Gianni Barbacetto e Davide Milosa, il Fatto Quotidiano 21/6/2012, 21 giugno 2012
SANITÀ, INCARICO D’ORO ALLA MOGLIE DEL FARAONE
Milano
Costantino Passerino, ex direttore amministrativo della Fondazione Maugeri, lo dice chiaramente: “Da un punto di vista tecnico non avevamo necessità di rivolgerci a Daccò per le problematiche che potevano insorgere, in quanto il nostro referente in materia era l’onorevole Giancarlo Abelli”. Passerino viene sentito per la prima volta dai magistrati il 30 novembre 2011. All’epoca è solo persona informata sui fatti (sarà poi arrestato il 13 aprile 2012). La procura gli chiede conto dei suoi rapporti con il faccendiere Pierangelo Daccò, nell’ambito dell’inchiesta sull’ospedale San Raffaele. In quell’occasione, per la prima volta viene fatto il nome di Abelli, deputato del Pdl detto “il Faraone”, vicinissimo a Roberto Formigoni e per decenni suo uomo forte nel settore della sanità.
L’INTERROGATORIO
punta a capire chi sono i referenti politici della Fondazione Maugeri. Passerino conosce Daccò nel 2000 “presso l’ufficio studi del Fatebenefratelli”. In quel momento il faccendiere gli è pressocché sconosciuto. Per questo, spiega, “mi rivolsi al nostro referente politico a Pavia che è l’onorevole Giancarlo Abelli (...), l’uomo forse più influente in Lombardia per la sanità”. Da Abelli riceve una risposta netta: “Mi disse che (Daccò) era una persona importante perché vicina al presidente Formigoni”. Da qui, “intesi che era opportuno, se da lui richiesto, intraprendere operazioni economiche e imprenditoriali con le società da lui presentate”.
Il senso delle parole di Passeri-no è chiaro: non solo rivela i nomi dei referenti della Fondazione Maugeri, ma ne spiega addirittura il ruolo. Da un lato c’è Giancarlo Abelli (a oggi non coinvolto nell’indagine), capace di risolvere “tecnicamente” le “problematiche” con la Regione. Dall’altro c’è Pierangelo Daccò che “era in grado di avere in anteprima informazioni sulle decisioni che sarebbero state deliberate in Giunta o in Consiglio regionale”.
La politica, dunque, incrocia sempre di più la vicenda Maugeri. Negli ultimi giorni gli investigatori si stanno concentrando sul vasto giro di consulenze che ruota attorno alla fondazione di Pavia. E ancora una volta spunta un riferimento ad Abelli. Negli anni, infatti, la fondazione ha affidato consulenze a Rosanna Gariboldi, ex assessore provinciale Pdl a Pavia nonché moglie dell’onorevole Abelli (già condannata a due anni, nell’ambito dell’indagine milanese sull’area di Santa Giulia, per aver riciclato il denaro dell’imprenditore Giuseppe Grossi).
Il rapporto tra Gariboldi e la fondazione è confermato anche da Gianfranco Mozzali, ex braccio destro di Costantino Passerino. Rosanna Gariboldi non è stata iscritta sul registro degli indagati. E comunque, è la stessa signora Abelli, intervistata dalla Provincia pavese, a confermare il suo legame con la fondazione. Spiega: “La collaborazione con la Maugeri è cominciata nel 1998, quando, durante una cena con Passerino e Maugeri, si discuteva di un contratto di 300 milioni di lire da fare con la Rsa di Stradella (una struttura sanitaria in provincia da Pavia, ndr). Mi chiesero un’analisi dei costi, che si rivelò azzeccata”. La collaborazione si interrompe quando il marito viene eletto in Regione. Non è però una chiusura definitiva. Spiega Gariboldi: “Visto che ero ritenuta capace, negli ultimi anni mi fu chiesto di proseguire la collaborazione. Ho avuto un regolare contratto, che è scaduto quest’anno”. Di che cosa si è occupata? “Ho prodotto consulenze sul personale, sulla legge Brunetta, le partecipazioni di un privato in un istituto scientifico. Quanto mi è stato dato? A occhio e croce 30 mila euro l’anno”.
Dunque Gariboldi conferma e per dimostrare che “tutto è alla luce del sole”, nei giorni scorsi ha inviato una lettera di solidarietà al detenuto Costantino Passerino che, circa un mese fa, ha ricevuto la visita in carcere dello stesso Giancarlo Abelli. Gariboldi non è la sola, tra i politici, a ottenere contratti di consulenza dalla Maugeri. Ne ha avuti, tra i tanti, anche Giovanni Alpeggiani (non indagato), ex consigliere regionale, all’epoca (erano gli anni Novanta) in cui militava nel Partito socialista. Oggi il politico, medico di professione, è figura di spicco del Pdl pavese. “Non ho nulla da nascondere”, reagisce Alpeggiani. “Tanto più che quelle consulenze, che ho fatto in qualità di medico, risalgono alla fine degli anni Novanta, quando la mia attività politica si era peraltro conclusa”.
IERI, INTANTO, Passerino è stato di nuovo interrogato, in contemporanea con l’ex assessore Antonio Simone, anch’egli in carcere per l’inchiesta Maugeri. Passerino, al nono interrogatorio, è stato sentito in carcere dal pm Antonio Pastore, mentre la pm Laura Pedio ascoltava Simone negli uffici della polizia giudiziaria. Al termine, entrambi i verbali sono stati segretati. Le domande dei pm puntavano a ricostruire come nascono le delibere regionali e ad appurare i margini di discrezionalità del direttore generale della sanità lombarda, Carlo Lucchina, indagato per turbativa d’asta in un’indagine parallela. In serata, poi, l’avvocato Salvatore Stiva-la, legale di Roberto Formigoni, ha fatto visita agli uffici della procura. “Ma”, ha assicurato, “per tutt’altra vicenda”.