E si tratta di una vittoria abbastanza di stretta misura: Morsi ha ottenuto oltre 13 milioni di voti contro gli oltre 12 milioni andati al suo sfidante, Ahmad Shafik, ex premier di Hosni Mubarak. L’affluenza alle urne è stata del 51% degli aventi diritto. Il capo del consiglio militare egiziano Hussen Tantawi ha telefonato al vincitore per congratularsi della sua vittoria, mentre il portavoce del nuovo presidente ha dichiarato: «Siamo arrivati a questo momento grazie al sangue versato dai martiri della rivoluzione. L’Egitto inizierà una nuova fase della sua storia». Le parole, ha aggiunto, non possono descrivere la «gioia in questo momento storico».
CHI E’ - Ingegnere formatosi negli Stati Uniti, Mohammed Morsi è stato membro del Parlamento dal 2005 come deputato formalmente indipendente ed è diventato il candidato dei Fratelli musulmani dopo che al leader Khairat Saad El-Shater è stata vietata la candidatura dalla commissione elettorale. Favorevole al libero mercato, ma sostenitore della promozione di maggiori servizi sociali, Morsi ha dichiarato di voler ridurre la disoccupazione in Egitto fino al 7%, abbassare il tasso d’inflazione e i debiti del settore pubblico. Morsi ha proposto anche un sostegno agli egiziani poveri attraverso un aumento della tassazione del 2 per cento. Sul fronte estero, il leader della Fratellanza promette sostegno ai palestinesi «nella loro lotta legittima», migliori relazioni con i Paesi arabi del Golfo persico, e di voler mettere fine al rapporto di subordinazione dell’Egitto agli Stati Uniti, oltre a incoraggiare gli investimenti europei nel Paese. Sul piano religioso, Morsi ha promesso di non voler trasformare l’Egitto in una teocrazia e di voler rispettare i diritti delle altre religioni, pur riservando all’Islam una parte centrale del governo. Il 60enne candidato islamico non ha detto molto sull’organizzazione militare dello Stato e sul fronte della libertà di espressione, ma è possibile che la sua intenzione sia quella di vietare la pornografia su internet e di criminalizzare alcuni discorsi sul terreno religioso
Lorenzo Cremonesi «BUON GIORNO CAIRO» - È la prima volta che i Fratelli Musulmani vanno democraticamente al potere. Nel frattempo migliaia di egiziani che avevano affollato piazza Tahrir in attesa di conoscere, il nome del primo presidente del dopo Mubarak. E all’annuncio della vittoria un boato si alzato dalla piazza, dove i sostenitori di Morsi stanno ballando e cantando. Islamisti fedeli Mohamed Morsi, si sono aggiunti ad altri sostenitori dei Fratelli Musulmani che già affollavano la piazza per protestare contro lo scioglimento del Parlamento da parte della giunta militare. Nel resto della metropoli egiziana ha regnato una calma carica di attesa, inusuale per un giorno lavorativo. Su Twitter la giornalista e attivista Mona Eltahawy, aggredita dalla polizia in piazza Tahrir lo scorso novembre, scrive: «Buongiorno Cairo. Oggi avremo un nuovo presidente. Augurateci buona fortuna». In vista della comunicazione ufficiale dei risultati delle elezioni, nelle strade del Cairo e intorno ai luoghi sensibili è stata rafforzata la sicurezza. Alla polizia è stato ordinato di «affrontare con durezza» ogni violazione della legge, mentre il clima resta teso e si temono violenze successive all’annuncio del risultato del ballottaggio del 16 e 17 giugno. Entrambi i candidati avevano rivendicato la vittoria.
LA TENSIONE - Circa 2mila sostenitori di Ahmed Shafik si sono radunati invece nel distretto di Nasr City, al Cairo, in attesa del risultato ufficiale. A proposito del timore di disordini, un ufficiale dell’esercito ha dichiarato, dopo che agli agenti schierati in forze è stato ordinato di rispondere con fermezza a eventuali violenze: «Questa volta non scherzeremo, prima siamo stati gentili» con chi ha violato la legge, se necessario sarà imposto un coprifuoco. Blindati e agenti sono stati schierati alle uscite ed entrate dell’aeroporto del Cairo, intorno al Parlamento e nelle strade verso il palazzo del governo.
SI FESTEGGIA ANCHE A GAZA - Festeggiamenti e colpi d’arma da fuoco esplosi in aria a Gaza per celebrare la vittoria dell’islamista Mohamed Morsi alle presidenziali egiziane. Per Hamas si tratta di un «momento storico». In campagna elettorale il leader della Fratellanza ha promesso sostegno ai palestinesi «nella loro lotta legittima».