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 2012  giugno 23 Sabato calendario

LA PEDALATA IMPOSSIBILE

Una volta, di domenica, a pranzo, ho mangiato in macchina. Dopo due ore che cercavo parcheggio, siccome non usciva nessuno ho avuto una crisi esistenziale: chi sono io? Che ci faccio qui, in macchina?Allora, visto che la mia crisi peggiorava, un familiare mi ha portato un panino e lì ho consumato, mestamente, il pranzo domenicale. Da quel giorno mi sono detto: basta, mi prendo una bici. Ho chiesto un pò in giro ma tutti mi hanno detto la stessa cosa: la rubano, la lasci fuori, tempo due ore e addio. La lego! ho risposto. Beato te, questi girano con tronchesi così grandi che ti spezzano l’acciaio.
La bici a Roma è un problema. Se non te la rubano, magari ti smontano il sellino o una ruota, tempo due ore, la lasci fuori e addio. Alcuni mi consigliavano di comprarla usata, a porta Portese, tanto quelle rubate, mi suggerivano in camera caritatis, sempre lì vanno a finire. Ho vagato come un ossesso per le strade di Roma, chiedendomi: che faccio? Nuova o usata? Rischio o non rischio? Finché non mi venuta un’idea geniale:bike sharing. Servizio garantito dall’Amministrazione. Il futuro, del resto, non è nella proprietà ma nella condivisione dei beni, meglio affittare che possedere, si inquina meno, e poi si risparmia, in tasse e rotture.
Nel momento in cui ho deciso ho incontrato un amico, guarda caso, con una bici in affitto. Bravo, così si fa, il futuro non è nella proprietà ma nella condivisione. Dove l’ha presa? E mi ha risposto con un tono altezzoso: sotto casa mia c’è la postazione di scambio. Ottimo, e dove abiti? A campo dei Fiori, ha risposto. Ecco, primo problema, io a Monteverde nuovo, quartiere densamente popolato. Ma non perdiamoci d’animo, dai. Avranno sicuramente pensato a una postazione di scambio nei paraggi di casa mia. Mi informo: Campo dei Fiori, Largo Argentina, Pantheon, piazza del Popolo e a San Lorenzo e Nomentana. Ah! Bel guaio. E nemmeno a farlo apposta, in quei giorni, incontravo solo persone in bike sharing. E correvo a domandare dove l’avessero prese: magari, che so, avevo, nottetempo, allestito nuove postazioni. Dove l’avete presa? E quelli: piazza del Popolo. Ah bene, e domandavo ancora: ma dove abitate? Piazza del Popolo, ovvio. Qui mi si prende in giro, non solo mangio di domenica in macchina, insomma subisco un danno, ma la beffa no. Cioè, come funziona a Roma? Solo i fortunati e diciamolo, i ricchi, che abitano nelle zone centrali, possono togliersi il gusto di affittare e non possedere, mentre i più sfortunati, classe media, quartieri popolari, quelli devono non solo comprare macchine inquinanti ma pure mangiare in macchina? O farsi i conti. La compro usata o nuova? Come optional prendo sellino di ricambio visto che tempo due ore non lo trovi più? Ho vagato come un ossesso per le vie di Roma chiedendomi: ma perché nelle altre città il bike sharing funziona e qui a Roma no? Cosa abbiamo noi di diverso? Il traffico l’abbiamo anche noi, anche noi sentiamo il bisogno di rilassarci in bici, pure noi preferiamo affittare e non possedere, ma allora, perché tutte queste difficoltà? Alla fine l’ho comprata. E finisco con un appello: se voi ladri vedete una bici parcheggiata a via di Donna Olimpia, è la mia, non la rubate, ve la presto, scambiamoci le cose, voi magari mi prestate le tronchesi: hai visto mai.