g.l.b. e s.r., il Fatto Quotidiano 21/6/2012, 21 giugno 2012
MACALUSO “VENTRILOQUO” DEL COLLE
La telefonata è del 29 gennaio 2012, alle 17.04, due generali dei carabinieri, Mario Mori e Ma-rio Redditi, parlano al telefono della presentazione romana del libro Ad alto rischio, scritto da Mori con il giornalista Giovanni Fasanella. “Macaluso è il più grande amico del presidente Napolitano’’, dice Redditi, con Mori che replica “sì lo so’’. E Redditi: “...con il quale ha condiviso il suo intervento, quindi quando il personaggio dice se quelli si gonfiano perché l’ingiusto ecc. ecc. come dire è un po’ il ventriloquo di altri… non so se mi sto spiegando...”. “Si, ma questo lo avevo intuito... questa è la conferma per... l’avevo intuito, poi magari a voce parliamo...’’, chiosa Mori. I due interlocutori, secondo la ricostruzione della Procura, si riferiscono alle parole dure pronunciate da Emanuele Macaluso, ex senatore del Pci, vicino a Napolitano, nei confronti della procura di Palermo durante la presentazione di quel libro. “Ho stima del generale Mori e considero il processo che c’è in atto a Palermo una cosa molto grave – ha detto Macaluso - perchè quest’accanimento? La Procura di Palermo... dentro c’è stato di tutto… (mai dire: la procura di Palermo. Quale pezzo della Procura di Palermo?) si è sempre divisa. L’accanimento perché? Credo che c’è qualcosa di più”. Ma non solo. Nel suo intervento Macaluso ricostruisce un pezzo dei rapporti mafia-politica condividendo i dubbi di Andreotti sulle responsabilità di Ciancimino: “Ritengo che la mente politica del gruppo dei corleonesi è stato sempre Ciancimino – sostiene l’ex senatore comunista – quando fu ucciso Mattarella e poi quando fu ucciso La Torre, il giudice Chinnici mi venne a interrogare. Allora ero al Senato, venne Chinnici per chiedermi cosa pensavo di questa cosa qui. E io dissi senza esitazione: il mandante è Ciancimino. E secondo me, gli omicidi politici, da Reina, Mattarella, La Torre… sono operazioni fatte dai corleonesi, ma la mente, il suggeritore è stato Ciancimino. Era una mente diabolica, una mente contorta’’. E qui parte una bacchettata a Mori, che proprio a Ciancimino si era rivolto avviando la trattativa: “L’operazione che ha fatto Mori... forse c’è stata una certa ingenuità nel pensare di ottenere delle cose da Ciancimino, e perché? Pensare di poter ottenere uno come Ciancimino non credo sia stata un’operazione”.