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 2012  giugno 28 Giovedì calendario

L’UOMO PIÚ RICERCATO DALA POLIZIA EGIZIANA

Abubakar Muhammad Shekau, il leader della milizia islamica Boko haram, è considerato un uomo solitario e intrepido, una igura complessa e paradossale, a metà tra l’intellettuale e il bandito. Nato nel villaggio di Shekau, nel nordest della Nigeria, dovrebbe avere 34 0 35 anni, anche se alcuni dicono ne abbia 43. Ma l’incertezza serve solo ad alimentare il mito che circonda l’uomo più ricercato del paese. Fino a pochi anni fa si pensava che Shekau fosse stato ucciso dalle forze di sicurezza nel 2009, ma poi è riapparso in alcuni video pubblicati su internet presentandosi come il nuovo leader di Boko haram. Il fondatore del gruppo, Muhammad Yusuf, è stato ucciso nel luglio del 2009 mentre si trovava sotto la custodia della polizia. In quello stesso periodo altri centinaia di seguaci della setta sono morti a causa della dura repressione compiuta dal governo, che secondo alcuni ha reso il gruppo ancora più violento.
Si dice che Shekau abbia conosciuto Yusuf a Maiduguri grazie a un amico comune, Mamman Nur (Nur è accusato di aver organizzato l’attentato contro la sede delle Nazioni Unite ad Abuja nell’agosto del 2011). I tre erano studenti di teologia. Shekau era considerato il più schivo ma allo stesso tempo il più radicale. “Parla pochissimo, sembra non aver paura di niente”, racconta Ahmed Salkida, un giornalista nigeriano che conosce talmente bene Boko haram da essere stato sospettato di farne parte. “È convinto che si possa sacrificare tutto in nome dei propri ideali”.
Come Bin Laden Boko haram ha una struttura molto decentrata e la sua forza unificatrice è l’ideologia.
Shekau non comunica direttamente con le persone che stanno ai gradini più bassi della setta ma amministra il potere attraverso i leader delle varie cellule, con cui in ogni caso mantiene contatti minimi. Shekau non ha il carisma né le doti oratorie del suo predecessore Yusuf ma si distingue per ortodossia e spietatezza. “Spesso nei suoi video imitava Osama bin Laden”, spiega Abubakar Muazu, docente all’università di Maiduguri.
Shekau è anche il leader spirituale del gruppo e i video contengono dei sermoni rivolti ai suoi seguaci. “Ha una memoria fotograica e conosce bene la teologia”, racconta Salkida. Ma gli altri religiosi musulmani criticano la sua interpretazione dell’islam e condannano le violenze commesse dal suo gruppo.